Commisso dopo l'incontro con il sindaco Nardella è stato chiaro: lo stadio Franchi dal suo punto di vista va in gran parte distrutto, per vari motivi tra cui la sicurezza e la funzionalità. "Come posso pretendere che un tifoso paghi il biglietto in uno stadio così?".
Presto ci sarà un incontro a Roma, con il ministro Franceschini, e in quella occasione il governo dirà la sua, anche vedendo il progetto che la Fiorentina porterà nella capitale. La nuova legge sugli stadi sembra fatta apposta per la situazione di Firenze e tutto andrà studiato al meglio. Certamente Commisso non farà passi indietro, anche perché, ha sottolineato, i suoi soldi decide lui come spenderli. Il calcinaccio caduto l'altro giorno vicino a lui e alla sua famiglia dentro il Franchi lo porta sempre con sé.
A significare che questo stadio dal suo punto di vista non ha più ragione di essere nelle condizioni in cui si trova. "Non voglio toccare il Colosseo o Palazzo Vecchio...", ha sottolineato. Il patron viola tiene calda anche la carta di riserva, Campi Bisenzio, e proprio oggi incontrerà il sindaco campigiano. Domani al Franchi un nuovo incontro per parlare in maniera più approfondita del futuro dello stadio fiorentino da un punto di vista squisitamente economico. Tutto questo mentre sabato sera la Fiorentina incontrerà l'Inter a Milano nella seconda giornata di campionato.
“Abbiamo letto le dichiarazioni del presidente della Fiorentina Commisso sul Franchi, che preferiamo non commentare nemmeno. Vogliamo però ricordare al sindaco Nardella quanto da lui stesso dichiarato nelle scorse settimane, riportato anche dalla stampa, quando sosteneva che 'credo che nessuno, nemmeno i tifosi, voglia che il Franchi venga completamente raso al suolo. Questo è un impegno che mi sento assolutamente di prendere perché ogniqualvolta sono emerse proposte, idee, progetti da parte della Fiorentina sullo stadio, non ho mai sentito parlare di distruzione o devastazione del Franchi'. Siamo quindi certi che il Comune di Firenze manterrà ferma la sua posizione e vorrà riportare ordine dopo le ultime affermazioni di Commisso, in cui si parla invece di 'distruggere e rifare da capo'”.
È quanto sostiene l'Ordine degli Architetti di Firenze, che ormai da tempo, nel lungo dibattito che si è sviluppato in città sullo stadio, si è detto favorevole al restauro del Franchi, nella virtuosa direzione del recupero di un bene nel segno della riqualificazione che ne attualizzi l’uso alle esigenze contemporanee, ma che ha già ampiamente espresso le proprie perplessità riguardo al testo di un emendamento “che genererà certamente lunghi contenziosi legali: il testo, così come è stato approvato, rende impossibile un percorso amministrativo chiaro e fluido, ma soprattutto obbliga il proprietario (in questo caso il Comune) ad assumersi la responsabilità del risultato finale”, viene spiegato.
“In ogni caso, in attesa che il sindaco ribadisca l'impegno preso e di conoscere quello che vorrà fare la proprietà della Fiorentina, se abbandonare la 'strategia della ruspa' per indirizzare magari le proprie scelte su terreni incolti nei quali la ruspa non serve perché non c'è niente da demolire, si ripropone comunque la questione di Campo di Marte e il Comune dovrà finalmente decidere cosa fare. La nostra proposta rimane la stessa: si faccia un concorso internazionale e il Comune di Firenze, proprietario dello stadio Franchi, dimostri che si può fare un ottimo progetto per uno stadio all'avanguardia e sicuro, nel quale i calcinacci siano solo un lontano ricordo”, conclude l'Ordine degli Architetti di Firenze.