Vaccini Toscana, prenotazioni troppo difficili per ciechi e ipovedenti

Zeppi: "Unione ciechi pronta a collaborare con la Regione per risolvere la situazione”. Molti over 80 ancora in attesa

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
29 marzo 2021 13:35
Vaccini Toscana, prenotazioni troppo difficili per ciechi e ipovedenti

“Per chi non vede, è praticamente impossibile registrarsi al portale per le vaccinazioni. Chiediamo alla Regione Toscana di individuare alla svelta un altro metodo. Noi siamo pronti a collaborare”. Niccolò Zeppi, presidente Unione italiana ciechi e ipovedenti di Firenze, in questi giorni ha raccolto decine e decine di segnalazioni dai propri soci.

“La modalità di registrazione prevista è molto penalizzante per le persone prive della vista o che ci vedono molto poco - spiega Zeppi -. La sintesi vocale, per noi indispensabile per utilizzare gli ausili informatici, rallenta in misura esponenziale i passaggi rendendo di fatto inattuabile la registrazione da parte di una categoria particolarmente fragile come la nostra”. Oltretutto, non bisogna dimenticare che buona parte dei non vedenti non ha dimestichezza col pc. É dunque urgente che la Regione Toscana venga incontro ai ciechi. In che modo? “Possiamo mettere a disposizione le nostre sedi territoriali - avanza una proposta Zeppi -.

Potremmo collaborare con l’ente pubblico per comunicare ai soci orari, date e luoghi di vaccinazione. Ecco, noi ci siamo per partire subito con la sede di Firenze. In questo modo, alla Regione resterebbe solo l’onere di contattare quei non vedenti non iscritti alla nostra associazione”. “Sarebbe un ottimo esempio di collaborazione tra pubblico e privato”, continua Zeppi. Tra l’altro, prosegue, “è un’incongruenza il fatto che nelle categorie dei disabili sensoriali che hanno diritto al vaccino siano stati inseriti solo quelli col riconoscimento della legge 104.

Ma così si è lasciato fuori tutti i non vedenti e gli ipovedenti che non godono di questo beneficio perchè non gli è stato riconosciuto o non ne hanno fatto richiesta”.

C’è infine il “problema, enorme, dei numerosi non vedenti ultra ottantenni che non hanno ancora ricevuto il vaccino e che non rientrano neppure tra i ‘disabili sensoriali e vulnerabili’ in quanto l’accesso a questa categoria è solo fino agli 80 anni”. 

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