“Il passaggio della Toscana in zona rossa, dopo affermazioni nelle quali veniva assicurato il mantenimento in arancione, comporterà la perdita di centinaia di milioni sui fatturati di imprese già stremate da questa situazione. È un disastro, una beffa: stiamo parlando di quasi 20.000 negozi che da lunedì dovranno chiudere: almeno 50.000 persone che non potranno lavorare". Nico Gronchi, Presidente Confesercenti Toscana, commenta il passaggio del territorio regionale in zona rossa da lunedì 29 marzo.
“Servono sostegni veri, non poche migliaia di euro. Le attività lavorano in sicurezza e devono riaprire prima possibile”. Lo dicono il presidente degli acconciatori Barbara Catani e delle attività dell’estetica Pierluigi Marzocchi di Confartigianato Imprese Toscana. Nella regione le attività di acconciatore, estetica e operatori del benessere complessivamente sono circa 9 mila con 20 mila addetti dei quali quasi il 90% sono donne. Le zone rosse e le frequenti chiusure delle attività legate al benessere della persona, hanno messo in ginocchio un comparto importante dell’economia toscana e rischiano di far chiudere molte attività già provate dalla crisi e dai costi per adeguare i locali e i servizi ai protocolli anti Covid.
“E’ una situazione drammatica - denunciano Barbara Catani e Pierluigi Marzocchi - , e ci appelliamo ai parlamentari toscani, alla Regione, al Governo affinché le attività possano riaprire prima possibile e siano dati adeguati sostegni. Per tante attività la perdita media di fatturato, che consente di accedere al contributo, è circa del 25%, non del 30%. Quindi molti non avranno alcun ristoro o lo avranno in misura assai ridotta. Le chiusure – continuano - purtroppo favoriscono gli abusivi, che si recano presso le abitazioni e il rischio di contagio aumenta.
Nelle attività regolari invece si seguono i protocolli, si lavora su appuntamento e si tracciano i clienti. Mentre molte attività commerciali restano aperte con rischio di assembramenti, non si comprende perché quelle del benessere, che osservano rigidi protocolli sanitari, debbano invece rimanere chiuse. Le chiusure - sottolineano Catani e Marzocchi - penalizzano soprattutto molte donne, sulle quali già gravano molte conseguenze della pandemia come la cura dei familiari anziani o malati e dei figli.
Molte attività potrebbero non riaprire. Altra situazione allarmante riguarda il personale che riceve l’indennità integrativa con un ritardo di in media di 5 o 6 mesi. E’ un settore che vive una situazione gravissima, le istituzioni si attivino immediatamente”, concludono con questo appello i due rappresentanti di Confartigianato.
“Una totale incapacitá di gestire il territorio e la collettivitá. Questo è il motivo per il quale la Toscana torna in zona rossa e, nemmeno a farlo apposta, nella settimana che precede la Pasqua. Ancora una volta le nostre città torneranno ad essere un simulacro con negozi chiusi, vetrine spente e rari passanti che vagano per strade deserte”. Sono lapidarie Confcommercio e Confesercenti Siena sui nuovi provvedimenti in vigore da lunedì prossimo 29 marzo.
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“A cosa è servita la zona arancione (e la precedente zona rossa) - si chiedono le due associazioni - Solo a dimostrare, se mai ve ne fosse stato bisogno, che il contagio si propaga non per colpa dei ristoranti, chiusi ormai da due mesi, non per colpa dei bar, dove si entra e si esce giusto per il tempo di ritirare la consumazione, non per colpa dei negozi che fra gel, mascherine, divisori in plexiglass e accessori vari, a cui si aggiunge l’accesso limitato, hanno speso in questo anno migliaia di euro”.
“Il Ministro Speranza ed i suoi “esperti” continuano a predicare la chiusura totale delle attività commerciali, con l’unica eccezione del settore alimentare. Ma i contagi in Toscana hanno continuato a salire, regalandoci la sorpresa nell’uovo di Pasqua con una settimana di anticipo”. “In aggiunta c’è la patetica politica regionale – fanno notare Confcommercio e Confesercenti - che sta mostrando i suoi limiti e le sue manchevolezze. Da due settimane fa i contagi erano in aumento. Cosa è stato fatto per contenerli? Cosa hanno fatto Governo, Regione, Comuni per ridurre la diffusione dei contagi?”.
“La Toscana si distingue per essere la Regione che ha compiuto le scelte più astruse - è la valutazione di Confcommercio e Confesercenti Siena – Caro Presidente Giani, quando inizierà ad esercitare il ruolo per cui è stato eletto? O dobbiamo pensare che il Presidente della Regione ha come compiti esclusivi l’inaugurazione di rotatorie, pozzi e tombini, oppure farsi fotografare mentre scarica scatoloni di vaccini? Scatoloni evidentemente vuoti, visto che siamo la peggiore Regione sulla somministrazione di vaccini”.
“No, Presidente Giani, non è per questo che è stato eletto – chiariscono le associazioni - Lei non può continuare a prendere in giro i cittadini toscani, non può continuare con le sue uscite sui media annunciando, come oggi, “la Toscana rimane arancione” e dopo un’ora (un’ora, non un mese) annunciare che da lunedì si torna al rosso. Viaggi di meno e si concentri di più sui suoi doveri nei confronti dei suoi correligionari, che stanno vivendo un dramma sociale ed economico senza precedenti”.
“Basta con le parole al vento – avvertono le associazioni - il livello di guardia è superato. Vogliamo essere trattati come gli altri, per i vaccini in primo luogo, perché le aziende devono essere messe in condizioni di lavorare. Smettete, tra Governo e Regione, di chiedere sacrifici a chi non ha più nulla e continua ad indebitarsi per mantenere accesa una fiammella di speranza e non gettare a mare quello che ha creato in anni con le proprie mani. Ci sia il coraggio di agire con fatti concreti, altrimenti si abbia almeno la dignità morale di farsi da parte”.
“Sui vaccini poi siamo all’assurdo - affermano le associazioni - Migliaia di over 80 sono ancora in attesa di sapere se e quando saranno vaccinati. In compenso sono state vaccinate categorie di persone che o sono in smart working o che stanno in uffici non aperti al pubblico, o addirittura dove da un anno è inibito qualsiasi contatto con il pubblico. Inutile poi tornare sulla polemica degli avvocati, la colpa non è loro, è di chi li considera categoria a rischio. Un avvocato in un mese vede meno persone di quante ne vedono in un giorno chi sta alla cassa di un supermercato o di chi sta una settimana in un qualsiasi negozio. Eppure questi ultimi non sono meritevoli, evidentemente, di essere considerati a rischio rispetto a qualche impiegato amministrativo di un qualche ente pubblico”.
“Gli operatori economici, quelli veri, quelli sani si sono sempre sobbarcati gli oneri e gli impegni per tirare avanti le loro aziende con sacrificio, con tenacia, con inventiva. Ora tutto questo non serve perché viene loro impedito senza che niente venga riconosciuto. E’ ora di cambiare strada, non c’è più tempo”.
“Dopo 14 mesi di pandemia è chiarissimo che non vi è alcuna relazione tra le chiusure delle attività commerciali, artigianali, di ristorazione, e l'andamento dei contagi, legato esclusivamente alle nuove varianti e alla totale inefficienza della campagna vaccinale, in Toscana più che altrove. Consideriamo inammissibile che un presidente di regione, con il ruolo e la responsabilità che ricopre, ci dichiari arancioni al mattino e ci comunichi il rosso nel tardo pomeriggio. Il Governatore Giani è un incompetente!”.
Va giù dura la presidente di Confcommercio Provincia di Pisa alla notizia che la Toscana passerà da lunedì in zona rossa. Esprime tutto il proprio sdegno per una vicenda che si trascina ormai da oltre un anno: “Siamo stati chiusi per il Black Friday, chiusi la settimana di Natale, chiusi la prima settimana di gennaio, chiusi il giorno di San Valentino comunicato la sera prima, adesso ci chiudono per la settimana di Pasqua. Sono 14 mesi che per Decreto ci è impedito di lavorare, e nel frattempo continuiamo a pagare tasse e contributi. Abbiamo manifestato in piazza distanziati, abbiamo avanzato proposte che sono rimaste del tutto inascoltate. Fino ad oggi siamo gli unici ad aver dimostrato senso di responsabilità e grande sacrificio per il paese, ricevendo in cambio solo umiliazioni e nocumento. Dobbiamo passare alle barricate per far valere il nostro diritto, garantito dalla Costituzione, di lavorare e dare lavoro?” si domanda ancora Grassini.
“Una beffa inaccettabile, le cui conseguenze ricadono ancora una volta sulle spalle di imprese e famiglie” – così la definisce il direttore di Confcommercio Federico Pieragnoli: “c'è da restare senza parole considerando il livello di approssimazione e incompetenza alla quale assistiamo da tempo. Il tanto sbandierato modello italiano nel contrasto alla pandemia, alla prova dei fatti, si è dimostrato un incubo e un fallimento completo, i cui effetti non smetteremo di pagare nei prossimi anni”.
"Il passaggio alla zona rossa di tutta la Toscana è l'ennesima dimostrazione dell'incapacità del presidente Giani e del centrosinistra di gestire questa situazione. Non solo per la zona rossa in sé, ma per l'evidente tentativo di salvare alcuni territori a scapito di altri, per l'errore macroscopico di calcolo sul numero di positivi e, cosa ancora peggiore, per la gestione fallimentare della campagna vaccinale, che vede la Toscana penultima in Italia sulle vaccinazioni over 80. Giani, mentre ha tentato maldestramente di addossare le responsabilità sui medici di famiglia, nulla ha fatto sapere sui ristori maggiori da riconoscere alle zone rosse fatte con ordinanza regionale. È il caso di Pistoia, rossa da un mese. Immediati avrebbero dovuto essere i provvedimenti di sostegno alle imprese e ai lavoratori”. Così il senatore di Fratelli d’Italia, Patrizio La Pietra, sul passaggio della Toscana alla zona rossa.
“Il ‘governo arlecchino’ e il suo degno ministro Speranza continuano a usare con disinvoltura la tavolozza dei colori senza nemmeno rendersi conto dei danni che stanno producendo al tessuto economico e sociale del territorio - continua La Pietra -. Il provvedimento ‘a sorpresa’, a quanto pare risultato di una serie di conteggi maldestri sul numero dei contagi, colpisce in modo particolare realtà, come la provincia di Pistoia, che già da tre settimane subiscono il massimo delle restrizioni”.
“A questo punto diventano improrogabili tutti i provvedimenti di sostegno alle imprese che, fino ad oggi, governo nazionale e regionale hanno utilizzato con il contagocce. Servono indennizzi proporzionati alle perdite effettive, una tregua fiscale, agevolazioni soprattutto per i settori più colpiti, dal turismo, alla ristorazione, al piccolo commercio di vicinato. Un pacchetto di misure fino a oggi annunciato e promesso ma sempre disatteso. E serve una soluzione per andare incontro alle famiglie con i figli che stanno seguendo le lezioni tramite Dad. Ai pistoiesi sono stati chiesti numerosi sacrifici e loro hanno risposto sempre responsabilmente. Questa continua penalizzazione non è accettabile. Questo sistema di procedere ‘a vista’ sta distruggendo il Paese” conclude La Pietra.
“Abbiamo fatto una battaglia in Consiglio comunale per azzerare le tasse ai commercianti ed a chi è proprietario di alberghi a Firenze. Purtroppo – spiega il consigliere della Lega Salvini Firenze Andrea Asciuti che per due giorni ha ripreso il digiuno a pane ed acqua davanti a Palazzo Vecchio – siamo riusciti ad ottenere solo il 20% di sconto per una categoria che sta continuando a pagare le tasse. Con questa mia protesta simbolica chiedo alle istituzioni di riaprire il prima possibile tutte le attività commerciali.
So che tutta la Toscana da lunedì sarà in zona rossa. La speranza è che dopo Pasqua si possa riaprire, in sicurezza, l’Italia. Per riavviare la stagione estiva – continua Andrea Asciuti – occorre iniziare a lavorare mesi prima. Chi è del settore sa benissimo che far riaprire le attività a giugno significherebbe far fallire la stagione estiva. La mia è una richiesta semplice: Bisogna far riaprire quante più attività possibili dopo Pasqua altrimenti l’Italia è destinata al fallimento economico e non basteranno gli aiuti promessi dall’Europa”.
Il capogruppo della Lega Salvini Firenze Federico Bussolin esprime solidarietà al consigliere Asciuti “che sta portando avanti una battaglia importante dando un segnale importante che, come Lega, cogliamo in pieno. Chiediamo al Governo Draghi e a tutte le forze di maggioranza un impegno importante affinché si possano programmare le riaperture unitamente ad una campagna vaccinale – prosegue il capogruppo Bussolin – che deve essere efficiente e veloce.
Quel che in Toscana però non vediamo, soprattutto per gli over 80. Ieri si è svolta una manifestazione imponente a Firenze che ha interessato molte categorie che hanno protestato e messo in evidenza il loro disagio e la loro rabbia. Mi sono impegnato, da subito, a contattare i nostri ministri e sottosegretari presenti nel Governo per informare sulla manifestazione e mi sono impegnato per organizzare un incontro con le categorie in questione e farmi portavoce presso il Governo delle loro esigenze e le loro istanze.
Il decreto sostegni non ha reso felici tutti. Si tratta di un piccolo passo vincolato dallo scostamento di bilancio del precedente Governo che ci limitava nell’azione. Il prossimo decreto – conclude Federico Bussolin – dovrà essere imponente nei ristori”.