Firenze, 20 settembre. “Critichiamo fortemente ogni tipo di prassi o richiesta, per altro tardiva e non indicata nei decreti, che mini la credibilità dei professionisti e di conseguenza metta a repentaglio i cantieri già avviati”. A dirlo Jacopo Ferretti, Segretario Generale di Confartigianato Imprese Firenze, che aggiunge: “Richiedere ulteriore documentazione, oltre alle già dettagliate asseverazioni dei tecnici, in questo caso a dieci giorni dalla scadenza del 30% dei lavori coperti da Superbonus, alimenta un clima di sfiducia verso il settore edile e discredito verso i suoi professionisti che – è bene ribadirlo – rispondono a precisi obblighi deontologici e pagano assicurazioni”.
Per Ferretti, “questo clima di incertezza e sfiducia è all’origine dei problemi della filiera edile riscontrati in questi mesi. Bisogna chiudere quanto prima i cantieri avviati e salvaguardare le imprese che hanno investito nei bonus”.
L'Ordine degli Architetti di Firenze, insieme a tutti gli Ordini della Toscana e a oltre 70 Ordini provinciali, esprime il profondo sconcerto di fronte alla richiesta da parte di Deloitte, che gestisce la cessione del credito per conto di importanti istituti finanziari tra cui Intesa Sanpaolo, di produrre un video a dimostrazione della veridicità delle dichiarazioni redatte dai professionisti in merito alla esecuzione di almeno il 30 % dei lavori del superbonus ai fini della cessione del credito, il tutto a meno di due settimane dalla scadenza del 30 settembre.
“La richiesta – afferma il presidente dell’Ordine degli Architetti di Firenze Andrea Crociani – risulta intempestiva ed inutilmente vessatoria e complica, di fatto, la programmazione dell’attività professionale impostata a tal fine dai tecnici. Inoltre rappresenta, insieme alla richiesta di invio di una mail Pec all’ufficio edilizia comunale attestante il completamento del 30% dei lavori entro il 30 settembre, un ulteriore adempimento non obbligatorio e non richiesto dalla normativa”.
“Pur comprendendo la necessità degli operatori finanziari di tutelarsi nei confronti di eventuali truffe – continua la nota del consiglio degli architetti di Firenze – risulta altresì incomprensibile la richiesta di ulteriore documentazione comprovante quanto già contenuto e descritto nei documenti depositati e asseverati a dimostrazione dei lavori eseguiti o in corso di esecuzione (foto, documentazione contabile, dichiarazioni). La richiesta di questa ulteriore 'prova' di quanto dichiarato è sintomo di una profonda mancanza di rispetto nei confronti delle categorie professionali coinvolte in questa iniziativa e che stanno impiegando da tempo tutte le proprie energie e competenze a servizio della collettività, andando a fornire un servizio pubblico nello spirito della sussidiarietà come ci viene richiesta dalla pubblica amministrazione”.
“Le regole non si cambiano in corsa, e non si impongono due settimane prima delle scadenze - si fa presente -. Le nostre asseverazioni già ci espongono a responsabilità professionale civili penali e patrimoniali. Le garanzie già ci sono. Molti professionisti stanno lavorando in condizioni di fortissimo stress, assieme a tutti gli operatori del settore come clienti, imprese, verificatori, operatori finanziari e pubblici funzionari”.
L’Ordine degli Architetti Pianificatori Paesaggisti e Conservatori della provincia di Firenze, insieme alla maggioranza degli Ordini degli Architetti si dice fiducioso che Deloitte possa fare un passo indietro rispetto ad una richiesta ritenuta irricevibile.