Marco Pannella: Biografia di un irregolare

Incontri in gennaio presso "Nardini Bookstore - La libreria dei Beni Culturali": il primo appuntamento, venerdì prossimo, con il libro di Valter Vecellio (Rubbettino Editore)

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
11 gennaio 2011 21:54
Marco Pannella: Biografia di un irregolare

Prendono il via questa settimana gli incontri del venerdì e del sabato pomeriggio (a partire dalle 17,30) presso “Nardini Bookstore – La libreria dei Beni Culturali”, in via delle Vecchie Carceri, angolo via dell’Agnolo (Le Murate) a Firenze. Un open space dedicato, oltre che alle presentazioni dei libri, a conversazioni sull’arte, l’architettura e il restauro, ma aperto anche a iniziative di diverso tenore e alle proposte provenienti da canali diversificati, purché siano coinvolgenti. A dimostrazione di ciò, il primo appuntamento, fissato per venerdì 14, coinciderà con la presentazione del libro di Valter Vecellio, giornalista del Tg2, Marco Pannella.

Biografia di un irregolare (Rubbettino Editore), che avverrà alla presenza dell’autore, di Achille Scalabrin (La Nazione e Il Resto del Carlino) e di Simonetta Michelotti, ricercatrice di Storia Contemporanea all’Università di Siena. Vecellio, radicale “militante”, riesce comunque a mantenere il distacco giornalistico nel ripercorrere la lunga storia politica (e non solo) del “grande vecchio” Marco Pannella, senza scadere mai nell’“agiografia”. La vita di Pannella e le sue battaglie politiche rappresentano anche un’occasione, per il giornalista RAI, di ripercorrere la storia d’Italia dal dopoguerra a oggi e analizzare quella che lo stesso leader radicale definisce la “peste italiana”. Un’indagine che oscilla continuamente tra la biografia e il saggio storico tout-court, così come l’ottica dell’autore ondeggia tra la passione del militante e il distacco del cronista.

Ne esce fuori un libro estremamente interessante, per lo storico, per il lettore “di parte” e per chiunque, al di là dell’appartenenza politica, veda in Marco Pannella, come scrisse Umberto Eco, un uomo che “ha insegnato agli italiani come si fa a diventare liberi, e soprattutto a meritarselo”.

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