Firenze, 19-2-2023- Il Governo ha posto fine a un bonus edilizio in cui non solo lo Stato paga chiunque per ristrutturare la propria casa ma gli regala anche il 10% in più di quanto spende.
"Come è possibile fare operazioni come il blocco del bonus 110% e apportare peggioramenti al codice degli appalti? Queste due operazioni, condotte senza un confronto democratico, produrranno gravissimi danni alle imprese, ai lavoratori, ai cittadini e all'ambiente -interviene Marco Carletti, segretario generale Fillea Cgil Firenze- Ha dell'incredibile questa storia. Ci chiediamo come si faccia non capire che il combinato disposto di queste due modifiche peggiorative creerà chiusure di aziende, perdita di 100.000 posti di lavoro nelle costruzioni (circa 1.500 sul territorio fiorentino) e blocco dell'efficentamento energetico delle città, quindi un gravissimo stop alla transizione ecologica. Essendo noi operaisti la leggiamo cosi: verrai licenziato dalle imprese impegnate nel 110% e potrai lavorare negli appalti pubblici con condizioni economiche e di sicurezza peggiorative.
Che dire? Vergogna, vergogna, vergogna. Siamo pronti allo sciopero generale del settore per contrastare questa operazione del Governo".
“Ad un certo punto lo Stato, nonostante il 110 sia stato portato al 90%, si è accorto che la degenerazione di questa perversione (sconto in fattura e cessione dei crediti) lo stava portando ad un disastro ed ha chiuso il rubinetto -commenta Vincenzo Donvito Maxia, presidente dell'Associazione Diritti Utenti e Consumatori- La società che accetta e glorifica la perversione con tutto il business che è cresciuto (legale ed illegale) intorno al 110-90%, non ha potuto che gridare aiuto, ci state ammazzando: singoli, associazioni, partiti di governo e di opposizione presi alla sprovvista da uno Stato/babbo che ha deciso di riprendersi un po’ della paghetta che aveva elargito. Il cittadino medio non ricco, ma che col ricco aveva fruito della paghetta, ora è in difficoltà (i ricchi, ovviamente, non hanno problemi). E’ finita la pacchia, direbbe il nostro premier”.