Ad Arcidosso si discute dell'energia del futuro

Redazione Nove da Firenze
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07 settembre 2001 15:39
Ad Arcidosso si discute dell'energia del futuro

Alle 21,30 di stasera nelle sale del Teatro degli Unanimi di Arcidosso, l'Amministrazione comunale del borgo amiatino e Giorgio Turchetti dell'Università di Bologna presentano la seconda tavola rotonda inserita nel programma della settimana scientifica dedicata alla biologia ed alla fisica.
Il tema, di grande attualità, riguarda molto da vicino tutta la regione del complesso montuoso diviso fra Siena e Grosseto, area fortemente interessata dallo sfruttamento della geotermia.
Confrontandosi sul tema "Quale energia per il terzo millennio?" gli esperti coinvolti svilupperanno un dibattito dialogando con il pubblico sui possibili scenari che il futuro ci riserva nel campo della produzione energetica.

Interverranno anche Franco Casali, insigne studioso dei reattori, e Luigi Bruzzi esperto di analisi di impatto ambientale.
"Bruciamo nove miliardi di tonnellate di greggio ogni anno - ammette Turchetti - per produrre energia elettrica. La metà è adoperata da un quinto della popolazione mondiale. Le proiezioni ci suggeriscono di trovare altri sistemi per produrre energia altrimenti rischiamo di aumentare i già grossi problemi che l'ambiente sta soffrendo. Bruciare combustibili fossili, infatti, non fa che aumentare l'effetto serra se poi ci aggiungiamo la dilatazione della popolazione mondiale che a fine secolo, secondo le ultime proiezioni, raddoppierà ed una maggiore democratizzazione nello sfruttamento delle risorse energetiche da parte dei Paesi considerati, oggi, in via di sviluppo la miscela che si potrà creare rischia di compromettere ulteriormente il già delicato equilibrio ambientale".
"Per questo - continua Turchetti - stiamo cercando forme nuove e diverse anche se non si vedono ancora molte soluzioni.

Il nucleare, giustamente, è stato messo al bando non tanto per lo smaltimento delle scorie quanto per l'effetto proliferazione: oggi basta un bravo tecnico di laboratorio a cui mettiamo a disposizione una sufficiente tecnologia ed ecco, come per magia, che un Paese che vede morire di fame ogni anno centinaia di migliaia di suoi figli, è in grado di fabbricarsi una bomba atomica. Il nucleare presenta dei rischi importanti e dobbiamo controllarne la portata, anche perché le proiezioni per fine secolo non sono così allettanti da consentirci di rinunciare a studiare le possibilità di questa fonte di energia.

Un punto importante su cui lavorare molto è quello dell'educazione al risparmio energetico".
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