Firenze, 20 febbraio 2023 – Dopo ben 224 modifiche, l’ultima è una mazzata definitiva sul provvedimento e ha destato “massima preoccupazione in tutta la filiera e soprattutto nelle imprese piccole e medie, quelle che hanno creato quasi 90 posti di lavoro su 100 nel settore delle costruzioni”, come ha ricordato il segretario generale di Confartigianato Firenze Jacopo Ferretti nel corso di un’intervista su Controradio.
“Prendiamo atto di un decreto-legge arrivato notte-tempo. Prima il Superbonus è stato modificato a dicembre – ha ricostruito – poi è arrivato il congelamento definitivo delle cessioni, il combinato disposto di questi due interventi ferma la misura”. Secondo i dati pubblicati oggi da Confartigianato, tra il 2019 e il 2022 ben 2,1 punti di crescita del PIL arrivano dai maggiori investimenti in costruzioni in Italia rispetto al resto dell’Eurozona.
“In questi giorni, sulla stampa e su tutti i media, è rimbalzata la notizia, direi la disastrosa notizia, in modalità blitz, fatta dall’oggi al domani e senza nessun dibattito democratico nelle giuste sedi che il governo Meloni, quel governo che dovrebbe pensare al bene dei cittadini, che si è sbandierato come salvatore della Patria, ha bloccato il superbonus. Un superbonus – ha detto la vice capogruppo del Partito Democratico Alessandra Innocenti – che probabilmente andava rivisto, ma che con la sua eliminazione causerà un effetto drammatico su imprese, lavoratori e cittadini ed enti pubblici. Un effetto drammatico di una dimensione inimmaginabile.
Da quando il governo Meloni si è insidiato – ha continuato Alessandra Innocenti – abbiamo visto soltanto manovre contro la povertà ed a favore dei ricchi.Penso alla manovra di bilancio che ha visto il blocco dei fondi per gli affitti onerosi, penso al provvedimento riguardante i pagamenti e prelievi del bancomat, penso alle accise della benzina e adesso questo del superbonus che metterà in ginocchio un intero comparto.
Approfondimenti
Nella città metropolitana, sono all’incirca 15.000 le imprese solo per il comparto costruzioni, il 67% delle quali sono piccole e medie imprese artigianali che operano nel comparto edilizio.
Questo provvedimento provocherà difficoltà profonde oltre alle imprese edili che avevano tirato un respiro di sollievo: il comparto era infatti piano piano ripartito, soprattutto ai suoi lavoratori e sul quale aleggia la cassa integrazione, ma interessa anche gli enti pubblici che avevano investito su efficientamento e sostenibilità ambientale ed i cittadini che in questo contesto erano stati incentivati ad eseguire lavori, che mai potrebbero essere fatti se non con questi incentivi.
Le stesse banche per dichiarazione del Dott. Patuelli, presidente dell’associazione bancaria si dicono preoccupate, perché è impensabile fermare gli incentivi edilizi, dopo che la direttiva UE ci chiede le case green, volgendo uno sguardo ai cittadini in lista di attesa.
Ecco – ha concluso la vice capogruppo PD Alessandra Innocenti – io sono preoccupata perché in un colpo solo si colpiscono più settori: il lavoro, la transizione ecologica e l’economia e, di questo, dobbiamo ringraziare solo il nostro governo”.