Una spa come gestore, nuovi percorsi pedonali e ciclabili, nuovi accessi e viabilità, attività ludiche, culturali, restauri architettonici. Una rinascita complessiva che riguarda anche la vivibilità e la riscoperta dell'Arno e delle sue sponde Così nasce il Parco di Firenze (Cascine e Argingrosso) con un progetto che cerca di coniugare tutela e salvaguardia ambientale del parco, garantendo la massima fruibilità e il recupero strutturale dello spazio, per fare di questo polmone verde (140 ettari) una risorsa per i cittadini e non solo una voce di spesa nel bilancio comunale.
Le linee guida del progetto per la "rinascita" della Cascine le ha presentate questa mattina l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani insieme ai consiglieri comunali Alberto Formigli e Gabriele Toccafondi. Sono il frutto del gruppo di lavoro costituito dagli stessi , ai quali si è poi unito anche Giorgio Bonsanti, con i Direttori dei servizi Ambiente, Ufficio tematico Parchi urbani, Patrimonio, Ufficio Città Sicura, l'Arch. Maurizio Barabesi e il Prof. Arch. Lorenzo Vallerini dell'Università di Firenze Dipartimento Architettura del paesaggio come consulente esterno che da un anno lavorano insieme Sarà una Società a prevalenza pubblica a gestire il Parco di Firenze (Cascine e Argingrosso).
Una Spa che si occuperà della gestione economica e dei servizi al parco della quale farà parte anche un partner privato che dia l'apporto per la costituzione di un vero e proprio piano di impresa per attuare gli indirizzi definiti. Il progetto del parco non può comunque prescindere dalle questioni di viabilità e di disponibilità di parcheggi all'ingresso del Parco. E' infatti necessario liberare il parco dal traffico pesante (all'interno la mobilità sarà elettrica) con l'auspicabile chiusura di viale degli Olmi, resa possibile dall'imminente realizzazione della tranvia la cui linea 1 passerà dalle Cascine e dalla nuova viabilità Porta al Prato/via Pistoiese.
Due le linee guida entro le quali si muove il progetto, quella che riguarda più propriamente il parco storico, da conservare e tutelare e quella che investe il parco delle attività, dove concentrare il massimo della vivibilità. Attività ludiche, sport, turismo, nuovi percorsi mussali, sociali e culturali. E anche restauri architettonici: questo riguarda il cosiddetto parco storico. Si tratta - ha aggiunto Bugliani- di ripartire dalle Cascine per pensare ad una città più vivibile che fa tesoro della propria bellezza e che contestualmente non rinuncia ad innovare e programmare il suo sviluppo proprio a partire dalle aree verdi, con un respiro capace di coinvolgere l'intera area metropolitana.
Ciò che è importante è discutere con i cittadini e coprogettare con loro". L'assessore ha infatti annunciato una Newsletter ai fiorentini su come diventerà in Parco di Firenze e un link sul sito internet del Comune di Firenze. Più complessa la questione del parco delle attività che comprende l'area dell'Ippodromo del Visarno e l'area dell'Argingrosso con il recupero del rapporto fra la città e il fiume con l'obiettivo di trasformare questa porzione di territorio nella "spiaggia" di Firenze.
In particolare il progetto insiste sulle Porte del Parco:
piazza Vittorio Veneto, piazzale del Re, le Mulina, Isolotto, Poderaccio, Peretola-Stazione delle Cascine.
porta Vittorio Veneto oggetto delle opere connesse al primo tratto di tramvia che consentono di recuperare alla pedonalità l'intera piazza oltre alla realizzazione di un ampio parcheggio interrato, con le discoteche e le sedi di attività sportive specialistiche oltre alla vicinanza dell'area ferroviaria di Porta al Prato che sarà oggetto di nuova programmazione urbanistica;
porta Piazzale del Re con la piazza centrale delle Cascine e una serie di immobili di proprietà comunale da ricollocare funzionalmente nell'ambito di un progetto complessivo oltre alle sedi universitarie e scolastiche e compresa la determinante vicinanza dell'area della ex Manifattura Tabacchi che rappresenta uno dei volani di riqualificazione dell'intera zona che non possono prescindere da un forte confronto e rapporto con il Parco;
porta Le Mulina la nuova porta capace di riequilibrare il peso delle attività sul Parco verso nord con il complesso dell'Ippodromo che può superare l'esclusiva vocazione sportiva per essere il contenitore ideale di una serie di attività ricreative e commerciali oltre alle arre limitrofe di valenza sportiva e sociale che consentono di ipotizzare un effettivo collegamento con le nuove viabilità tangenti all'area e consentire anche la realizzazione di nuovi parcheggi previsti dal PRG;
porta Peretola - Stazione delle Cascine che riapre un corridoio per il collegamento su ferro tramite la riattivazione delle Stazione e l'utilizzo della linea ferroviaria per il trasporto pubblico cittadino risolvendo definitivamente il nodo dell'accesso a nord al Parco e del rapporto con il centro storico di Peretola tramite la realizzazione dei parcheggi per lo scambio gomma/ferro e il definitivo recupero dell'area dell'Indiano;
porta Isolotto il nuovo ingresso a sud del Parco e primo accesso all'area dell'Argingrosso, luogo della riconnessione con il tessuto edificato dell'isolotto e della localizzazione di attività a ciò destinate;
porta Poderaccio la vera scommessa di tutto l'ambito sud che parte dal riscatto di un territorio dimenticati e destinato alla marginalità.
L'area interamente ricadente in zona F "attrezzature pubbliche" del PRG, che può essere messa a disposizione per un piano d'impresa che consenta il bilancio finanziario delle opere e iniziative indispensabili al recupero dell'Argingrosso e dell'Arno.
"Uno degli obiettivi più importanti, - ha sottolineato il consigliere Formigli- è quello di permettere al maggior numero di persone di vivere il parco. Per questo si parla anche di riqualificazione dell'Argingrosso e dell'Arno, per ristabilire un nuovo rapporto fra la città e il suo fiume, per canalizzare iniziative sportive sull'acqua"
La gestione quotidiana del parco è tuttora regolata dalle competenze di 8 Assessorati del Comune di Firenze con scarse prospettive unitarie, tutelato dalla Soprintendenza, occupato dalla Scuola di guerra aerea, da una Facoltà, da un istituto Tecnico Superiore, da due Ippodromi, da due discoteche, da alcuni circoli sportivi e impianti, da una serie di magazzini comunali, e parte del giorno e della notte abbandonato alle prostitute e d allo spaccio di stupefacenti, e così via."Un unico soggetto gestore, - ha sottolineato l'assessore all'ambiente Vincenzo Bugliani- ci consente di sottrarre l'area al frazionamento amministrativo che delle Cascine impedisce il recupero e il rilancio"
Il progetto prevede la costituzione di un managment operativo con competenze tecniche precise ed autonome al quale affidare l'attuazione dei programmi stabiliti e l'erogazione dei servizi necessari, la ricerca e attivazione di rapporti di reciproco interesse (foundraising) con privati, associazioni o qualsiasi altro soggetto sensibile che possa essere interessato a mettere a disposizione risorse economiche ed umane per le finalità statutarie del soggetto gestore; la ricerca di finanziamenti pubblici nazionali e comunitari; la definizione delle procedure di coinvolgimento dei privati nella gestione delle opportunità offerte dalla programmazioni di attività e dalla pianificazione dell'area; la redazione del piano di gestione e del regolamento d'uso che sovrintendono alla realizzazione dei progetti di recupero ambientale, architettonico, funzionale e delle nuove utilizzazioni tramite una approfondita analisi dei costi fissi necessari per il parco, le risorse indispensabili per il recupero e quelle prodotte o producibili dal parco.
E per quanto riguarda i tempi, entro l'anno verrà dato il via al bando di gara per l'ente gestore.