Su proposta di tutti i Gruppi consiliari del consiglio metropolitano di Firenze (Pd, Iv, Territori Beni comuni, Centrodestra per il cambiamento) è stata approntata ed approvata una mozione sul Trasporto pubblico locale nel territorio metropolitano. Si prende spunto dal lancio dell'iniziativa "Firenze TPL+", che da settembre garantirà agevolazioni sui trasporti pubblici agli studenti residenti nel solo comune di Firenze, e dal progetto "Unico Metropolitano" che diventato "Pegaso Area Metropolitana" per volontà della Regione Toscana si è adesso stabilizzato e strutturato per almeno 3 anni come richiesto dal Consiglio metropolitano di Firenze.
Con questa mozione dunque il Consiglio impegna il Sindaco metropolitano a promuovere modelli analoghi a "Pegaso metropolitano Firenze" e "Firenze TPL+" anche per i territori extraurbani e urbani esclusi finora da entrambi o anche da uno solo di questi due progetti. "Firenze TPL +" è finanziato con fondi del Programma operativo nazionale PON Metro React assegnati al Comune capofila di Firenze oltre che dalla Regione, "Pegaso Metropolitano" è finanziato, oltre che dalla Regione, da Metrocittà e dalle amministrazioni locali.Da considerare l'impegno finanziario per il Tpl sostenuto direttamente dai Comuni dell'area urbana (Firenze e tutto l'hinterland) che supera i 13 milioni e 350 mila euro. Motivo per cui, oltre ai minori costi da sostenere per via del minor chilometraggio dei tragitti, i primi progetti sperimentali sono partiti dall'area urbana.
Adesso stabilizzate le sperimentazioni e visto l'apprezzamento di cittadini e utenti a questi due progetti di integrazione tariffaria, si ritiene necessario promuovere iniziative similari anche sul territorio metropolitano.Servirà l'ok e il sostegno di Regione Toscana ma laddove questo non fosse possibile, la richiesta del Consiglio metropolitano è che comunque già dalle prossime variazioni di bilancio, in relazione alle disponibilità finanziarie dell'Ente e in collaborazione con i Comuni interessati, queste ulteriori agevolazioni o contribuzioni dirette sulle tariffe del Tpl possano comunque per quanto possibile essere attivate a beneficio dei territori e dei cittadini esclusi fino ad oggi da queste due agevolazioni.Questo anche perché tutti i titoli di viaggio (singoli, abbonamenti e Pegaso - titoli urbani e extraurbani) hanno peraltro subìto proprio recentemente un aumento di costo, sulla base delle indicizzazioni Istat e sulla base del contratto di servizio sottoscritto tra Regione Toscana e il nuovo gestore AT.
Aumenti che non sono stati però accompagnati da un potenziamento dei servizi. Da qui dunque la proposta del Consiglio metropolitano.Il settore trasporti e mobilità della Città Metropolitana di Firenze in questi anni, infatti, senza poter disporre di risorse e stanziamenti adeguati, ha fatto un grande lavoro garantendo sempre e comunque il mantenimento del servizio e, anzi, grazie a progettualità, recupero di finanziamenti regionali, nazionali ed europei e alla costruzione di un progetto di mobilità organico e di prospettiva come il Piano urbano della mobilità sostenibile, è riuscita ad incrementare una serie di servizi sul territorio metropolitano urbano e extraurbano, dando priorità ai lotti deboli che trovano applicazione sul territorio extraurbano e risultano molto apprezzati dalla cittadinanza (spesso dalla cittadinanza più "fragile").Adesso con questo impegno del Consiglio a stanziare più risorse potrà crescere l'investimento metropolitano sul Tpl, oggi affidato non più direttamente al controllo territoriale ma al gestore unico regionale Autolinee Toscana."Il tema del Tpl è molto importante e proprio per questo vanno puntualizzati aspetti non marginali", ha commentato in Consiglio Metropolitano il Sindaco Dario Nardella.
"Innanzitutto il sistema di gestione è cambiato ed è stato accentrato a livello regionale, "scelta che a suo tempo non ho condiviso, dal momento che in questo modo è difficile tenere conto di standard diversi tra le diverse aree".Le risorse investite dagli enti locali hanno finalità precise e "non possiamo sopperire a deficit del gestore del servizio. Lo sforzo che noi facciamo deve essere un valore aggiunto. Quando sento l'azienda che dice che c'è un problema di traffico, cantieri e incidenti, mi viene da chiedere se pensavano di partecipare alla gara per gestire il servizio in un deserto"."Il settore Trasporti e Mobilità della Metrocittà in questi anni - dichiara il consigliere delegato alla Mobilità, Francesco Casini, Sindaco di Bagno a Ripoli - senza risorse aggiuntive ha fatto un lavoro straordinario per non tagliare i servizi, ma anzi aggiungendone di nuovi nel cosiddetto 'lotto debole', come i servizi a circolare in Mugello, Valdarno, Chianti ed Empolese, creando nuovi progetti che stanno ottenendo finanziamenti per sperimentazioni tariffarie come ad esempio 'Unico Metropolitano' avviato nell'area urbana.
Ricordo gli importanti finanziamenti ministeriali ricevuti che permetteranno di acquistare 4 nuovi bus elettrici per il territorio metropolitano.
Approfondimenti
Stiamo lottando ogni giorno affinché la gestione regionale del Tpl migliori.Finalmente con l'impegno di tutto il Consiglio metropolitano ci sarà la possibilità di disporre di più risorse, non ancora sufficienti per dare una risposta incisiva e complessiva, ma certo che possono permettere di fare un altro passo in avanti e avviare progetti di agevolazioni tariffarie su tutti i Comuni. Obiettivo su cui lavoriamo da almeno due anni ma che non poteva partire per assenza totale di risorse destinate al settore. Queste nuove iniziative quantomeno aiuteranno a calmierare gli ultimi aumenti tariffari subiti e a costruire una nuova cultura del trasporto pubblico locale che oltre all'efficientamento dei mezzi e del servizio passa anche dalle agevolazioni in tariffa".
“Di fronte all'assurdo rincaro del nostro trasporto pubblico locale facciamo una proposta alla Regione Toscana e alla Giunta fiorentina. Perché non introduciamo il cosiddetto short ticket anche nella nostra Regione e nelle città toscane in cui AT effettua il servizio di trasporto urbano?
Lo short ticket, o biglietto breve, esiste da tempo in alcune città europee. Proponiamo di emettere biglietti dal valore di un euro che permettono ai cittadini di percorrere una tratta breve, per esempio un viaggio con al massimo 7 fermate. Ad oggi i titoli di viaggio del nostro TPL sono solo ad orario e non a percorso, a differenza del trasporto ferroviario. Praticamente chi deve percorrere un chilometro, paga la stessa cifra di chi deve farne cinque. In questo modo pensiamo che, molto probabilmente, ci sarebbero meno persone che utilizzano i mezzi di trasporto senza pagare il biglietto. Una proposta di buon senso che auspichiamo che troverà il consenso anche da parte della maggioranza.
Presenteremo pertanto un atto in Consiglio regionale e uno nel Consiglio comunale fiorentino affinché la Regione Toscana e le città che vengono servite da AT per il trasporto urbano valutino l’introduzione del biglietto breve” lo dichiarano Francesco Torselli e Alessandro Draghi, capogruppo di Fratelli d’Italia rispettivamente in Consiglio regionale e a Palazzo Vecchio.
“Non è la privatizzazione in sé il problema, anzi, da liberale, condivido le aperture al mercato; il problema è che Autolinee Toscane ha dimostrato totale assenza di qualsiasi prospettiva e volontà di investimento e di sviluppo sul territorio toscano; non solo, come successo anche di recente a Prato. Autolinee si permette, quasi in scherno alla città, di disertare il Tavolo della Mobilità. Non si può venire nel nostro territorio, tagliare servizi, imporre rincari, come quello previsto dal 1° agosto, e portare gli utili in Francia.
Proprio in un’ottica di mercato, affidarsi ad Autolinee è stato un pessimo affare”. Questo l’affondo di Erica Mazzetti, parlamentare di Forza Italia e componente VIII commissione lavori pubblici. “La responsabilità di tutto questo – prosegue Mazzetti – è chiara: Enrico Rossi, che ha voluto in tutti i modi affidare ai francesi, ed Eugenio Giani, che ha subito passivamente la scelta di Rossi senza colpo ferire e senza nemmeno provare a rimediare in qualche modo.
Forza Italia disse fin dall’inizio che sarebbe stato un grave errore: così è stato”. “La Regione – incalza Mazzetti – deve, innanzitutto, fermare gli aumenti, che danneggiato pendolari e lavoratori, mettere l’azienda con le spalle al muro ed esigere un serio e a questo punto condiviso piano di sviluppo, con investimenti e programmazione, per il bene del territorio, a vantaggio dei cittadini e anche dei lavoratori dell’azienda che sono tutto fuorché soddisfatti”. “Altrimenti, è il momento di iniziare a vagliare delle alternative – sostiene -, anche rescindendo il contratto con un’azienda che ha dimostrato di guardare al territorio toscano solo come a una miniera da cui estrarre per poi portare via”.
“Sono esistite per molti anni società di trasporto locale, presenti sul territorio, con cui si poteva interloquire e mediare. Di fronte al disastro Autolinee Toscane si deve vagliare anche questa ipotesi, per altro in uso in molte altre importanti realtà italiane. Tutti hanno il diritto di muoversi liberamente”, conclude Mazzetti.