"Sai e Mediobanca devono ridurre entro il 18 febbraio 2003 l'ammontare complessivo delle loro partecipazioni in Fondiaria sotto il 30 per cento -annuncia Il Messaggero Online - alienando quindi circa il 15 per cento. Lo ha deciso ieri sera la Consob sospendendo i diritti di voto delle due società nell'assemblea Fondiaria a partire dal 18 febbraio scorso".
Un via libera comunque condizionato al congelamento dell'intera partecipazione di Fondiaria-Sai in Generali. Un ulteriore condizione riguarda Mediobanca a cui viene imposta l'astensione dal diritto di voto nelle assemblee Generali per una propria partecipazione del 2%.
In questa maniera Tesauro punta a neutralizzare il controllo che Mediobanca, attraverso le quote detenute in Fondiaria, eserciterebbe in Generali. Le condizioni non vanno a colpire le finalità industriali alla base del progetto che darà vita al terzo polo assicurativo italiano, il secondo nei rami danni. Anche la Consob deve ora esprimersi sulla vicenda.
"Mentre il mercato si interroga sulla reale portata del pronunciamento della Consob -spiega Il Sole 24Ore.com- l'Isvap riunisce oggi il suo consiglio per valutare la fusione Sai -Fondiaria.
Tutto lascia pensare che darà il via libera e che la fusione sarà operativa dopo Natale. Lo scorso anno, proprio a fine dicembre, l'autorità di vigilanza del settore assicurativo bloccò la scalata di Sai a Fondiaria adducendo, tra i motivi, anche una precedente decisione della Consob. È improbabile, tuttavia, che il copione si ripeta. La commissione presieduta da Giancarlo Giannini nei mesi scorsi è intervenuta perchè Sai adeguasse le sue capacità patrimoniali in vista dell'integrazione con la compagnia fiorentina ed oggi - a quanto risulta - non ritiene che esistano ulteriori impedimenti.
L'ultimo pronunciamento della Consob non interferisce peraltro con il suo giudizio che riguarda la sana e prudente gestione delle due società candidate al matrimonio. E non i loro assetti azionari".
Rinviata a data da destinarsi l'udienza del Tar del Lazio sul ricorso di Mediobanca contro la sanzione amministrativa comminata dalla Consob per la mancata comunicazione dell'accordo informale fra Mediobanca e Sai per l'acquisizione di Fondiaria. Mediobanca avrebbe infatti chiesto la cancellazione del ricorso dal ruolo.
Nuovi ingressi nel cda di Swiss Life, la partecipata di Fondiaria-Sai attualmente sotto inchiesta da parte delle autorità giudiziarie elvetiche per un fondo che avrebbe raccolto milioni di franchi per i principali dirigenti della compagnia.
Nel nuovo consiglio, all'ad Rolf Doering succeduto circa un mese fa a Roland Chlapowski, coinvolto nello scandalo del fondo Lts, mettono piede: Reto Himmel (informazione e tecnologia); Michael Koller (rischi); Paul Muller (mercati); Bruno Pfister (finanze); Martin Senn (investimenti); Renè van der Smeede (mercati internazionali).
"In teoria -scrive stamani Corriere della Sera.it- Piazzetta Cuccia potrebbe ritirarsi da Fondiaria dando corso alle prescrizioni della Consob e contemporaneamente a quelle dell’Antitrust.
Questa è l’ipotesi che forse troverebbe la migliore accoglienza nel gruppo guidato da Enrico Bondi, che potrebbe così conservare quasi per intero la partecipazione: preoccupa infatti Ligresti la possibilità di non riuscire a detenere il controllo post-fusione del nuovo polo assicurativo. Sul mercato è però considerato più probabile che Mediobanca avvii anzitutto ricorsi per salvaguardare la propria posizione. Sulla questione della cessione dei titoli resta comunque da sciogliere un nodo interpretativo di rilievo: nel caso l’Isvap desse subito l’ok e la fusione tra Sai e Fondiaria venisse realizzata prima del 18 febbraio 2003, la sentenza sulla cessione dei titoli dettata dalla Consob sarebbe valida anche per quelli della nuova società? Azioni legali potrebbero infine essere decise da alcuni soci di minoranza della Fondiaria come Deminor, che lamenta i danni da mancata Opa".