Il riordino dei servizi pubblici locali

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
06 marzo 2000 21:45
Il riordino dei servizi pubblici locali

Vi chiediamo di confermare l’indirizzo generale assunto dal consiglio con la delibera di adesione alla Società Publiacqua, a condizioni e patti tali da rappresentare equilibratamente nella ripartizione societaria l’apporto reale del Comune di Firenze; vi sottoponiamo gli indirizzi circa lo sviluppo e l’identificazione di una nuova missione e dimensione aziendale della Fiorentinagas; vi sottoponiamo le linee di indirizzo per quanto riguarda l’organizzazione dei servizi di nettezza e igiene urbana; vi proponiamo e sottoponiamo l’ipotesi di una nostra adesione in tempi successivi alla società holding che rappresenta la concentrazione dei patrimoni pubblici, attraverso i quali poi intraprendere un cammino di coinvolgimento dei privati, per un nuovo sviluppo industriale a partire dai servizi pubblici locali.

Solo così quel disegno, da altri pensato, può essere radicalmente cambiato”. Sono le proposte dell’assessore Paolo Coggiola al consiglio comunale fiorentino, contenute nella relazione sugli indirizzi per il riordino dei servizi pubblici locali (acqua, gas, rifiuti) che prevede l’istituzione di società di gestione insieme agli altri Comuni dell’area.
Dopo aver esaminato le questioni relative proprio all’individuazione dell’area (“una discussione aperta, ma vi è il punto fermo deliberato da questo consiglio di individuare l’Ambito dell’area metropolitana stessa”) e aver illustrato il quadro normativo del settore, peraltro in continua evoluzione (“si prevede un regime transitorio per le società affidatarie dei servizi, che potranno mantenere l’affidamento per un periodo definito per legge”), l’assessore indica gli indirizzi strategici della sua relazione.

Si tratta di cinque punti: “La trasformazione delle gestioni dirette in attività industriali produttrici di servizi e stimolatrici di processi economici di ‘area vasta’; la valorizzazione del patrimonio di infrastrutture e impianti, del know-how accumulato negli anni e costruito sia con finanziamenti statali sia con tariffe di servizio; la promozione, durante la fase transitoria in affidamento, di soggetti imprenditoriali privati per coinvolgerli in un partneriato capaci di portare innovazione tecnologica e gestionale e risorse finanziarie; lo sviluppo delle capacità di indirizzo e controllo dell’amministrazione, con la revisione organizzativa e qualitativa della macchina comunale; la costituzione, l’organizzazione e lo sviluppo di un soggetto imprenditoriale (l’Azienda della Toscana Centrale) capace di sostenere la concorrenza di soggetti sterni all’area, e allo stesso tempo di favorire la nascita e la crescita di soggetti privati autonomi, con l’obiettivo di far crescere l’economia locale”.

Secondo l’assessore “tutto questo assegna al nostro Comune la funzione imprescindibile di capoluogo regionale e protagonista di nuovi processi economici, comunque attento a salvaguardare le specificità locali”.
“La nostra città – prosegue Coggiola – fino a un certo punto ha subito iniziative altrui. Al posto di una holding finanziaria dove concentrare le proprietà pubbliche, attraverso cui possedere società di scopo con una loro autonomia organizzativa e imprenditoriale, si è pensato ad una società multiservizi: impostazione sbagliata sicuramente imputabile sia ad un iniziale disinteresse di Firenze, sia ai tentativi egemonici di alcune aziende pubbliche locali”.

Ora però la strada è un'altra: al momento i Comuni già dotati di aziende pubbliche locali (Firenze esclusa) hanno trasformato la precedente Publiser e costituito la società Publiservizi spa, la cosiddetta holding. Dalla Publiservizi è prevista la costituzione delle tre società di scopo: Publiacqua, Publienergia, Publiambiente; Firenze ora deve decidere modi e tempi del suo ingresso in Publiservizi. Secondo Coggiola, il complesso di deliberazioni ed atti fin qui assunti dal Comune “mostra una non sufficiente integrazione sia rispetto ad una strategia complessiva di riordino dei servizi, sia rispetto ad un adeguato ruolo di responsabilità che compete al Comune di Firenze.

Ora occorre ripartire e definire quali sono le cose da fare”.
Nello specifico, per quanto riguarda la Publiacqua, la condizione è che la società non sia costituita senza la partecipazione del Comune di Firenze e degli altri Comuni, almeno tre, a gestione diretta: un fatto rilevante e accettato dagli altri che dimostra un concreto cambiamento di indirizzo. “Il criterio della popolazione dovrà essere corretto con quello della capacità produttiva, tale da considerare che la metà del fabbisogno idrico dell’intero ambito è coperto dagli impianti di Mantignano e dell’Anconella”; mentre nell’organizzazione del piano industriale si dovrà tenere conto di valori d’uso degli impianti da gestire, e dunque di quanto sia il corrispettivo per la concessione in uso dei propri impianti; si dovrà ugualmente tenere conto del grande patrimonio di professionalità dei lavoratori del Comune di Firenze accumulato negli anni.

“Questa fase – dice Coggiola – potrebbe essere decisiva anche per definire i reali apporti e dunque rivedere realisticamente gli assetti societari definitivi”.
Per quanto riguarda la distribuzione del gas, è stato previsto un Comitato di coordinamento per l’attuazione della concessione a Fiorentinagas, con funzioni di indirizzo attraverso l’espressione di pareri e indicazioni su: arminizzazione dei programmi della distribuzione del gas con la politica energetica del territorio; le priorità da seguire nella programmazione degli investimenti per l’estensione del servizio; la qualità del servizio; i programmi e l’esecuzione degli interventi.

Il Comitato deve anche monitorare l’attuazione degli impegni della concessione, come il rispetto della Carta del servizio gas, e dare pareti e indicazioni sulle somme impegnate nei singoli servizi. Somme che riguardano interventi specifici: 12,5 miliardi nel quinquennio, per lo sviluppo nell’impiego del metano (di cui 5 milairdi per potenziamento della rete; 120 miliardi nel ventennio per sostituzione e potenziamento della rete, dei misuratori, degli allacciamenti; 4miliardi nel quinquennio per migliorare i servizi al cliente; 5,5 miliardi in 7 anni per la sicurezza e l’efficienza degli impianti; 2 miliardi nel quinquennio per le nuove reti e la trasformazione a gas naturale di circa 1400 mezzi pubblici; 2,5 miliardi nel quinquennio per un progetto di ottimizzazione del settore energetico.


Per quanto riguarda il riordino e l’assetto dei servizi di nettezza e igiene urbana, molto è già stato fatto grazie al conferimento al Consorzio Quadrifoglio dei beni della Fiorentinambiente. Questa che è, ad oggi, la terza voce delle uscite del bilancio comunale, dovrà essere possibilmente ridotta attraverso il massimo recupero possibile e la riduzione dei costi in ogni punto del processo, dalla raccolta allo smaltimento. Ma bisognerà anche lavorare sull’organizzazione del lavoro stesso, distinguendo le parti, le fasi e le componenti del lavoro ad alto contenuto tecnologico i di bassa specializzazione.

Il che significa che la stessa azienda, o lo stesso consorzio, dovrà ragionare sulla propria organizzazione, e in questo senso sarà necessario un confronto franco con lo organizzazioni sindacali. In questo senso, soprattutto per quanto riguarda l’apporto tecnologico e gli investimenti, credo che se debba pensare – dice l’assessore – a un partnerariato di componente privata”.

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