Firenze– Sono passati 30 anni dalla strage di via dei Georgofili che il 27 maggio 1993 causò 5 morti, 48 feriti, 173 opere d'arte danneggiate, 7 distrutte e la devastazione di 12 ettari di centro cittadino, colpendo non solo i cittadini inermi e innocenti ma anche la città di Firenze, il Governo di allora e l'intero Stato Italiano.
Intorno alla teca che accoglie i resti della ‘Quarto Savona 15’ – l’ammasso di ferraglia che è rimasto della Fiat Croma su cui si stava spostando la scorta del giudice Giovanni Falcone nel momento dell’attentato di Capaci, il 23 maggio 1992 –, Firenze si raccoglie per sottolineare il legame fra le stragi che colpirono l’Italia nell’arco di un anno, tra il 1992 e il 1993.
Approfondimenti
Gente anche in via dei Georgofili, davanti all’albero della pace per la deposizione di una corona di fiori e un momento di raccoglimento, e poi davanti alla targa con la poesia di Nadia Nencioni che ricorda le vittime della strage. Conoscenza anzitutto, e curiosità: nel significato più autentico della parola, ovvero prendere a cuore qualcosa con la voglia di approfondire e capire, dubitando anche a volte. E poi memoria: una memoria fatta di mente e cuore.