Ha inventato il concetto di partitocrazia ed è stato uno dei principali studiosi della politica contribuendo, nel secondo dopoguerra, agli studi sulle istituzioni e sui poteri costituzionali.
A Giuseppe Maranini, docente di Diritto costituzionale e preside della Facoltà fiorentina di Scienze politiche ininterrottamente dal 1949 al 1968, la “Cesare Alfieri” dedica, a cento anni dalla nascita, il convegno “Istituzioni e poteri nell’Italia contemporanea” che si svolgerà venerdì 29 novembre, presso l’auditorium della Regione Toscana (via Cavour, 4 – dalle ore 10) e sabato 30 presso l’aula magna della facoltà (via Laura, 48 - dalle 10).
Maranini ha legato il suo insegnamento alla storia del potere in Italia e all’analisi della nuova carta costituzionale ed è diventato uno dei fautori della battaglia per l’indipendenza dell’ordine giudiziario a tutela della libertà individuale nell’ottica di un bilanciamento delle istituzioni.
Ma lo studioso è stato anche il preside che ha riorganizzato la sua facoltà rendendola flessibile grazie alla suddivisione in sei indirizzi e rilanciandola come centro di innovazione scientifica di grande rilievo.
Le due facce del suo impegno di studioso sono al centro delle tre sessioni del convegno, dedicate il primo giorno a “Giuseppe Maranini e la Cesare Alfieri” e “Costituzione e terzo potere”, il secondo giorno a “Partitocrazia e sistema elettorale”.
Fra gli interventi, quelli di Sandro Rogari, Massimo Livi Bacci, Luigi Lotti, Luca Mannori, Antonio Zanfarino, Eugenio Capozzi, Paolo Grossi, Pierangelo Schiera, Niccolò Zanon, Silvio Basile, Carlo Ghisalberti, Luca Borsi, Fulco Lanchester e Mario Caciagli.