I giovani hanno riempito l'aula magna motivando la loro protesta contro i tagli previsti dalla legge finanziaria ed in particolare contro la privatizzazione dell' istruzione. Oggi il Rettore, il Senato accademico e il Consiglio di amministrazione dell’Ateneo fiorentino incontreranno i rappresentanti delle istituzioni locali, degli enti e organismi del territorio per denunciare lo stato di crisi dell’Università che la Legge finanziaria in discussione minaccia di aggravare. L’incontro, che si svolgerà alle ore 16.30 in Aula Magna (piazza San Marco, 4).
Ieri l’attività didattica era sospesa per la giornata al fine di favorire la partecipazione di docenti e studenti alle assemblee convocate nelle varie facoltà. A questo riguardo, i presidi sono stati invitati a promuovere nelle diverse sedi (Consigli di facoltà, Consigli di corso di laurea, assemblee) occasioni di dibattito sulla crisi finanziaria dell’Università e della Ricerca con docenti, personale tecnico amministrativo e studenti.
"L'occupazione del rettorato dell'Università di Firenze da parte degli studenti denota la gravità della condizione in cui il centrodestra sta portando l'Università -commenta la senatrice Vittoria Franco (Ds)- Siamo impegnati a ottenere risultati positivi nella discussione sulla Finanziaria che si sta svolgendo in queste ore al Senato.
Anche grazie al gesto clamoroso dei Rettori il governo è stato costretto ad aumentare le risorse, ma queste sono ancora insufficienti. Ci batteremo perché l'Università italiana sia messa in condizioni di vivere e di investire nella formazione più qualificata possibile delle giovani generazioni".
Una risoluzione per impegnare il sindaco «a farsi promotore, nelle sedi opportune, di un'iniziativa per richiedere, rispetto alle previsioni attualmente in discussione, un aumento delle risorse per l'Università che consenta almeno il ripristino della somma stanziata nel 2002» è stata presentata da Lavinia Balata Orsatti, presidente della commissione cultura e istruzione.
Il documento impegna il sindaco anche «a richiedere l'eliminazione dai bilanci dell'Università degli oneri derivanti dalla crescita degli stipendi del personale oltre che gli interventi adeguati per garantire il diritto allo studio». «La proposta di legge finanziaria è pericolosa - ha sottolineato la presidente della commissione cultura - se approvata minerebbe alle basi l'idea stessa di università pubblica, oltretutto in aperta contraddizione con la scelta di incrementare l'offerta formativa».
«I tagli proposti dalla finanziaria - si legge nella risoluzione - avrebbero l'immediata conseguenza del blocco delle assunzioni di personale, con l'effetto di vanificare i concorsi richiesti e previsti, finendo per perdere una generazione di giovani laureati e ricercatori che già oggi si trova per anni a lavorare a titolo volontario o con sostegni finanziari limitati e precari».