FIRENZE- Obiettivo: cercare, insieme agli operatori economici, alle categorie, alle organizzazioni dei lavoratori e ai rappresentanti degli Enti locali, soluzioni operative capaci di rilanciare lo sviluppo e l’occupazione dinanzi allo scenario di crisi che si è aperto dopo gli attentati dell’11 settembre.
Poggibonsi è stata oggi la seconda tappa del tour che il presidente della Toscana Claudio Martini sta compiendo in queste settimane e che porterà avanti nei prossimi mesi toccando i principali distretti economici della regione.
E in palazzo comunale a Poggibonsi nel pomeriggio sono intervenuti ben in settanta, tra operatori, rappresentanti delle associazioni di categoria ed imprenditori del distretto. Con Martini c'erano gli assessori Ambrogio Brenna e Susanna Cenni.
La crisi non risparmia certo il distretto di Poggibonsi, che con le sue 8.870 imprese di cui 2.475 artigiane e oltre 25.000 addetti è uno dei distretti più dinamici e innovativi della Toscana: un tessuto che, a partire dagli anni '80, è andato differenziandosi abbandonando la monospecializzazione del legno e del mobile per abbracciare anche altri settori produttivi.
“Le tante questioni sollevate oggi si inseriscono comunque in un clima generale prudente e preoccupato, ma mai rassegnato” ha spiegato Martini. Le problematiche su cui si sono soffermati gli imprenditori di Poggibonsi hanno riguardato le infrastrutture (e soprattutto le strade), il credito, i temi della formazione professionale e del marketing territoriale. Sono intervenuti tra gli altri Roberto Rossi presidente dell’associazione industriali di Siena, Paolo Parodi per la Cna Valdelsa, Marco Antonio Brogini dell’associazione commercianti, Aviano Savelli dell’Api Toscana e il direttore industriale della Imer International.
“Il nostro piano di investimenti per Poggibonsi - ha risposto e chiarito il presidente Martini riguarda soprattutto le infrastrutture.
Ci concentreremo sulla 429, che è la strada fondamentale della Valdelsa, che collega il territorio ad Empoli e quindi alla costa. Altri interventi sono destinati alla formazione e al turismo”. “La situazione di crisi – ha spiegato Martini – è destinata a proseguire per diversi altri mesi. Tutto lascia presagire che non sarà drammatica, ma certo si rifletterà in un calo produttivo”. “Per questo è necessario concordare con i settori economici – ha concluso il presidente della Regione – le misure più giuste.
Le richieste e le indicazioni che abbiamo raccolto sono per noi molto utili: insieme ad altre che verranno costituiranno la base di discussione di un grande convegno internazionale sulla piccola e media impresa che intendiamo organizzare a primavera”.
Il distretto di Poggibonsi
All'interno del distretto di Poggibonsi coesistono oggi i settori del vetro e della ceramica, della meccanica, dell'agroalimentare, mentre si assiste a una crescita significativa del turismo. E' un tessuto fatto di tante piccole e piccolissime realtà che, proprio per questa caratteristica, si sono in molti casi già orientate verso una logica di rete e di cooperazione, spesso indispensabile per fruire di servizi infrastrutturali, presentare progetti di ricerca, concretizzare elementi di innovazione, valorizzare la qualità, aderire a certificazioni.
Non a caso sono presenti nel distretto strutture di servizio come il Centro sperimentale del mobile, il Centro toscano per la qualità, l'Eurobic.
Gli interventi
E' questo lo scenario sul quale sono intervenute la legge regionale per lo sviluppo locale (legge 41 del 1998) che ha messo in campo, per il distretto di Poggibonsi, oltre 500.000 euro per il 2001, che sono serviti al Comune per arricchire la propria dotazione infrastrutturale (rete a banda larga in fibre ottiche).
Grazie alla legge 140 per gli anni 2000-2002, sono state finanziate 29 imprese e altrettanti progetti di ricerca, per un totale di 896.815 euro (l'importo medio del finanziamento è di 30.925 euro).
Su questo distretto è intervenuta anche la legge 266, incentivando, per il 2001, 46 imprese, per un totale di 660.814 euro (con un importo medio di 14.365 euro).
Per quanto riguarda il settore del mobile, per il quale resta comunque una specifica vocazione, si può citare l'accordo di programma per la gestione integrata dell'innovazione nel settore firmato da Regione, Provincia, Comuni interessati da una forte presenza di aziende del legno fra i quali anche quelli della Valdelsa. Nel triennio 2000-2003 la Regione ha destinato alle iniziative previste dall'accordo oltre 3 miliardi e 300 milioni.