Ernesto Rossi: in uscita la ristampa dell'epistolario

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
12 gennaio 2007 19:02
Ernesto Rossi: in uscita la ristampa dell'epistolario

Dopo anni di silenzio Ernesto Rossi è riscoperto, grazie alla pubblicazione dell'epistolario ristampato da Laterza per opera di Mimmo Franzinelli. La raccolta, che oltre ad essere un epistolario offre la possibilità di un ampio carteggio sul pensiero dell'illustre intellettuale fiorentino, comprende lettere scritte tra il 1943 e il 1967. Uno spaccato di storia non solo italiana ma politica, di cui Ernesto Rossi, di origine siciliana ma fiorentino di adozione, è stato un indiscusso protagonista.

Amico e compagno di lotta di Altiero Spinelli, i fratelli Rosselli, Luigi Einaudi, Benedetto Croce, tra i promotori del Partito D'Azione prima, e fondatore assieme a Mario Pannunzio, Marco Pannella, del Partito Radicale dopo, Ernesto Rossi vive un'esistenza dolorosa e nello stesso tempo ricca di passione verso la società italiana e nei confronti della storia politica. Europeista convinto, storicista nel senso liberale del termine, Ernesto è tra quei protagonisti che durante il fascismo è esiliato.

A Ventotene, nell'isola tra le più remote dell'arcipelago laziale, in quel fazzoletto di terra combattuto dai venti a confine tra l'Italia centrale e meridionale, vive uno dei momenti più strategici della propria dialettica esistenziale e del proprio laboratorio intellettuale. Insieme alla futura moglie e ai compagni di lotta, nell'umile dimora dell'esilio, l'uomo dai capelli rossicci e dallo spiccato accento fiorentino, dà inizio ad un fertile dibattito sulla storia politica d'Italia, che durante quella stagione storica stava in bilico tra dittatura e la nascente democrazia.

E' proprio sull'isola Ponziana che insieme ad Altiero Spinelli redige il Manifesto Europeista e scrive altri interventi che in un secondo tempo saranno inclusi in varie raccolte da lui stesso pubblicate. Ma l'esilio, durato tre anni, avviene dopo i nove anni di prigione e prima del viaggio in Svizzera, dove assieme ad altri intellettuali sarà al centro di una propaganda federalista ed europea. Ritornato in Italia inizia la sua lunga carriera di pubblicista, esordendo nella rivista, diretta da Luigi Salvatorelli, La Nuova Europa, e tra il 1945 e l'anno successivo, Ernesto Rossi si affianca a Ferruccio Parri, per risolvere le vicissitudini del nuovo progetto, erede di Giustizia e Libertà, Partito D'Azione, per il quale sarà sottosegretario per la ricostruzione del governo Parri.

E' durante questa stagione che come intellettuale di grandi capacità critiche e politiche si fa spazio nel contesto della cultura italiana, senza dimenticare la sua amata Firenze dove risiede la famiglia, procedendo con rigore profetico verso un epilogo felice, sotto il profilo umano e dialettico. Reduce da tante passioni trascorse e insofferente al clima del Partito D'Azione, decide di mutare rotta fondando negli anni cinquanta assieme a Pannunzio, scrittore e giornalista lucchese, il Mondo, la testata giornalistica della sinistra liberale che, offrendo spazio a dibattiti di varia natura, getta le basi per la fondazione del Partito Radicale, fondato da Rossi, Pannella, Pannunzio nel 1955.

Il carteggio edito da Laterza, a cura di Mimmo Franzelli, offre così un ampio documento sulla figura di Ernesto Rossi e sulle profonde vicissitudini dell'Italia bellica e postfascista. Un documento nel quale spuntano lettere di importante confronto politico con lo allora giovane Marco Pannella. Epistole che non solo sono un tentativo di razionalizzare sul mondo politico, ma che sviluppano preoccupazioni di natura liberale nei confronti della minaccia culturale russa e sulla reale potenza anti - progressista del vaticano.

Insomma, si tratta di uno spaccato reale che dal tempo della prigionia e dell'esilio, passando a quello del Partito D'Azione, giunge sino al 1967, anno in cui risale la morte di Ernesto Rossi. Uno spaccato epistolare nel cui "magma", nel senso luziano della parola, gli elementi biografici sono in simbiosi, per non dire che si mescolano, con quelli politici e culturali. Lettere che come le altre opere di Rossi, a cominciare dal Manifesto Europeista, mostrano l'amore e il senso della storia nella battaglia dell'intellettuale.

Di una "battaglia", la sua, che altro era una reale e profetica, se non obbiettiva, consapevolezza sulla drammatica storia d'Italia. Insomma, si tratta di un epistolario - documento che, oltre a far rivivere nella nostra memoria la storia e il passato "dell'italiana sventura", riesuma la figura di quest'importante intellettuale e uomo politico, con l'impegno critico di evidenziarne le potenzialità intellettuali, dal quale emerge con interesse il pensiero profetico e antigerarchico di Ernesto Rossi, uno degli intellettuali più importanti del panorama storico italiano.



Iuri Lombardi

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