Molti architetti si dichiarano favorevoli ai progetti Fiat-Fondiaria-Agip. Giovanni Michelucci sostiene che non ci si puo limitare alla conservazione dell'esistente, mentre secondo Pier Luigi Spadolini i nuovi insediamenti non sono interventi pesanti e incontrollabili dal punto di vista urbanistico. Tuttavia un appello "contro lo snaturamento di Firenze" viene firmato da 90 intellettuali tra cui Pietro Annigoni, Eugenio Garin e Alessandro Parronchi. Nel documento si sostiene che la citta va riorganizzata evitando disastri urbanistici e senza creare nuove concentrazioni che, esaurito il flusso migratorio, non servono a niente.
Il Comune deve acquistare e poi rivendere le aree, liberandosi dalla pressione dei privati il sui Obiettivo e solo il profitto.Nel 1986 gli enti locali prendono ad occuparsi della compatibilita ambientale della variante e in particolare del rapporto con lo sviluppo dell'aerostazione di Peretola. Dopo le controdeduzioni e le osservazioni la Variante arriva alla Regione Toscana. Nel 1987 il Comune di Firenze approva il "preliminare" del Piano regolatore. E nel 1988 la Regione approva la Variante con alcune prescrizioni.
I piani particolareggiati sono stati redatti dagli architetti Leonardo Ricci (Novoli) e Gianfranco Di Pietro (Castello).Intanto l'urbanista Giuseppe Campos Venuti, che e tra gli esperti incaricati dal Comune di stendere il nuovo Piano regolatore, sostiene che la variante e in contraddizione con esso. E il Consigliere comunale comunista Tommaso Giovacchini minaccia le dimissioni se la "speculazione" andra avanti.