Nel corso del 1998 sono state scavate, nel mondo 55 milioni di tonnellate di marmi e graniti con un ulteriore incremento, seppure contenuto, rispetto al 1997; venti anni fa la produzione mondiale di pietra naturale era di 22 milioni di tonnellate, mentre il numero dei paesi produttori è passato da 25 a 40. L'Italia, nel corso del 1998, ha estratto oltre dieci milioni di tonnellate di pietre naturali e si colloca al secondo posto nella classifica mondiale, dietro la Cina, un gigante che sta consolidando la propria posizione, anche se l'Italia resta il maggior produttore di marmi.
Sono solo alcune delle statistiche che sono riportate nel volume che l'Ufficio Studi dell'Internazionale Marmi e Macchine realizza ogni anno e presenta a Carrara, in occasione della Fiera Internazionale Marmi, Macchine e Servizi.
Nel volume, i cui contenuti saranno illustrati domani da Silvana Napoli dell'IMM, che ha curato la pubblicazione coordinando la raccolta delle statistiche e la loro elaborazione, è riportato anche un ampio commento alla situazione internazionale del settore che, nel corso degli ultimi 12 mesi, ha registrato mutamenti di grande portata.
Riguardano prima di tutti i mercati dell'Estremo Oriente dove la crisi finanziaria ha avuto effetti molto forti nel comparto dell'edilizia e, conseguentemente, nell'importazione di marmi e graniti lavorati. Tutti i paesi produttori ed esportatori verso quest'area sono stati penalizzati, ad eccezione della Cina che non ha risentito di questa contrazione, anche se per l'importanza che l'area riveste, l'interscambio internazionale ne ha comunque risentito.
In una situazione complessiva non certo favorevole a livello internazionale, l'Italia ha esportato, nel 1998, 4.709.932 tonnellate di materiali, sia grezzi che lavorati (nelle statistiche ufficiali sono compresi anche granulati e ardesie assieme ai marmi e graniti grezzi e lavorati che costituiscono le voci maggiori e di maggior pregio), per un valore di 3.733 miliardi di lire con un aumento dell'1,5% in quantità e una diminuzione dell'1,1% in valore..
Nel 1998 l'Italia ha importato 2.560.000 tonnellate di materiali per un valore di 908 miliardi di lire. Per le voci cioè di maggior peso e pregio (marmi e graniti lavorati), si è verificata una diminuzione dell'export dell'Italia di 1,3% nelle quantità e di 1,2% in valore. Se in nell'area estremo-orientale i risultati per le esportazioni italiane sono stati in regresso, altri mercati hanno fatto registrare incrementi importanti per le esportazioni italiane: è aumentato, per esempio, l'export verso gli USA e verso l'Europa, con una forte rivalutazione dei cosiddetti mercati tradizionali.
Su queste aree si stanno verificando tendenze che segneranno in maniera significativa il futuro, non solo immediato, del settore, con riflessi importanti sulla produzione italiana che dovrà adeguarsi ad una domanda magari in aumento ma con forniture ripartite fra un numero sempre più grande di acquirenti su di una fascia di alta qualità del prodotto a differenze di quanto accadeva nel recente passato quanto su alcuni mercati venivano richieste forniture di qualità, anche complesse dal punto di vista tecnico ma per importi e quantità molto rilevanti.