La matrice squadrista dell’aggressione ai danni degli studenti del Collettivo Sum del Liceo Michelangiolo è apparsa chiara fin dalle prime ore dopo l’accaduto. Le ricostruzioni fatte degli inquirenti hanno confermato che i sei aggressori sono membri di Azione Studentesca Firenze. Ma non è questo che inquieta gli esponenti della destra politica fiorentina.
“È singolare e bizzarro che quella che avrebbe dovuto essere una manifestazione in difesa della democrazia e contro la violenza nel cuore di Firenze si sia trasformata in una sfarzosa esibizione di intolleranza, estremismo, espressione di odio politico ed incitamento alla violenza. Gente che scandiva slogan quali: "viva le corde di piazzale Loreto" o altri slogan inaccettabili quali "viva le Foibe", “i covi fascisti si chiudono col fuoco”, “Meloni la prima della lista”. Il tutto accompagnato dalle bandiere rosse con la falce e martello e dall’immancabile vessillo della Jugoslavia di Tito, proprio a pochi giorni dalla commemorazione della Giornata del Ricordo”. Lo dichiarano i consiglieri comunali di Fratelli d’Italia Jacopo Cellai e Alessandro Draghi insieme ai consiglieri metropolitani di Fratelli d'Italia del gruppo centro-destra per il cambiamento Alessandro Scipioni e Claudio Gemelli.
Dello stesso tenore le dichiarazioni del vicepresidente vicario del Consiglio comunale e consigliere del gruppo Centro Emanuele Cocollini ed il capogruppo del gruppo Centro Ubaldo Bocci: “In tanti hanno insultato le nostre forze dell'ordine con cori offensivi, denigrando uomini e donne in divisa che ogni giorno rischiano la loro vita per garantire la sicurezza di tutti noi in una situazione di costante emergenza. Hanno offeso barbaramente la memoria di nostri connazionali morti e hanno rivolto svariate minacce a chi appartiene alla destra. Ci auguriamo che le forze politiche e tutte le altre istituzioni, a partire dal Sindaco Nardella, prendano immediatamente le distanze dalle immagini vergognose e dai toni della manifestazione di ieri” aggiungono gli esponenti di Fratelli d’Italia.
Approfondimenti
Queste invece le dichiarazioni di Federico Bussolin, capogruppo Lega: “La manifestazione che si è tenuta ieri a Campo di Marte è stata l’occasione per alcuni nostalgici delle peggiori dittature comuniste di ritrovarsi ed urlare slogan violenti che offendono la Città di Firenze.
Abbiamo visto nuovamente in strada sventolare le bandiere della Jugoslavia titina, quelle dell’Unione Sovietica, abbiamo sentito inveire contro la polizia, lo Stato, la democrazia ed infangare la memoria dei tanti italiani morti nelle foibe al grido di “Viva le foibe, viva le foibe! Il compagno Tito ce l’ha insegnato ogni fascista appeso va infoibato”.
Chiediamo ai consiglieri ed agli assessori che erano presenti di prendere le distanze da certi slogan farneticanti che ci riportano indietro al peggio degli anni ’70 del 900.
Se vogliamo continuare a fare politica nel nome della libertà, del dialogo e della democrazia seppur da posizioni diverse e a volte contrapposte, non si può essere silenti di fronte alla violenza di quelle parole.
Ringraziamo le forze dell’ordine per come hanno saputo gestire la situazione nonostante il lancio di petardi, le ripetute offese e dopo essere stati tacciati di essere dei “Digossini pezzi di m**** e con il casco e manganello sembri proprio Playmobil”. A loro va la nostra totale solidarietà”.
Tutta la Lega a Firenze esprime solidarietà alla Polizia e indignazione per il lancio di petardi e fumogeni nei loro confronti, fatto accaduto durante la manifestazione dei collettivi di sinistra ieri a Firenze: mettere in pericolo la vita degli uomini e donne in divisa impegnati nell’ordine pubblico non è accettabile”.
“In questo senso rilanciamo con forza la nota del Sindacato Autonomo di Polizia che, tramite il Segretario Provinciale Bartoccini, evidenzia come i poliziotti siano impegnati ogni giorno a tutelare la nostra sicurezza e la nostra incolumità: un lavoro prezioso e da rispettare, che non può essere messo a repentaglio da pochi individui violenti”.
“Oltre a ringraziare quindi i poliziotti per il loro coraggio e spirito di servizio per la comunità, dobbiamo evidenziare che purtroppo la manifestazione in questione ha mostrato alla città l’ennesima vergogna ai danni dei martiri delle foibe e delle famiglie che hanno vissuto il dramma dell’esodo, sfuggendo alla ferocia dei partigiani comunisti titini. Non è la prima volta infatti che denunciamo la presenza di bandiere della ex Jugoslavia di Tito, massacratore di migliaia di italiani. Non solo condanniamo questa grave offesa, ma invitiamo il Sindaco e il Partito Democratico locale ad una profonda riflessione su come stanno gestendo questa fase delicata per la nostra comunità”.
“Perché è evidente che a Nardella e al PD stia sfuggendo di mano la situazione: non si può bollare come fascista (come elegantemente fatto dal rappresentante della fiorentinità, il consigliere PD Mirco Rufilli) ogni membro dell’opposizione di destra in Consiglio Comunale, sperando così di cavalcare elettoralmente l’onda del grave episodio del Liceo Michelangelo. Ci aspettiamo che il Sindaco condanni con fermezza questi episodi, in Consiglio Comunale e alla manifestazione di ieri (dalla quale il PD è stato pure cacciato), che non hanno niente a che vedere con lo spirito democratico e costituzionale del nostro Paese”.
"Nel 2023 è raccapricciante assistere ancora a scene come questa nel capoluogo della Toscana. Infatti, a seguito degli avvenimenti accaduti all'esterno del Liceo Michelangelo, gli studenti dei collettivi di sinistra hanno organizzato una manifestazione antifascista. Peccato che la manifestazione, oltre a momenti di tensione culminati nel lancio di petardi contro la polizia, abbia visto sventolare le bandiere della ex Jugoslavia di Tito, il massacratore di migliaia di italiani. Peccato, soprattutto, che si siano ascoltati cori vergognosi inneggianti a Tito ed alle foibe, tutti documentati da video che circolano in rete. Ci aspettiamo da parte della politica, tutta, una ferma condanna dell'accaduto, che costituisce una grave offesa ai nostri martiri ed alle famiglie che hanno affrontato il dramma dell'esodo per sfuggire alla ferocia dei partigiani comunisti titini" interviene anche Giampaolo Giannelli, coordinatore toscano Unione degli Istriani.