Sicurezza sul lavoro, la manifestazione a Calenzano: 'Basta stragi'

Marasco (Cgil Firenze): “Il lavoro non sia frammentato, diviso, svalutato". Rossi (Toscana): “Sia priorità del Governo"

Redazione Nove da Firenze
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11 dicembre 2024 18:01
Sicurezza sul lavoro, la manifestazione a Calenzano: 'Basta stragi'
ph Cgil Firenze

Si è svolta oggi pomeriggio la mManifestazione per la sicurezza sul lavoro a Calenzano (Fi) nel giorno dello sciopero provinciale unitario proclamato dopo l’esplosione al deposito. Una grande partecipazione.

Bernardo Marasco (segretario generale Cgil Firenze) ha detto: “Per la seconda volta quest’anno accade una strage sul lavoro a Firenze. Questo ci strazia, ma allo stesso tempo ci impedisce di restare zitti. La prima reazione è lo sciopero di oggi con la partecipata manifestazione a Calenzano. Una reazione a questo ennesimo atto che mortifica la dignità del lavoro. Anche in questo caso, pur nella grande diversità tra le vicende del cantiere Esselunga e del deposito Eni, il problema avviene dove ci sono intersezioni di lavoratori esterni ed interni al luogo di lavoro. A via Mariti c’erano gli addetti in appalto, qui c’era la dinamica del ‘carico scarico’. In generale, quando il lavoro è frammentato, diviso, svalutato, lì si annida la possibilità di maggiori rischi per la sicurezza. Quando svalutiamo il lavoro, gli togliamo la capacità di rappresentarsi, permettiamo che proliferi la precarietà, la differenza tra i contratti all’interno dello stesso luogo”.

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana) ha ribadito: “Il mondo progredisce, ma non c’è verso di far calare il numero di morti e feriti sul lavoro. Anzi, in generale le condizioni di lavoro in alcuni casi persino peggiori di qualche tempo fa. È una costante che viaggia su due binari. Quello tecnico, su cui si dovrebbe intervenire con normative più stringenti, modifiche di legge, formazione ai lavoratori, più controlli e incrociati. E quello politico: abbiamo un mondo del lavoro deregolamentato, frastagliato, sfregiato dalle leggi che i vari governi che si sono susseguiti hanno fatto fino a oggi.

Ciò rende il terreno fertile perché si accetti il lavoro purchessia. E quando si accetta il lavoro purchessia, non si accetta quel lavoro che ti permette di inserirti nella società, ma si accetta una forma di lavoro che spesso rasenta lo sfruttamento e spesso è carente proprio dal punto di vista della sicurezza. In questo contesto, creato dalla politica, ci sguazzano molto bene alcuni imprenditori. Il Governo e le imprese devono mettere al centro la sicurezza sul lavoro, ma per davvero”.

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