"Nessuna cattiva gestione del bilancio 2002: la situazione è sotto controllo, anche grazie alla gestione oculata delle risorse disponibili". È il commento di Antongiulio Barbaro, consigliere comunale (DS), membro della commissione bilancio di Palazzo Vecchio. "Le polemiche dell'opposizione di destra sono prive di reale fondamento: le minori entrate (16 milioni di euro) sono in parte compensate da maggiori entrate (7 milioni di euro) e da minori spese (715.000 euro). La differenza è coperta dall'avanzo di amministrazione 2001 (8 milioni di euro).
Quindi: niente "buchi", né il paventato ricorso alle risorse derivanti da alienazioni immobiliari, come sembrava solo qualche mese fa, che invece andranno a finanziare interamente gli investimenti per la città, come previsto all'inizio dell'anno", ha aggiunto Barbaro. "Anche alcuni scostamenti nelle previsioni di gettito rientrano nell'ambito delle incertezze fisiologiche, peraltro compensate tra di loro. In particolare, il minor gettito ICI di 2 milioni di euro non solo costituisce meno dell'1.8% del gettito complessivo previsto da questo cespite, ma è risultato più che compensato da maggiori entrate dalla TARSU per quasi 3,5 milioni di euro.
In fatto di previsioni errate, invece, è ormai evidente a tutti che possiamo solo imparare dal Ministro Tremonti", ha proseguito il consigliere diessino. "È chiaro che sulle finanze del Comune di Firenze, come degli altri Comuni italiani, si riverberano gli effetti negativi di una situazione generale dell'economia che segna il passo. Ma non si può sottacere che non poche difficoltà, fino ad ora gestite con attenzione dall'Amministrazione, ci derivano dalle scelte negative per i bilanci degli Enti locali operate dal Governo Berlusconi.
In particolare una norma di dubbia legittimità contenuta nella Finanziaria approvata l'anno scorso ha impedito al Comune di Firenze di ricontrattare gli onerosi mutui con la Cassa Depositi e Prestiti, determinando quindi un peggioramento dei conti di parte corrente per circa 7,5 milioni di euro", ha aggiunto Barbaro. "Per questi motivi speriamo ancora che la voce dei Comuni italiani sia ascoltata dal Governo e dal Parlamento: le norme della Finanziaria ora in discussione al Senato determineranno, se non modificate, nuovi drammatici effetti sui bilanci comunali cui non si saprà come far fronte, se non tagliando alcuni servizi importanti per i cittadini", ha aggiunto Barbaro.
(mr)