Firenze, 25-9-2024 - Vertenza Rsa Veranella (Firenze; 30 addetti e 70 ospiti, meno gravi) e Botticelli (Greve in Chianti; 40 addetti e 53 ospiti, più gravi), entrambe del gruppo La Villa: si è chiuso lunedì scorso con esito negativo il Tavolo convocato dalla Regione Toscana alla presenza dell’azienda, della cooperativa Uzeta, di Fp Cgil, di Uil Fpl, del Consigliere alle Crisi Aziendali e dell’Unità di Crisi della Regione Toscana.
Lo scorso 28 agosto il gruppo aveva aperto una procedura di licenziamento collettivo per tutti i circa 70 tra lavoratori e lavoratrici, a partire dal 30 settembre 2024, data di scadenza dei due appalti; la procedura è stata poi revocata nei giorni scorsi. Nell’incontro di lunedì scorso non è stato trovato un accordo quadro con cui tutelare tutto il personale in forza e chiarire le modalità di presa in carico del servizio svolto nelle due strutture. "Come sindacati - si legge in una nota firmata Fp Cgil Firenze e Uil Fpl Firenze - abbiamo chiesto il passaggio di tutti i lavoratori e le lavoratrici a parità di condizioni retributive.
Siamo stupefatti dall’atteggiamento riscontrato lunedì scorso da parte dei rappresentanti del Gruppo La Villa, che si sono resi indisponibili a sottoscrivere un primo accordo che garantisse a tutti i lavoratori e le lavoratrici attualmente in forze il posto di lavoro e avviare in un secondo momento un confronto puntuale sulle condizioni di passaggio. Nonostante la sede istituzionale, è infatti emersa chiaramente la volontà del Gruppo La Villa di avere mano libera sul destino delle lavoratrici e dei lavoratori che vivono in questo limbo già da fine agosto.
Approfondimenti
A nostro avviso, questo comportamento è reso ancor più preoccupante e grave dal fatto che il Gruppo La Villa gestisce attività in convenzione con la Regione Toscana ed ha la responsabilità dell’assistenza di oltre 120 ospiti, che con questo comportamento rischiano di non vedersi garantita l’assistenza dal primo ottobre.
Come organizzazioni sindacali riteniamo di non aver avuto altra scelta che proclamare lo Stato di Agitazione chiedendo una convocazione urgente in Prefettura e continuare con le forme di mobilitazione opportune. Oggi abbiamo effettuato un presidio davanti alla Rsa Botticelli a Greve in Chianti e domani giovedì 25 settembre alle ore 10:30 faremo un secondo presidio a Firenze davanti alla sede del Gruppo La Villa in Via Benedetto Da Foiano (Viale del Poggio Imperiale).
Chiediamo, come avvenuto sin ora, che tutte le istituzioni a partire dalla Regione e dai Comuni di Firenze e Greve In Chianti continuino a farsi promotori di un percorso di dialogo e responsabilità che ad oggi manca da parte del Gruppo La Villa", concludono i sindacalisti.
"È nostra primaria responsabilità garantire agli Ospiti e a tutte le persone interessate le migliori condizioni possibili nel tempo, tanto che il Gruppo La Villa opera nel settore da oltre 28 anni, dando lavoro a oltre 2300 tra dipendenti e collaboratori -replica il Gruppo La Villa- Quanto dichiarato ed uscito a mezzo stampa, tuttavia, richiede alcune precisazioni e correzioni.
In primis, La Villa non ha mai aperto una procedura di licenziamento collettivo né avrebbe potuto, in quanto le due strutture interessate sono attualmente gestite tramite appalto da una società cooperativa. Allo stato attuale, a quanto ci risulta la procedura di licenziamento collettivo è stata revocata e pertanto non comprendiamo alcune posizioni che definiremmo forse estremizzanti.
In secondo luogo, pur confermando l’importante ruolo delle istituzioni e il forte impegno dei Consiglieri regionali, la mediazione è stata interrotta non per volontà di La Villa, che, a fronte della richiesta di sottoscrizione di un accordo proposto dai Consiglieri Regionali, aveva, doverosamente, chiesto il tempo minimo necessario per valutarne i termini.
Dobbiamo evidenziare come tali richieste, a onor del vero, non erano il risultato di una mediazione ma semplicemente i desiderata di una delle parti e che a parere di La Villa andavano al di là di quelli che sono gli obblighi di legge in queste situazioni.
Ovviamente la sottoscrizione di un accordo, peraltro normativamente non necessario e che andava al di là delle normali richieste negoziali non aveva, e non ha, alcuna utilità neanche per il personale interessato. A La Villa è stata data un’unica opzione: prendere o lasciare.
Il ruolo delle istituzioni, che hanno cercato di trovare una soluzione accomodante, almeno nei termini puramente lessicali, in quanto nella sostanza nulla cambiava dalle richieste sindacali, è stato comunque prezioso, lo riconosciamo, ma non lasciava spazio a riflessioni di nessun tipo. Si doveva chiudere al primo incontro con le OO.SS., dopo poche parole tra parti sociali e datoriale.
Ciò che inoltre non corrisponde al vero è il rischio di perdere i posti di lavoro. Chiunque fosse presente al tavolo citato e ha prestato attenzione a quanto detto, ha certamente rilevato come alla domanda posta a più riprese sia dai rappresentanti dei lavoratori che delle istituzioni “siete disponibili ad assumere tutto il personale?” è stata data piena apertura.
Purtroppo, e non possiamo che dolercene, la disponibilità al dialogo non è stata ritenuta sufficiente: doveva essere sottoscritto un accordo che di fatto accoglieva incondizionatamente tutti i punti richiesti dalle parti sociali e che andavano ben al di là degli obblighi delle parti, ponendo fine alla trattativa senza un confronto né un reale contraddittorio. Se ne sarebbe parlato poi con le OO.SS. avendo però già fissato tutto.
Chiarito che non esiste un obbligo di sottoscrizione di un accordo - che è solo auspicabile se ne sussistono i presupposti e cioè che sia il risultato di una mediazione, ovviamente nell’ambito dei propri diritti e libertà garantite -, il Gruppo La Villa procederà in base alle proprie convinzioni ritenendo che il risultato sarà di piena soddisfazione in primis per gli Ospiti e per il personale delle strutture e che si aprirà un periodo di crescita delle strutture, che offriranno con la nuova organizzazione un servizio migliore alla cittadinanza".