Firenze, 4 luglio- Piena sintonia nella difesa dei valori di democrazia, giustizia sociale e antifascismo espressi nella Costituzione e impegno comune nell’opporsi fermamente alla minaccia per l’unità della Repubblica rappresentata dalla legge Calderoli per l’autonomia differenziata.
E’ quanto emerso dall’incontro che il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ha avuto stamani in Palazzo Strozzi Sacrati con una delegazione de “La via maestra”, la rete di associazioni e sindacati in difesa della Carta costituzionale che è anche uno dei soggetti promotori del referendum abrogativo della legge 86/2024 recentemente approvata dal Parlamento.
“Questa legge - ha affermato il presidente Giani - è sbagliata. Non aiuta l'individuazione delle specificità e delle vocazioni dei territori, ma cristallizzerà e amplificherà le diseguaglianze tra le Regioni, tra le aree più forti e quelle più deboli del Paese. E non è soltanto una minaccia concreta all’unità nazionale, ma un macigno sulla strada del regionalismo equo e solidale voluto dai padri costituenti, a partire da Piero Calamandrei. E’ per questo – ha ribadito – che la Toscana è in prima fila nella battaglia referendaria e insieme a esperienze come 'La via maestra' lavoreremo per suscitare una grande mobilitazione nel Paese contro questa legge profondamente sbagliata”.
“Siamo convinti - hanno sottolineato i rappresentati de 'La via maestra', al momento costituita da Acli, Anpi, Arci, Cgil, Cittadinanza attiva, Cnca, Coordinamento per la democrazia costituzionale, Libera - che solo rinsaldando l’unità nazionale, valorizzando l’interdipendenza tra economia settentrionale e meridionale, rafforzando il welfare pubblico e universalistico, proiettandoci come unico grande ‘sistema Paese’ in un’Europa sempre più unita, potremo rappresentare e tutelare al meglio i valori costituzionali antifascisti della Repubblica democratica fondata sul lavoro e la partecipazione dal basso dei cittadini e delle cittadine. È importante sapere che la Regione Toscana sarà con noi in questa fondamentale battaglia popolare per l’abrogazione della sciagurata legge Spacca-Italia”.
"Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, era favorevole all'autonomia differenziata, ma ora si accinge a presentare una delibera, con la firma dei gruppi consiliari Pd, Italia Viva ma anche Movimento 5 Stelle, per chiedere il referendum abrogativo della legge appena approvata. Lo fa cinicamente, utilizzando questa vicenda come un'arma di lotta politica contro il governo di centrodestra, mettendo gli interessi del suo partito sopra gli interessi della Toscana". Lo afferma il coordinatore regionale di Forza Italia Toscana, Marco Stella.
"Eppure, appena nel giugno 2023 - ricorda Stella - Giani si diceva convinto che sia giusto attuare i principi dell'autonomia differenziata per le Regioni a statuto ordinario, come prevede l'articolo 116 della nostra Costituzione. E nel novembre del 2022 sosteneva, davanti ai suoi colleghi della Conferenza Stato-Regioni, che occorre attuare l'articolo 5 della Costituzione e concedere alla Toscana l'autonomia differenziata. Chiediamo lo si faccia in due materie, i Beni e il patrimonio culturale e l'energia geotermica, in cui abbiamo due patrimoni davvero unici ed indubbie competenze e capacità. Queste le sue parole".
"Oltre alla giravolta di Giani, colpisce la giravolta di Italia Viva - osserva Stella - che abdica definitivamente a quel poco di profilo riformista che la caratterizzava, e si allea con i Cinque Stelle, pur di salvare le poltrone. Visti i risultati delle Europee, IV teme di restare fuori da ogni gioco, e allora butta a mare i suoi principi per costruire un'alleanza con Pd, M5S, Verdi e Sinistra, che porterà la Toscana sulla strada del massimalismo di sinistra, con un programma che andrà contro le riforme, contro lo sviluppo economico e infrastrutturale, contro l'aeroporto, e per alzare le tasse".
“Partito Democratico, Italia Viva e Movimento Cinque Stelle in Consiglio Regionale, e il governatore della Toscana Eugenio Giani capofila della proposta referendaria negli scorsi giorni, fanno il passo del gambero sull'autonomia differenziata. Fu proprio la Regione stessa, infatti, nel 2019, ad avviare il processo per questa riforma. Oggi, sotto forma di una neppure troppo malcelata prova tecnica di campo largo, quei partiti presentano due testi per chiedere l'abrogazione della legge approvata pochi giorni fa.
Siamo ufficialmente al paradosso. Giova ricordare che le regioni, grazie a questa riforma, a partire da quelle del Sud Italia, guadagneranno in autonomia ed efficienza nella gestione di varie materie; gridare 'al lupo, al lupo', stabilendo a priori che l'autonomia differenziata porterà a diseguaglianze, è il simbolo di un atteggiamento ostruzionistico che porta solo alla diffusione di inesattezze che confondono i cittadini. Fratelli d'Italia, di certo, non mancherà di onorare fino in fondo il patto sottoscritto con gli elettori" scrive, in una nota, il deputato e membro della commissione Affari Costituzionali di Fratelli d'Italia Francesco Michelotti.