Per riparare ai danni causati da questi ed altri fenomeni naturali e mettere il territorio toscano al riparo da eventuali nuove calamita' e' arrivato un consistente finanziamento. La Toscana potra' contare, per gli anni 2000 e 2001, su 151 miliardi e 880 milioni per interventi urgenti in materia di protezione civile.
La giunta li ha ripartiti sulla base delle necessita' delle diverse zone colpite.
Provincia di Lucca: ai comuni interessati dai nubifragi del febbraio '99 sono destinati 18 miliardi e 300 milioni.
Province di Arezzo, Firenze e Prato: a queste zone, allagate in seguito ai temporali dell'ottobre scorso, andranno 28 miliardi e 600 milioni.
Isola d'Elba: per il dissesto idrogeologico del versante occidentale andranno 10 miliardi.
Comuni di Camaiore, Viareggio, Massarosa, Lucca, Montemurlo: in queste aree verranno realizzate, grazie al finanziamento di 30 miliardi, interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica.
Comune di Terranuova Bracciolini: per il progetto di sistemazione della frana e delle infrastrutture dell'acquedotto comunale danneggiate e per indagini geologiche sono destinati a quest'area 4 miliardi e cento milioni.
Comune di Grosseto: 500 milioni serviranno a predisporre un'indagine geologica per meglio definire i motivi della formazione nel terreno della voragine apertasi nella zona di Bottegone e per individuare nelle vicinanze eventuali aree a rischio analogo.
Comune di Camaiore: anche in questo caso il finanziamento, di 350 milioni, servira' a un'indagine geologica per individuare aree a rischio analogo in seguito alla frana verificatasi in localita' Le Funi.
Versilia: 60 miliardi saranno destinati al completamento degli interventi infrastrutturali legati all'alluvione del giugno '96, decretando cosi' il superamento definitivo dell'emergenza.
"L'entita' e la tempestivita' del finanziamento, che prevede oneri in parte a carico dello Stato e in parte a carico della Regione - commenta l'assessore alla protezione civile Mauro Ginanneschi -dimostrano l'attenzione della Regione nella fase del'emergenza, l'efficienza delle strutture e l'efficacia di un modello che prevede una stretta collaborazione con tutti gli enti locali interessati.
Ma c'e' un altro aspetto importante. La ripartizione e la destinazione dei fondi testimoniano infatti che gli interventi non sono quasi mai rivolti soltanto a fare fronte ai problemi piu' urgenti ma si pongono, dove e' possibile, l'obiettivo della prevenzione e della messa in sicurezza del territorio".