Firenze– “Innanzitutto -afferma Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale della Lega- condanniamo apertamente senza se e senza ma, quanto successo nei giorni scorsi fuori da un liceo fiorentino; un episodio grave che come esponenti delle istituzioni abbiamo, però, il dovere di non strumentalizzare per evitare di riscaldare ulteriormente gli animi.” “La Giustizia farà il suo corso e poi sanzionerà adeguatamente i protagonisti di questa vicenda che, ripetiamo, stigmatizziamo con forza-prosegue il Consigliere.” “Restiamo, però, allibiti, dopo aver letto alcune circolari redatte da Dirigenti scolastici di scuole del capoluogo che, con espressioni farneticanti, certamente non hanno svolto correttamente il loro precipuo ruolo di educatori” conclude l’esponente leghista.
"Sorprende che chi lunedì in aula parlava di gettare acqua sul fuoco non perda occasione per gridare allo scandalo, scegliendo di ignorare le condizioni reali di chi vive fuori dai palazzi del potere" ribattono Dmitrij Palagi, Antonella Bundu -di Sinistra Progetto Comune "Non riusciamo a capire la logica. Di fronte a un pestaggio, ai danni di minorenni, le destre invitano a calmare i toni e problematizzare la violenza fisica reale.
Di fronte a una manifestazione che si svolge senza nessun incidente, si prova a montare lo scandalo. Ieri eravamo al corteo e vorremmo ricordare perché c'è stato. Perché sabato mattina chiunque ha potuto vedere un video dove la dialettica politica avveniva tirando calci a una persona a terra. Chi ha subito quella vicenda ha chiamato una risposta di piazza, pubblica.
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C'erano timori su possibili scontri, forse puntualmente alimentati da chi avrebbe magari voluto parlare di opposti estremismi", o di violenza da entrambe le parti. Tanto che oggi escono delle note in cui leggiamo la volontà di mettere sullo stesso piano qualche coro con i fatti di sabato.
Ieri hanno manifestato ragazze e ragazzi in cui era viva la memoria di quanto avvenuto. Che diffidano di chi prova a strumentalizzare le loro vite e i loro bisogni. E diffidano di chi, da dentro le istituzioni, commenta quanto accade fuori dai palazzi.
Infine: le destre non perdono occasione di ringraziare le forze dell'ordine, ma non si rendono conto che il loro atteggiamento si limita a strumentalizzare il loro ruolo? Che è anche quello di garantire la libertà di manifestare, che ci sembra piacere poco a chi oggi, di fronte a un episodio di violenza fisica (lo ribadiamo), preferisce soffiare sul fuoco, dopo aver chiesto di non farlo".
“Come gruppo PD non possiamo che dissociarci e stigmatizzare nettamente certi atteggiamenti, da cori a bandiere, perché non era questo e non doveva essere questo lo spirito e l’obiettivo della manifestazione di ieri. Da attacchi e strumentalizzazioni che nulla c’entravano prendiamo le distanze e non ci stiamo a vedere tirate in ballo in questi contesti anche pagine buie della nostra storia. Al tempo stesso però registriamo la grande presenza di ragazze e ragazzi, di famiglie, di persone di tutte le età che hanno voluto esserci per dire che quanto avvenuto davanti al liceo Michelangiolo non era una semplice, per quanto esecrabile, rissa, ma uno scontro di matrice politica che, come tale, non va derubricato.
Perché a Firenze per la violenza squadrista non c’è spazio ed è questo il messaggio da lanciare con forza. Non vogliamo né possiamo permettere che prese di posizione intollerabili di alcuni rendano vano l’impegno di chi ieri in piazza è andato con questo obiettivo, e gli altrettanti, tantissimi, che ogni giorno sono impegnati a fare propri i valori fondanti di questa città, solidarietà, rispetto di tutti, antifascismo. Sono i valori che hanno reso Firenze città medaglia d’oro per la Resistenza e sono quelli che ci devono guidare anche oggi, ogni giorno” Così Nicola Armentano, capogruppo Pd a Palazzo Vecchio, Alessandra Innocenti e Letizia Perini, vicecapogruppo.
“La storia non può piegarsi a strumentalizzazioni, e la violenza, anche quella verbale, deve essere sempre condannata, indistintamente. Pochi giorni fa in Consiglio Comunale abbiamo celebrato la Giornata del Ricordo, contribuendo, come una democrazia matura deve fare, a ricordare la verità storica di una delle pagine più dolorose della nostra storia recente, quella degli eccidi e dell’esodo forzato degli italiani dell’Istria, della Venezia Giulia e della Dalmazia. Nessuno offenda quella storia e quella memoria, tanto meno nella cornice di una manifestazione che si dichiara antifascista; inaccettabili i cori e le offese” Questo l’intervento di Barbara Felleca (Italia Viva).
“Solidarietà agli studenti vittime degli episodi di squadrismo, ferma condanna degli atti di violenza e preoccupazione per il clima di odio che coinvolge, loro malgrado, gli istituti di istruzione secondaria fiorentini”. Così si è espresso oggi il Consiglio regionale approvando la mozione presentata dal gruppo consiliare del Pd (primo firmatario Vincenzo Ceccarelli). L’atto, che ha recepito gli emendamenti di Italia Viva e del Movimento 5 Stelle, è stato approvato con 22 voti favorevoli, 4 astenuti (del gruppo Lega). Il gruppo di Fratelli d’Italia, che ha presentato sulla stessa vicenda una propria mozione (primo firmatario Francesco Torselli), che è stata poi respinta dall’Aula, non ha partecipato al voto.
La mozione approvata fa riferimento all’aggressione avvenuta sabato 18 febbraio nei confronti di alcuni studenti del liceo Michelangiolo e a “un episodio analogo avvenuto il 9 febbraio al liceo Pascoli di Firenze”. Oltre a “esprimere vicinanza al corpo scolastico e apprezzamento per il senso civico dell’insegnante del Michelangiolo intervenuto a fermare l’aggressione”, impegna la Giunta a proseguire sul piano politico e culturale con l’opera di contrasto al crescente clima di odio e discriminazione, contrastando con forza ogni azione che utilizza metodi e forme proprie del fascismo o comunque non rispettose del pluralismo”.
Inoltre si chiede che la Giunta “si attivi nelle sedi opportune”, “affinché vengano assunti tutti i provvedimenti necessari atti a garantire l’incolumità degli studenti toscani”. L'atto è stato emendato da Italia Viva prevedendo che in caso di eventuale procedimento penale la Regione Toscana si costituisca parte civile. L’emendamento era stato sottoscritto anche da Silvia Noferi (M5Stelle).
“La Regione Toscana in caso di eventuale procedimento penale si costituirà parte civile”. A dirlo Stefano Scaramelli, capogruppo di Italia Viva in Consiglio regionale “Ringrazio i colleghi per aver accolto i miei emendamenti che comprendono anche - spiega Scaramelli - la vicinanza al corpo scolastico tutto e l’apprezzamento per il senso civico dell’insegnante del Michelangiolo prontamente intervenuta a fermare l’aggressione. Una violenza inaudita che, come ogni violenza, non ha giustificazione ma impone alle autorità, alla società tutta la presa di coscienza e l’intervento”.
Le due mozioni hanno impegnato l’Aula in un dibattito unico che si è aperto con l’intervento di Vincenzo Ceccarelli. Facendo riferimento alla mozione presentata da Fratelli d’Italia, il capogruppo del Pd ha sottolineato come “ciò che è accaduto non si può definire rissa: è una vicenda che ha un chiaro stampo politico che coinvolge studenti appartenenti a un’organizzazione di destra”. Ha poi ricordato come al momento ci siano sei indagati, di cui tre maggiorenni.
“Questa vicenda non solo ci inquieta e ci preoccupa – ha detto -, ma è inaccettabile, soprattutto nel momento in cui la libertà di espressione viene limitata con le botte in un luogo, la scuola, preposto al dialogo e al confronto”. Ceccarelli ha poi ribadito come l’aggressione “abbia caratteristiche di stampo squadrista ed è doveroso da parte del Consiglio regionale della Toscana, una regione in cui l’antifascismo è nel Dna di ogni istituzione, condannare questo episodio”.
“In tanti anni da amministratore non avevo mai assistito a un’aggressione di questo tenore – ha dichiarato Maurizio Sguanci (Italia Viva) - Ancora più raccapricciante il fatto che sia avvenuto di fronte a una scuola, istituzione che insegna valori di pluralità e democrazia. Un episodio attribuibile a forme antiche di squadrismo in cui è emersa solo la voglia di aggredire e far del male, che poteva avere delle conseguenze ben peggiori”.
Silvia Noferi (Movimento 5 Stelle) ha definito la vicenda un “atto di squadrismo che riguarda fatti della nostra storia recente che pensavo non avrei mai visto in vita mia. Rispetto ad altre società e ad altre nazioni – ha aggiunto - abbiamo il vantaggio di saper riconoscere gli atti di fascismo, che devono essere condannati senza indugi”.
Elena Meini (Lega), il cui gruppo consiliare ha votato a favore della mozione presentata da Fratelli d’Italia, ha invece parlato di “strumentalizzazione politica della vicenda”. “E’ un dovere di tutte le forze politiche porre una ferma condanna a qualsiasi atto di violenza come quello avvenuto di fronte al liceo Michelangiolo – ha affermato - Ma in quest’aula noi abbiamo la responsabilità di evitare la strumentalizzazione politica che porta ad alimentare altre forme di odio, violenza, discriminazione. Di vicende come questa nei giornali ne abbiamo viste altre, sia da destra sia da sinistra, e queste forme di violenza esistono ancora oggi. E’ nostro compito cercare di buttare acqua per evitare che casi come questi si possano ripetere. Mi spiace non essere arrivati a una mozione condivisa, ma a un testo che continua a contrapporre i partiti e le parti politiche”.
Francesco Torselli (Fratelli d’Italia) ha evidenziato come al momento siano ancora in corso le indagini e ha fatto riferimento al “corteo antifascista andato in scena ieri a Firenze, dove sono stati scanditi slogan di violenza verbale in cui si inneggiava alle foibe, che esprimevano minacce verso il presidente del Consiglio e offese verso le istituzioni”. Ha poi ribadito il suo intento di “uscire con una voce unanime di condanna di qualsiasi forma di violenza, utilizzata per propaganda o per lotta politica, a prescindere dalla sua provenienza”. Infine ha ricordato come la sua mozione impegnasse “il presidente del Consiglio regionale a promuovere un incontro “con i rappresentanti degli studenti delle scuole fiorentine e toscane, finalizzato a ritrovare un clima di armonia e rispetto reciproco dopo i fatti violenti degli ultimi giorni”.
Secondo il consigliere del Pd Andrea Vannucci, “la strumentalizzazione nasce laddove non si vogliono vedere i fatti per quello che sono. Abbiamo visto tutti i video e abbiamo provato una reazione di sconcerto davanti a un ragazzo che ne colpisce un altro con calci alla testa. Ma la costernazione non ha portato tutti alla stessa reazione ed è lì che, a mio modo di vedere, è mancato uno scatto da parte delle forze politiche che governano il paese in questo momento”. Riferendosi alla mozione di Fratelli d’Italia ha aggiunto: “Mettere sullo stesso piano ciò che è avvenuto sabato con ciò che è venuto ieri in corteo è un cattivo servizio che si fa ai cittadini. Ci vuole onestà intellettuale, su questo episodio non ci possono essere fraintendimenti. Mi auguravo che tutte le forze politiche prendessero posizione, quella di oggi è stata per Fratelli d’Italia un’occasione mancata”.
Cristina Giachi (Pd) ha sottolineato come “ci sia un prima e un dopo”. “Mi dissocio dalle frasi pronunciate nel corteo – ha affermato - ma le violenze non sono tutte uguali, non si può paragonare la violenza verbale, per quanto grave, a quella fisica nei confronti di un corpo picchiato a terra. Sarebbe stato sufficiente dire che quei sei ragazzi hanno sbagliato, si tratta di un fatto specifico su cui c’è un’indagine. Non farlo non aiuta questi ragazzi a crescere nella loro militanza in modo democratico e rispettoso degli altri".
Marco Niccolai (Pd) ha evidenziato come le immagini di quanto avvenuto sabato a Firenze “abbiano colpito tutti coloro che credono nella democrazia, anche a causa della giovane età di coloro che le hanno perpetrate”. “Dobbiamo usare parole chiare – ha detto -. La violenza politica usata come mezzo sistematico di azione politica è stata portata avanti dal fascismo, con le squadracce. Ce lo dice la storia tragica del nostro paese. Per questo ‘squadrismo’ è l’aggettivo giusto per descrivere i fatti accaduti”.
Massimiliano Baldini (Lega) ha parlato “di una vicenda grave che va però ricondotta nell’alveo del dialogo”. “Oggi dobbiamo rimarcare la condanna della violenza verificata – ha detto - ma dobbiamo altresì attendere l’accertamento dei fatti che consegneranno un quadro generale compiuto, non farci prendere dalle spinte emotive. Dobbiamo avere senso di responsabilità e non esacerbare la contrapposizione politica. Oggi abbiamo perso un’occasione per costruire tutti insieme un atto che potesse dare un’indicazione su questa vicenda, condannando chi è responsabile di tutte le violenze, e credo sarebbe importante che questa opportunità venisse recuperata”.
Enrico Sostegni (Pd) ha infine ribadito come “siamo di fronte a un fatto di una gravità inaudita che ha una collocazione politica chiara”. “Questa non è strumentalizzazione – ha aggiunto - e un’istituzione come il Consiglio regionale non può essere indifferente rispetto a questi fatti”.
"Le vicende relative all’aggressione perpetrata ai danni di alcuni alunni di un Collettivo studentesco del Liceo Michelangelo di Firenze, nell’area antistante all’entrata del liceo stesso, da parte di militanti dei gruppi studenteschi di destra, richiedono da parte della politica alcune riflessioni –così Alessandro Artini, responsabile scuola Toscana di Azione- Pur non avendo a disposizione una cronaca certa dei fatti e affidandoci, quindi, a quanto riportato dai giornali, avvertiamo l’esigenza di focalizzare alcuni aspetti della vicenda.
Ci sono elementi sostanziali che evidenziano che gli scontri che sono avvenuti durante la loro attività di volantinaggio di fronte al liceo fossero stati previsti e per certi aspetti premeditati da parte dei giovani di Azione Studentesca.
Alcuni degli appartenenti al gruppo di destra hanno dichiarato di aver subito, a loro volta, in precedenza, un’aggressione in altre scuole così, quando – così sembra – gli studenti del Collettivo del liceo hanno contestato il volantinaggio, immediata si è scatenata la reazione dei giovani “di destra” che, per la velocità di esecuzione, è parsa preordinata. Fortunatamente, pare che non vi siano stati gravi danni alle persone, ma senz’altro si è corso il rischio che le cose volgessero al peggio.
“Come Azione – dichiara Marco Remaschi, segretario regionale del partito – partiamo con l’affermare che ogni violenza deve essere condannata in quanto tale, ma non possiamo tacere ad un pericoloso precedente che riporti l’Italia indietro agli anni ‘70 in un momento così delicato della storia”.
“I giovani di Azione studentesca, animati da un’ideologia sovranista e neo nazionalista, sostenitori di una sorta di primato etico dell’italianità, si sono sempre mossi in posizione collaterale a Fratelli d’Italia.Anche in questo caso specifico – continua Artini – assistiamo ad un silenzio assordante da parte del loro partito di riferimento. Non ci è dato capire se per imbarazzo o condivisione. Nessuna condanna specifica è ad oggi stata espressa da Fratelli d'Italia, ci si nasconde ancora una volta a minimizzare e a chiedere di vedere i filmati completi che potrebbero nascondere chissà quale verità.
L’unica verità evidente è che il treno guidato da Giorgia Meloni, i cui vagoni di testa hanno superato brillantemente le stazioni elettorali, non abbia ancora terminato il percorso con i vagoni di coda. Pare che il moderatismo della leader e il suo atteggiamento draghiano non abbiano convinto il restante partito, che, nei vagoni di coda, continua a deragliare rispetto ai binari dell’Europa e delle responsabilità che incombono su un paese come il nostro, la cui stabilità è minacciata dal debito pubblico, dall’inflazione e dalle tensioni sociali. Cosa ha da dire il premier Giorgia Meloni ai suoi seguaci toscani che fino a ieri si distinguevano per la rozzezza di alcune posizioni?
Contestualmente osserviamo che tutti coloro che parlano di squadrismo hanno scarse conoscenze storiche, perché l’episodio del Michelangelo è oggettivamente incomparabile con gli anni dello squadrismo fascista che precedono (e seguono) la marcia su Roma, recentemente ricordata. Quelli sono stati anni di terrore, in cui gli esponenti sindacali e politici antifascisti hanno subito violenze di ogni tipo, che talvolta sono degenerate in omicidi. Osserviamo, pertanto, che chi chiama in causa lo “squadrismo” nella vicenda del Liceo Michelangelo finisce per evocare una forte reazione antifascista, che nel mondo giovanile potrebbe assumere la valenza di benzina sul fuoco degli animi, per loro natura soggetti alle forti passioni tipiche dell’adolescenza.
Pur evidenziando quella che pare essere stata una dinamica programmata, animata da ideologie esecrabili, le gesta dei giovani di Azione studentesca non vanno assimilate a quelle dello squadrismo storico: una tale analogia non è senz’altro utile a placare gli animi.
Ci aspettiamo quindi – conclude Alessandro Artini – da parte di tutte le forze politiche dichiarazioni temperate, calzanti con i fatti (che sono ancora da appurare integralmente) e un atteggiamento di moderazione nel dialogo con i giovani. Tutto ciò nell’interesse proprio dei giovani stessi”.
Comunicato congiunto anche di molteplici gruppi di Bagno a Ripoli in merito all’aggressione del 18 febbraio ai danni di alcuni studenti del Liceo “Michelangiolo”. Il Comunicato è stato sottoscritto, oltre che dai gruppi aderenti al Coordinamento di Bagno a Ripoli, anche da Centro Studi Marcello Trentanove, Fucina per la nonviolenza e Gruppo Costituzione di Bagno a Ripoli.