Ieri pomeriggio, durante una conferenza stampa, il vice-presidente dimissionario del Consiglio regionale della Toscana, Carlo Melani, è stato arrestato nell'ambito dell'inchiesta sulle tangenti mediche che sta coinvolgendo diversi professionisti e politici. La seduta del consiglio regionale è già convocata per martedì e mercoledì con l'obiettivo di "surrogare" al più presto il "dimissionario".
Non possiamo sapere se Carlo Melani sia colpevole o meno e, ovviamente, per il momento, diamo tutta la fiducia a chi sta svolgendo le indagini, perché la verità serve a tutti.
In particolare c'è da augurarsi che Melani non venga lasciato solo da tutti coloro che appena un anno fa sostennero la sua autocandidatura all'Assessorato alla Sanità, dopo che la sua campagna elettorale lo aveva portato dalla Presidenza della Commissione regionale Sanità alla Vicepresidenza della Giunta.
Che non lo lascino solo tutti coloro che gli hanno consentito l'estate scorsa di entrare a far parte alla Commissione consiliare d'inchiesta sugli appalti dell'Azienda Ospedaliera di Carreggi.
Ci riferiamo ad esempio alle decine di professionisti della sanità (molti i primari che fanno riferimento all'area del Centrosinistra) che in vista delle elezioni regionali del 16 Aprile 2000, promossero un appello, per sostenere il candidato Melani, nonostante i problemi che già allora affliggevano la sanità toscana (ad esempio le imbarazzanti code per la prenotazione della TAC a Careggi).
"Abbiamo scelto di sostenere la candidatura di Carlo Melani - spiegava il professor Antonio Morettini, uno dei 30 promotori- perché, in questi 5 anni, abbiamo avuto modo di apprezzarne le qualità personali e politiche: si è dimostrato una persona affidabile e autorevole nel mantenere gli impegni presi, talvolta anche in contrasto con alcuni settori meno illuminati della burocrazia regionale". "Sugli ospedali fiorentini è necessario trovare il giusto equilibrio tra le funzioni svolte a Careggi e quelle svolte negli altri ospedali della rete.
Dobbiamo evitare inutili replicazioni e favorire il decongestionamento di alcuni servizi cruciali, anche spendendo bene i finanziamenti stanziati per le ristrutturazioni. Il coordinamento interaziendale deve trovare soluzioni concordate ed innovative".
E il dottor Arpaia: "Alla base della nostro appoggio a Carlo Melani, c'è prima di tutto, la condivisione di una scelta politica fondamentale: la salute non si delega né al mercato né alla burocrazia. La sua tutela è compito proprio delle istituzioni pubbliche che devono programmarne e dirigerne, le forme e i modi, affidando ruoli e responsabilità a tutti i soggetti del settore, pubblici o privati.
Come medico di base sostengo Melani anche perché si è dimostrato promotore e garante di un processo di crescente territorializzazione dei servizi, che sposta la cura, ove è possibile, dall'ospedale a casa, decongestionando così gli ospedali e migliorando la qualità dell'assistenza ai cittadini".
Se i lettori di NOVE volessero inviare suggerimenti ai firmatari dell'appello pro-Melani possono scrivere alla E-mail appello@unprogettodisalute.net.