Dig.it, la manifestazione nazionale interamente dedicata al giornalismo digitale, giunge alla quinta edizione in programma il 21 e 22 ottobre negli spazi della Camera di Commercio di Prato. Titolo è “Le conversazioni sono notizie”, affermazione che, partendo da una semplice constatazione (partecipare ai flussi collettivi di scambi di informazioni è la realtà) vuole riflettere su come farlo in modo intelligente ed eticamente corretto.
«Viviamo a stretto contatto col digitale e non ce ne accorgiamo -spiega Marco Renzi, presidente di Lsdi promotore della intera kermesse-. Anche quest’anno ci saranno gli studenti a toccare con mano questo mondo, ci saranno i relatori a guidarci, e ci sarete voi a far domande e tutti insieme a far notizia con 20 workshop, 18 tavoli tematici, un evento panel/barcamp e 100 ore di formazione qualificata».
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con l’Ordine dei giornalisti, con Forum PA, Fnsi, Inpgi, Glocalnews e Ona. È una due giorni importante, che precede l’appuntamento di Varese, Glocalnews, appunto, in programma dal 17 al 20 novembre, anch’esso dedicato al giornalismo e al mondo della comunicazione locale e globale.
«La nostra associazione partecipa con interesse e avrà un ruolo attivo gestendo alcuni tavoli di lavoro -nota Marco Giovannelli, presidente di Anso-. Digit è un appuntamento storico per alcuni di noi e da quest’anno porteremo la nostra esperienza in diversi ambiti e in particolare nel Macro tema che si svilupperà nella giornata del 22 ottobre, ossia l’editoria digitale iperlocale. Nel pomeriggio sarà presentato il rapporto dell’Odg sul giornalismo digitale. Quella sarà un’occasione per avere uno spaccato del mondo editoriale meno conosciuto e spesso lontano dai riflettori, ma non per questo meno attivo e strategico per i tanti territori che costituiscono la trama del nostro Paese».
Digit arriva anche a due settimane da uno storico riconoscimento per l’informazione digitale da parte del Parlamento. Con l’approvazione della nuova legge sull’editoria il quotidiano online diventa, infatti, uno dei prodotti editoriali al pari dei tradizionali media.