E' di ieri sera la scelta del governo, attraverso l’approvazione del decreto che impone lo stop alla cessione del credito e allo sconto in fattura relativo al superbonus. Decreto che stabilisce anche il divieto per le pubbliche amministrazioni ad acquistare i crediti derivanti dai bonus edilizi. Per i nuovi interventi edilizi (ad eccezione di quelli già avviati) resta solo la strada della detrazione d’imposta.
È già allarme rosso per le imprese dell’edilizia, settore a forte trazione Mpi e Pmi. “Dopo lo stop alla proroga per le unifamiliari che non avrebbe creato nuovi crediti ma avrebbe permesso di finire i lavori già avviati in tranquillità, arriva lo stop totale alla cessione dei crediti e anche lo stop all’acquisto da parte della pubblica amministrazione: questo vuol dire cancellare le aziende dell’edilizia per decreto”. È la posizione di Jacopo Ferretti, segretario generale di Confartigianato Firenze, l’associazione di categoria che conta circa 1500 associati del sistema casa.
“Prendiamo atto – incalza Ferretti – che, invece di risolvere o al più mettere una pezza, si è scelto di aggravare un problema conclamato e già grave. Prendiamo atto che, tra mille cambi in corsa e circolari più o meno bizzarre, si è scelto di cancellare un incentivo, tra i tanti, veramente utile. Prendiamo atto che non si è scelto di sostenere l’efficientamento energetico e il contrasto al rischio sismico, non proprio problemi minori. Il governo deve prendere atto che questa decisione, per quanto giustificata, avrà profonde ripercussioni economiche, sul piano dell’occupazione nonché ripercussioni sul bilancio, quindi anche su quel settore che si è scelto di tutelare in via privilegiata”.
“Siamo di fronte all’ennesima follia del Governo. Sono migliaia le imprese del comparto costruzioni tra Prato e Pistoia disposte a scendere sulle barricate contro l’ultima bozza di decreto sul Superbonus, piovuta a sorpresa e annunciata dal ministro Giorgetti, che intende bloccare il sistema dello sconto in fattura e l’acquisto di crediti del Superbonus da parte di enti pubblici. Questa follia, lo ripeto, non è accettabile perché darebbe il colpo di grazia ad un intero comparto, facendo fallire 40.000 imprese edili a livello nazionale, colpendo anche migliaia di aziende sul nostro territorio, altrettanti cittadini che si sono orientati sull'efficientamento edilizio, e mettendo sulla strada decine di migliaia di occupati anche nelle province di Pistoia e Prato”.
Ad affermarlo, è il Presidente di CNA Costruzioni Toscana Centro, Riccardo Castellucci che precisa “quanto avvenuto è inimmaginabile, frutto di una politica scellerata che danneggia volutamente tutte le imprese che hanno lavorato in osservanza di una legge dello Stato, il Superbonus, applicando lo sconto in fattura, mettendosi in gioco con investimenti e assunzioni, adeguandosi a tutto il balletto di normative che in corso d’opera sono cambiate continuamente, peraltro senza essere state pagate, e ora rischiano di chiudere i cantieri e i battenti. Senza parlare poi del danno ai cittadini che hanno scelto di efficientare il loro patrimonio edilizio”.
Ma non è tutto. Prosegue Castellucci “L’intento di bloccare poi per decreto l’intervento delle Regioni e degli enti locali per risolvere la situazione dei crediti incagliati – intervento che sarebbe servito ad alleviare la montagna di crediti incagliati, con il supporto delle banche - è inaccettabile e priva le imprese anche di questo spiraglio. Siamo di fronte insomma al rischio concreto di una vera e propria debacle economica che si trasformerà in emergenza sociale ed è necessario che lo Stato si faccia urgentemente carico di trovare una soluzione definitiva.
Da lunedì il nostro livello nazionale si siederà al tavolo di confronto con il Governo per cercare di sbrogliare questa assurda matassa e trovare una soluzione strutturale, ma anche le CNA territoriali stanno già pensando ad azioni forti di protesta. E non faremo sconti a nessuno per salvaguardare la sopravvivenza stessa di un intero comparto, che traina l’economia di tutto il Paese”.
“E’ un provvedimento insensato, che colpisce le imprese quanto le famiglie; perché le aziende rimarranno definitivamente senza liquidità e i cantieri si fermeranno, con pesanti conseguenze anche per i privati che hanno commissionato i lavori”. Così il presidente di Ance Toscana Rossano Massai commenta il decreto legge, pubblicato stanotte in G.U., che vieta la cessione dei crediti da bonus per i lavori futuri e impedisce agli enti locali di acquisire i crediti maturati.
“Se non si trova una soluzione rapida, al grave problema dei crediti incagliati, a cui si somma anche quello dei crediti maturati con i lavori in corso, per i quali la cessione è ancora possibile, si aggiungerà anche l’impossibilità da parte delle famiglie di pagare i lavori futuri con lo sconto in fattura – continua Massai -. Decisioni del genere avranno conseguenze devastanti sia sul piano economico che sociale”.
“Sul problema dei crediti incagliati è da ottobre che come Ance abbiamo lanciato l’allarme e avevamo anche fatto proposte insieme ad Abi per trovare soluzioni al problema, ma siamo stati inascoltati; il Governo deve trovare soluzioni con la stessa rapidità con cui ha cancellato la cessione”, prosegue il presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili della Toscana.
“Con i lavori del Pnrr da avviare; e questa transizione ecologica in corso, di cui tanto si parla, come possiamo permetterci di far fallire le imprese? Da tempo chiediamo – prosegue Rossano Massai - di lavorare ad una normativa stabile e strutturale, che valga nel tempo, e sia sostenibile per i privati e per lo Stato e che permetta alle nostre imprese di programmare e svolgere i lavori in tranquillità . E' tempo di trovarla e attuarla al più presto, se vogliamo far crescere stabilmente questo paese".
“E parliamo anche, una volta per tutte, di norme chiare per la qualificazione delle imprese – conclude Massai -, perché il problema che si è creato, in buona parte, è stato causato anche dalla scarsa professionalità di alcuni operatori improvvisati. Infatti, non va dimenticato che quello dell’edilizia è forse l’unico settore dove oggi chiunque può aprire una impresa, anche se è senza alcuna qualificazione e alcuna preparazione professionale”.
“Una norma devastante” È lapidario Giacomo Cioni, presidente CNA Firenze Metropolitana, sul DL che è intervenuto, per l'ennesima volta, sulla questione Superbonus e cessione dei crediti, vietando la cessione e lo sconto in fattura e bloccando l'acquisto dei crediti già in circolazione da parte degli enti locali.
“Una decisione che mette in sofferenza le imprese, le famiglie che stanno dietro a queste imprese e tutti i cittadini che hanno colto questa occasione per efficientare il loro patrimonio edilizio - prosegue Cioni - Lato imprese si tratta di un esercito: considerando solo il comparto costruzioni, 15.304 nella Città Metropolitana di Firenze, impegnate, per grandissima parte, con i lavori di Superbonus e bonus edilizi. A maggior ragione le pmi di settore (solo le imprese artigiane costituiscono il 67% del totale del comparto), che, come noto, hanno scarsa possibilità di accesso ad altri tipi di lavori, come quelli legati agli appalti pubblici” prosegue Cioni.
“La norma, poi, non guarda solo al futuro, ma interviene paradossalmente anche sul passato bloccando l'acquisto dei crediti già in circolazione da parte degli enti locali. CNA è già al lavoro per tentare di rimediare a questo disastro. A tal proposito lunedì incontrerà il Governo” conclude Cioni.
A livello regionale, il comparto costruzioni è costituito da 58.176 imprese, artigiane al 65%.
Un danno enorme per tante imprese e famiglie e la richiesta, diretta a Roma, di rivedere la situazione ed adottare strumenti per consentire a Regioni ed Enti locali di acquistare i crediti fiscali. L’assessore alle attività produttive Marras commenta: “Con questa decisione il governo rischia di mettere sul lastrico piccole imprese e famiglie italiane. Insieme ad altre Regioni, proprio in questi giorni, avevamo chiesto linee guida che consentissero, con adeguate garanzie, di sbloccare la situazione ed aiutare imprese e privati che si trovano in una situazione oggettivamente difficile e dalle possibili pesanti ripercussioni, economiche e sociali.
Oggi invece tutto è bloccato”. Quindi gli appelli al “Parlamento affinché riapra la partita della cessione dei crediti fiscali anche concedendo strumenti e garanzie a Regioni ed enti locali per poterli acquistare", ed ai consiglieri regionali del centrodestra che, "invece di ritirare in tutta fretta mozioni ed interrogazioni che ci chiedevano di attivarsi per l'acquisto dei crediti, cosa che stavamo appunto facendo, ci aiutino ora a far cambiare idea al governo”.
“Eccola qui la destra che parla di patria e poi punisce famiglie, piccole e medie imprese, professionisti italiani. Lo stop all’acquisto dei crediti da parte degli enti locali deciso dal governo produrrà una tragedia sociale ed economica”. A dirlo è Emiliano Fossi, deputato Pd e candidato alla segreteria dei Democratici toscani, commentando la decisione del governo sul superbonus.
“Il ministro Giorgetti - dice Fossi - definisce ‘scellerato’ il superbonus, ma scellerata e cialtronesca è la mossa del governo, che mette a rischio migliaia di posti di lavoro e migliaia di imprese. Le famiglie meno abbienti non saranno in grado di pagare, ma questo pare non interessare ad un governo che liscia i ricchi e punisce i poveri”.