Tempesta sulla Regione Toscana, scrivono dal gruppo civico Toscana 2030, che con una delibera di Giunta avvia la selezione del revisore dei conti, e seleziona un imputato professionista per concorso esterno mafioso e fraudolento trasferimento di valore a Catanzaro.
Si tratta di Antonio Gedeone, come si legge nella delibera del 6 dicembre scorso di Regione Toscana. Quel nome, continuano da Toscana 2030, ha subito suscitato malumori in consiglio, nel silenzio della giunta, e il perché è presto detto: il professionista scelto per esercitare il “controllo in materia di contabilità pubblica e finanza” è al centro dell’inchiesta “Alibante” condotta dalla Procura Antimafia di Catanzaro che ha scoperchiato l’anno scorso un giro di infiltrazioni mafiose nel medio Tirreno catanzarese, terra d’origine di Gedeone, che nelle carte compare nel ruolo di indagato e ora imputato, insieme al fratello, nel processo che si sta celebrando nell’aula bunker di Catanzaro.
Le accuse per il contabile che vive a Cortona sono di concorso esterno in associazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori, aggravato dall’agevolazione mafiosa. La Procura, definisce Gedeone lo “storico prestanome” del boss Bagalà, essendo stato amministratore delle due srl calabresi al centro dell’inchiesta Calabria Turismo e Sole, anche se il commercialista sostiene di aver lasciato l’incarico prima dell’interdittiva antimafia. Su questo sarà l’esito del processo a valere, ma intanto in Regione regnano imbarazzo e sospetti.
In consiglio regionale l’opposizione attacca chiedendo come sia stato possibile che nella selezione dei candidati non si sia tenuto conto dei carichi pendenti e che dal sorteggio sia poi saltato fuori proprio quel nome, quando la Toscana è sprofondata a causa delle infiltrazioni mafiose sullo smaltimento illecito dei rifiuti. C’è anche un tema di conflitto di interessi potenziale. Il 19 dicembre Gedeone dichiarava alla Regione di non detenere nomine ricevute direttamente dalla Regione. Ed è vero, se nonché nella stessa dichiarazione comparivano incarichi in enti e aziende regionali, che sarebbe il requisito dell’incompatibilità.
Il commercialista è nel collegio sindacale della Sds Senese, Sds Alta Valdesca, quello dei revisori dell’Asp “Istituto Casa Famiglia” di Siena e revisore unico dell’Asp “San Donato” di Pescia. Sigle che fanno parte del sistema sociosanitario integrato regionale. Il suo coinvolgimento nell’inchiesta aveva spinto la Dda diretta da Nicola Gratteri a richiedere una interdittiva dalle cariche sociali che la procura ha poi disposto e poi ritirato. Così Gedeone è tornato a esercitare restano prima indagato a piede libero e poi imputato a processo per mafia.
In relazione alla nomina del collegio dei revisori della Regione Toscana il presidente del Consiglio regionale Mazzeo precisa che è avvenuta secondo quanto stabilito dalla legge 40/2012.
L'avviso pubblico per la formazione dell'elenco dei candidati alla nomina si è chiuso in data 23 settembre e gli uffici del Consiglio Regionale hanno quindi proceduto all'istruttoria per la verifica dei requisiti e di eventuali incompatibilità ai sensi della legge regionale 5/2008. A seguito di tale verifica 5 nominativi sono stati esclusi per assenza di requisiti e 68 sono risultati idonei andando a costituire l'elenco approvato poi dal Consiglio Regionale con la deliberazione n.94 del 22 novembre.
Nella seduta del 6 dicembre scorso, infine, i 68 idonei sono stati estratti a sorte andando a compilare una graduatoria dalla quale i primi tre estratti sono stati nominati revisori.
"Non si tratta in alcun modo di una nomina di carattere politico o che può essere imputata ad alcun partito come oggi riportano strumentalmente alcuni organi di stampa - spiega il presidente del Consiglio Regionale Antonio Mazzeo - ma di un procedimento di natura del tutto tecnica di fronte al quale la politica non ha, né può avere, alcun elemento di discrezionalità se non procedere a un sorteggio pubblico. Tutti i passaggi si sono svolti in modo assolutamente trasparente coinvolgendo come da regolamento l'intero Consiglio fino al sorteggio avvenuto in aula e, come sempre accade a fronte di ogni nomina, a seguito di approfondite istruttorie da parte degli uffici competenti.
In ogni caso, per scrupolo e per garantire ancora di più la massima tutela dell'ente, ho già chiesto che venga fatta una ulteriore verifica tecnica per ribadire l'assoluta correttezza di una nomina che, ripeto, non ha alcun carattere di natura politica".