Ormai siamo vicinissimi al grande giorno di Firenze, il 24 giugno San Giovanni Battista Patrono della Città. Quest'anno i "Fochi" di San Giovanni saranno grazie a Nove da Firenze in diretta online, ripresi con il drone di Jacopovideo.
Nove da Firenze sistemerà una postazione giornalistica al Rari Concept Bistrò e quando attorno alle 22 partiranno i “Fochi”, Nove da Firenze sarà lì con le telecamere di Jacopovideo, per regalare anche a chi è lontano la possibilità di ammirare i fuochi d’artificio, grazie al drone che dominerà il cielo cittadino.
La sera del 25 giugno, poi, le immagini riprese da Jacopovideo, commentate dalla redazione di Nove da Firenze, torneranno in onda anche in tv, grazie a 50 Canale, canale 18 del digitale terrestre.
Approfondimenti
Le iniziative del 24 giugno per festeggiare il santo patrono della città sono organizzate dalla Società di San Giovanni Battista, grazie al contributo di Fondazione CR Firenze e con la collaborazione del Comune di Firenze. Le celebrazioni inizieranno alle 8,30 con il corteo storico della Repubblica Fiorentina, poi la sfilata con il Gonfalone arriverà al Battistero di San Giovanni dove ci sarà l’offerta dei Ceri e in Duomo la Santa Messa Solenne sarà celebrata dall’arcivescovo Giuseppe Betori.
Alla Società Canottieri Firenze si terrà (ore 18) il Palio Remiero tra gli equipaggi dei quattro quartieri storici di Firenze e alle 21 sul Lungarno della Zecca c’è il concerto della Banda dell’Aeronautica Militare.
Grande attesa per la partita del Calcio Storico che vedrà in campo gli Azzurri di Santa Croce e i Rossi di Santa Maria Novella.
L’appuntamento più atteso è appunto alle 22 con i “fochi”, 40 minuti di spettacolo pirotecnico nel cielo di Firenze. Uno spettacolo che sarà ancora più godibile grazie a Nove da Firenze e a Jacopovideo.
DIVIETI E PROVVEDIMENTI
Divieti di sosta fino alle ore 4 del 25 giugno in piazzale Michelangelo, viale Poggi, piazza Piave, lungarno della Zecca Vecchia, via delle Casine (tra lungarno della Zecca Vecchia e il numero civico 4R), via Tripoli, piazza Cavalleggeri, lungarno alle Grazie (lato Arno, tra Ponte alle Grazie e Volta dei Tintori), lungarno Serristori, piazza Demidoff, via San Niccolò (da via San Miniato a piazza Poggi), via Giardino Serristori, via Lupo, piazza Poggi, lungarno Cellini, via Monicelli. Divieti di sosta anche in lungarno Pecori Giraldi (lato Arno) nell’area normalmente adibita a sosta per i bus turistici, via Piagentina (lato giardini verso intersezione di Lungarno del Tempio).
Alle 13.30 di domani scatteranno i primi divieti di transito sui lungarni delle Grazie e della Zecca Vecchia, via delle Casine (tra lungarno della Zecca Vecchia a via Tripoli), piazza Cavalleggeri e l’istituzione del doppio senso di marcia in via Tripoli (da via delle Casine a piazza Cavalleggeri). Questi provvedimenti saranno in vigore fino alle 4 di sabato.Dalle 20 (e fino alle 24) si aggiungeranno le ulteriori chiusure di via dei Bastioni, via del Monte alle Croci, lungarno Serristori, piazza Poggi, via Lupo, via di San Niccolò (tra via San Miniato e piazza Poggi), via del Giardino Serristori, via Marsuppini (tra viale Michelangiolo e via di Ricorboli), Ponte alle Grazie, Borgo Santa Croce, via Magliabechi, via Tripoli.
Divieti di transito anche su viale Michelangiolo (eccetto mezzi di soccorso e polizia, frontisti, mezzi del Tpl urbano e taxi fino a via Tacca), piazzale Michelangelo, viale Galileo (tra piazzale Galileo e piazzale Michelangelo escluso frontisti con direzione via del Giromontino), lungarno Cellini (deroga per i mezzi della Protezione civile). Previsti anche un doppio senso di marcia in piazza dei Mozzi (da lungarno Serristori a via dei Renai) e un senso unico in via dei Renai (tra piazza dei Mozzi e piazza Demidoff verso piazza dei Mozzi).
Questi provvedimenti saranno in vigore fino alle 24.
Per facilitare l’uscita dei veicoli sarà disattivata la porta telematica sulla corsia di via dei Benci, via de Bardi, piazza Pitti, e apertura dei dissuasori mobili in via San Miniato e via di San Niccolò.
L'OPERA DELLA BOTTEGA PENKO
Per il ventesimo anno, la Bottega Orafa Paolo Penko firma la Croce di San Giovanni. Si tratta di un’opera che cambia ogni anno: la nuova creazione sarà svelata la mattina del 24 giugno, quando la Società di San Giovanni Battista consegnerà alle autorità fiorentine la croce che riproduce il sacro simbolo. Una tradizione recuperata nel 2004 dalla società di San Giovanni Battista che grazie alla disponibilità della Bottega Orafa Paolo Penko, ogni 24 giugno, nel corso di due distinte cerimonie in Palazzo Arcivescovile e in Palazzo Vecchio, omaggia l’arcivescovo e il sindaco di un’originale opera in argento, frutto della creatività e della maestria dell’orafo fiorentino Paolo Penko e dei figli Alessandro e Riccardo. Tre le croci realizzate ogni anno: una donata alla Società di san Giovanni Battista, una al comune di Firenze e una all’Arcivescovado.
«L’opera – spiega Penko – è stata plasmata con l’antica tecnica della fusione a cera persa, cesellata, e lavorata con la tecnica del penkato, unisce al valore intrinseco un’alta valenza simbolica, costituita da tre immagini iconiche capaci di riassumere le due anime della città: quella civica e quella religiosa. Due elementi rimangono costanti in ogni creazione: una base ottagonale che rappresenta l’attico e il coronamento piramidale del Battistero e il Giglio di Firenze impreziosito dallo stemma della Società di San Giovanni Battista.
Il Giglio è sormontato dalla croce, attributo di San Giovanni Battista: è proprio questo il dettaglio che si modifica di volta in volta, per tipologia, tecnica e materiali, prendendo ispirazione dalla lezione dei grandi artisti del passato che, cimentandosi con l’effigie del Battista, ne hanno arricchito l’immagine con infinite variazioni sul tema».
La Croce di quest’anno trae ispirazione da quella associata al Precursore che compare nell'affresco raffigurante la “Madonna in trono con il Bambino tra due angeli, il Beato Giovanni da Salerno, San Domenico, San Giovanni Battista, San Pietro Martire e un devoto”. Il dipinto, eseguito nella seconda metà del XIV secolo da un anonimo allievo di Agnolo Gaddi, appartiene al ciclo decorativo dell'antico Refettorio del convento fiorentino di Santa Maria Novella.
L’opera della Bottega Orafa Paolo Penko, plasmata in argento con l’antica tecnica della fusione a cera persa, cesellata e lavorata con la tecnica del penkato, restituisce piena leggibilità all'immagine della croce del maestro trecentesco, in parte compromessa dai danni del tempo, evidenziandone le valenze estetiche e simboliche.
La croce effigiata unisce i simboli della morte e della resurrezione di Cristo: è la croce del Venerdì Santo, caratterizzata dal velo che pende dal braccio trasversale, simbolo della passione e morte del Redentore; ad essa è associato il vessillo della Resurrezione, la candida bandiera con la croce rossa che si gonfia vivificata dal soffio vitale, simbolo della vittoria di Cristo sulla morte e stemma del Popolo di Firenze. Nel punto d'incrocio dei due bracci compare la stella a otto punte (o Stella Polare) simbolo della divina predestinazione di san Domenico, a indicare la sua profonda comunione con il Signore. Il mistero della Trinità è infine evocato dalla presenza delle tre piccole sfere che decorano i terminali della croce.