Firenze – La commissione Sviluppo economico e rurale del Consiglio regionale ha avviato un momento di confronto con le parti coinvolte nella crisi del settore conciario di Santa Croce sull’Arno, Ponte a Egola-San Miniato e Valdarno Pisano.
Tanti gli elementi di confronto offerti dalle audizioni di giovedì. Ampia la partecipazione che ha visto presenti i rappresentanti di Confapi Toscana, dell’Associazione lavorazioni in conto terzi, dell’Associazione conciatori di Santa Croce e del Consorzio conciatori di Ponte a Egola, dell’Unione nazionale industria conciaria, di Confindustria toscana, della CNA toscana, della CGIL di Pisa, di Casartigiani di Firenze e di Conflavoro PMI di Firenze.
La richiesta di attenzione raccolta da parte della Seconda commissione è quella di trovare al più presto gli strumenti migliori per affrontate la crisi a livello regionale e nazionale. Per questo si lavorerà per portare all’attenzione dell’Aula del Consiglio regionale un atto di indirizzo che contenga le richieste delle parti. Su tutte la creazione di un tavolo che si occupi della crisi non solo del settore conciario, ma di tutta la filiera della moda in Toscana. Tra le misure proposte, per un settore che nel 2023 potrebbe far registrare un calo del fatturato di almeno il 20%, le aggregazioni aziendali, interventi derogatori sulla cassa integrazione, la rinegoziazione dei finanziamenti in essere, un accesso al credito facilitato e la creazione di comunità energetiche. Un intervento ponte per difendere produzione e occupazione in vista di una possibile ripresa attesa durante il 2025.
“Oggi in Seconda Commissione consiliare su nostra iniziativa, sono stati ascoltati i rappresentanti del comparto del cuoio e del settore conciario che stanno attraversando un significativo momento di crisi. Dall’audizione sono emersi due dati positivi. Il primo è che sono intervenuti i rappresentanti di ogni ambito coinvolto nel comparto: dalla parte datoriale alle associazioni e consorzi di conciatori, dalle principali sigle delle associazioni di categoria fino al settore del conto terzi e i rappresentanti sindacali.Il secondo dato positivo è che tutti hanno chiesto un intervento ponte per il settore fino al 2025, quando si presume che la crisi inizierà a farsi sentire meno.
Su questo abbiamo chiesto, come Fratelli d'Italia, che la Commissione produca una risoluzione condivisa che impegni la Giunta e il Governo nazionale a trovare gli strumenti utili per far stare in piedi il settore: ammortizzatori sociali come la cassa integrazione, rinegoziazione dei finanziamenti, facilitazioni per l’accesso al credito e soprattutto favorire percorsi di aggregazioni tra le aziende. Come Fratelli d’Italia chiediamo poi la costituzione presso l’assessorato competente di un tavolo di crisi del settore moda, così come hanno fatto altre Regione e chiedono da mesi le associazioni di categoria.
Ci auguriamo che la Giunta ascolti le istanze emerse oggi in Commissione, noi porteremo la questione sul tavolo del Governo” lo dicono il consigliere regionale di Fratelli d’Italia Diego Petrucci e il vicecapogruppo FdI in Consiglio regionale Vittorio Fantozzi.