I Radicali faranno ricorso al Consiglio di Stato

“I tempi e i modi per ottenere una sentenza del Consiglio di Stato anche successivamente alle elezioni, e in caso invalidarle, restano invece tutti” spiegano Poretti e Perduca sulla vicenda delle schede elettorali. E domani a Firenze arriva Casini.

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
23 marzo 2010 19:20
I Radicali faranno ricorso al Consiglio di Stato

“Le motivazioni del Tar nel respingere il ricorso della Lista Bonino Pannella sono le stesse portate dalla Regione Toscana, restano pertanto valide le nostre argomentazioni che ci hanno portato prima davanti al Tar e ora al Consiglio Stato per vedere riconosciuto il diritto del candidato a presidente della Toscana di essere votato da tutti gli elettori della regione”. Così i senatori Radicali Donatella Poretti e Marco Perduca. “Lo spirito della legge elettorale toscana – aggiungono i due -, suffragio diretto del candidato Presidente, voto disgiunto presidente e lista, modalità diverse per la presentazione delle candidature, sarebbe rispettato se a tutti gli elettori venisse offerta la possibilità di scegliere il proprio Presidente.

La Regione e il Tar collegano invece la presenza nella scheda elettorale, e quindi il diritto degli elettori a scegliere un Presidente, alla presenza di una lista nel collegio provinciale, un legame che non è scritto nella legge, che anzi contraddice lo spirito dell'elezione diretta e del voto disgiunto. Il Tribunale Amministrativo Regionale, non solo ha accollato a noi duemila euro (più Iva e Cpa) per le spese legali della Regione come anomala afflizione ulteriore per aver osato chiedere giustizia in tempi utili, ma fornendo solo oggi le motivazioni del rigetto del nostro ricorso in pratica impedisce alla Lista Bonino Pannella di fare il ricorso al Consiglio di Stato nei tempi utili per una riammissione del candidato governatore Alfonso De Virgiliis nei quattro collegi (Prato, Lucca, Livorno e Grosseto) da cui è stato ingiustamente e burocraticamente estromesso”. “I tempi e i modi per ottenere una sentenza del Consiglio di Stato anche successivamente alle elezioni, e in caso invalidarle, restano invece tutti” concludono Donatella Poretti e Marco Perduca. Migliori (Pdl): “I toscani non possono votare a scatola chiusa” “Mentre Monica Faenzi sta procedendo verso le nomine della futura Giunta regionale in nome di una doverosa trasparenza verso gli elettori, il candidato alla presidenza della sinistra Enrico Rossi si rifiuta categoricamente di annunciare i nomi dei suoi eventuali assessori.

Forse perché promette ad associazioni, le più disparate, una presenza in giunta oppure perché si vergogna dei futuri assessori dipietristi o comunisti, non sapendo neppure quale incarico poter loro assegnare. Il dato politico è l’imbarazzato silenzio di Rossi sul futuro governo regionale” dichiara il vicecoordinatore regionale vicario del Pdl toscano Riccardo Migliori che aggiunge: “Si tratta di un tema di valore politico e morale ineludibile: i toscani non possono votare a scatola chiusa”. E l'Udc, che domani vedrà a Firenze Casini, rilancia sui temi etici “A tutto c’è un limite.

Sentire gli esponenti del Pdl Toccafondi, Fuscagni e Giocoli bollare l’Udc come inaffidabile, per chiedere il voto dei cattolici toscani è triste e ridicolo al tempo stesso. Triste perché occorrerebbe più rispetto verso chi, pur su posizioni diverse, si impegna su quegli stessi valori che ora Toccanfondi, Fuscagni e company evocano come loro propria esclusiva per appellarsi ai cattolici. Forse dopo i giuramenti nelle mani del premier e avendo recepito il suo “vi mando come missionari”, ora sono colti da sacro zelo.

Zelo fuori luogo. Perché ci dovrebbero spiegare qual è la posizione del Pdl in merito all’aborto e alla pillola abortiva. Solo domenica abbiamo letto una intervista alla loro candidata presidente che alla domanda 'c'è una cosa su cui concorda con il suo avversario Rossi?', risponde 'sì, l’utilizzo della pillola abortiva'. Ci piacerebbe sapere, per esempio, se i “cattolicissimi” esponenti Pdl si riconoscono nelle parola della loro candidata presidente. O forse i cattolici dovrebbero votare Pdl per eleggere il radicale Taradash, che è nel listino del Pdl in Toscana, e che perciò è ad elezione sicura? Anche in questo caso sarebbe bene ricordare che il voto al Pdl è “utile” ad eleggere uno dei militanti storici del partito radicale.

La verità è che la rappresentanza cattolica, nelle fila del Pdl, è sempre più emarginata e ininfluente, e la loro sparuta rappresentanza nelle liste PdL non è la dimostrazione più eloquente. L’Udc rivendica un’azione ben più coerente, sui temi etici, in questi cinque anni di Consiglio regionale, dove se la maggioranza di sinistra è stata graniticamente ostile ai valori cari al mondo cattolico, la destra non ha brillato per presenza e impegno”. Questa la replica all'appello al voto cattolico, fatto oggi da esponenti del Pdl toscano, da parte di Francesco Bosi, Marco Carraresi e Anna Borgia. E domani, 24 marzo 2010 alle ore 17:30, all'hotel Sheraton di Firenze (uscita A1 Firenze Sud) sarà presente Pier Ferdinando Casini per sostenere la candidatura alla presidenza della Regione Toscana di Francesco Bosi.

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