Si è tenuto oggi pomeriggio in concomitanza con il Consiglio Comunale un Flash Mob delle lavoratrici ai servizi per l’infanzia, per criticare il progetto dell’Amministrazione Comunale per esternalizzare il servizio pubblico. Dopo aver manifestato davanti al Palazzo comunale, le lavoratrici sono salite in Consiglio Comunale per seguire il question time che aveva in programma anche le domande poste dalla consigliera di opposizione Donella Verdi. Non c’è stata risposta da parte del Vicesindaco e assessore all’Istruzione Cristina Giachi, che non era presente in Consiglio. Per lei ha risposto l’Assessore al Personale Federico Gianassi. Al termine le lavoratrici hanno percorso in corteo dal Salone dei Dugento all’uscita di Palazzo Vecchio scandendo con forza “Assumere si può assumere si deve”.
Intanto i consiglieri eletti cosa fanno? Litigano sui menù delle mense scolastiche. Naturalmente dove presenti.
"Oggi siamo stati alla mensa della scuola elementare 'Gianni Rodari' di viale Corsica, e abbiamo avuto la conferma di quanto da settimane denunciano centinaia di mamme fiorentine: gli scarti di alcuni cibi raggiungono proporzioni incredibili. Invitiamo ancora una volta il sindaco e l'assessore Giachi a fare una piccola marcia indietro, e a togliere alcune pietanze sgradite ai bambini, reintroducendo altri piatti che sono stati erroneamente tolti". Lo ha detto il vicepresidente del Consiglio regionale della Toscana, il coordinatore cittadino di Forza Italia Marco Stella, che stamane ha iniziato il suo 'tour' delle mense scolastiche fiorentine, per rendersi conto di persona dei problemi sollevati da tante mamme. Primo appuntamento, la scuola 'Rodari' dove Stella, accompagnato da una mamma componente della commissione mensa d'istituto, ha assistito al pasto dei bambini.
"Non ho assaggiato i cibi, anche se mi sarebbe piaciuto - ha specificato l'esponente di FI - visto che l'assessore Giachi ci aveva intimato di non farlo, e noi rispettiamo le regole". Al termine, la signora ha compilato il verbale da cui risulta che la farinata gialla (primo piatto) ha avuto uno scarto del 65%, mentre il contorno di spinaci del 90%. "In sostanza - ha osservato Stella - la stragrande maggioranza di questi ragazzi si sono limitati a mangiare una fetta di prosciutto cotto con un po' di pane.
E' evidente che a metà pomeriggio usciranno da scuola affamati e si riempiranno lo stomaco di altri cibi: questo non va bene, bisogna impostare in modo diverso il rapporto tra alunni e alimentazione". In sostanza, "noi ci limitiamo a chiedere, insieme alle mamme, un piccolo cambiamento - sottolinea Stella - togliere quei 5-6 cibi che vengono scartati in massa dai bambini, e introdurre di nuovo carne rossa, pasta al ragù e tutte quelle pietanze che sono state eliminate per ragioni che a noi paiono ideologiche.
Domani proseguiamo il nostro tour in un'altra scuola, e rinnoviamo l'invito all'assessore Giachi a venire con noi, per trovare una soluzione condivisa, nell'interesse dei nostri figli. Tra l'altro, fa riflettere il fatto che in alcune scuole fiorentine oggi hanno introdotto riso e insalata invece di farinata e spinaci".
“Non condividiamo assolutamente quanto affermato oggi dalla Vicesindaca che, rispondendo alla nostra domanda di attualità, ha definito l’indignazione dei genitori, una protesta inutile fatta di soli duecento genitori che fanno polemica -afferma la Consigliera del M5S Arianna Xekalos- Dovrebbe bastare un solo genitore insoddisfatto per mettere in dubbio il menù. Ci devono essere meno sprechi, anche a fronte del non indifferente costo che le famiglie devono sostenere. Serve una alternanza di menù, che abbiamo già proposto l’anno scorso, ma che se serve riproporremo. Facciamo in modo che siano i genitori a scegliere il menu da dare ai propri figli”.
"Oggi davanti a Palazzo Vecchio si è assistito alla protesta di genitori e insegnanti contro la decisione di dare in appalto pomeridiano delle scuole d'infanzia ai privati come già per altro avvenuto al nido Grillo Parlante" dichiara Filippo La Grassa Segretario Comunale Lega Nord Firenze "Una scelta che sa di risparmio, di precariato. Ci uniamo pertanto alla loro protesta condivisibile perché nessun genitore può mai accettare uno scadimento nella qualità del servizio e legittima perché la legge 160 del 2016 parla chiaro in proposito. Auspichiamo un cambio di rotta da parte dell'Amministrazione".
“Non è nostro costume imbastire polemiche della serie ‘la mortadella è di sinistra e il prosciutto crudo è di destra’, ma sulle mense scolastiche c’è un problema vero, se tante mamme hanno protestato contro i cambiamenti decisi dall’amministrazione comunale nei menu, ed è per questo che chiediamo alla vicesindaca Giachi di venire ad illustrare le scelte in commissione istruzione, in una seduta aperta anche ai genitori che desiderino partecipare. Ci pare sia quella la sede per coinvolgere nell’informazione il consiglio comunale e contemporaneamente dialogare con mamme e papà.
Vorremmo che la vicesindaca illustrasse qual era il menu di partenza, quali i cambiamenti introdotti, quali quelli ancora da introdurre e quali le percentuali di scarto registrate”. Questa la dichiarazione del capogruppo di Forza Italia Jacopo Cellai insieme al consigliere Mario Tenerani.“Ci pare quanto mai curioso sentir dire dalla vicesindaca che 200 mamme sarebbero una minoranza esigua, quando per altre questioni questa giunta concede attento ascolto a comitati di cittadini formati da non più di una decina di persone – aggiungono i due esponenti azzurri –.
Evidentemente se i genitori di centinaia di bambini protestano, il problema c’è. La giunta lo affronti nella sede più opportuna, nel luogo della democrazia cittadina, il consiglio comunale”.
«Una protesta inutile: i circa 200 genitori che manifestano hanno avuto già da tempo le più ampie rassicurazioni di potersi incontrare con me per discutere delle criticità. Saranno ascoltati, così come tutti gli altri ventimila i cui figli frequentano le mense scolastiche». É quanto ha dichiarato, questo pomeriggio in consiglio comunale, la vicesindaca e assessora all'educazione Cristina Giachi. «La media dei pasti in bianco è tra il 2 e il 3 %. - ha ricordato la vicesindaca – venerdì 17 marzo era al 3%.
Il giorno della protesta, lo scorso 24 marzo, siamo arrivati al 7%, quindi è probabile che siano di protesta il 4% dei pasti in bianco. Non sono però distribuiti in tutte le scuole, ma concentrati in sole 5 istituti su 90, nelle quali c'è stato un picco del 30% o anche superiore. Nelle altre scuole con le percentuali eravamo dunque in media». «I piatti nuovi, quelli che hanno fatto scattare le proteste – ha aggiunto – rappresentano solo il 25% di quelli complessivamente presenti nel menù ed i bambini li consumano, più o meno, una volta al mese.
C'è quindi bisogno di un po' di tempo perché si abituino a mangiarli e a provare sapori sempre nuovi. Senza dimenticare che lo sperimentare sapori diversi è un elemento di qualità, un modo per educare i più piccoli ad una corretta e sana alimentazione». «Sulla misurazione dello scarto – ha proseguito la vicesindaca Giachi – è fuorviante dare i numeri: nemmeno il personale del Comune può fornire percentuali. Possiamo indicare una misurazione qualitativa: sappiamo bene quali sono i piatti avanzati ma si tratta di un dato molto che varia a seconda del refettorio, della scuola e del centro cottura.
Un dato che nemmeno il personale addetto misura in percentuali». «Quanto alle verdure – ha concluso – sono sempre state oggetto di scarto: sia nelle nuove che nelle vecchie ricette. Abbiamo un incidenza dello scarto maggiore nei piatti con verdure perché i bambini le consumano con più difficoltà. Per questo debbono essere educati e invitati all'assaggio più volte di preparazioni diverse. Voglio poi rassicurare le famiglie: nessuno entra a mensa, né il consigliere Stella né altri. Il rispetto dello spazio scolastico è garantito.
Solo le commissioni mensa di genitori autorizzate possono entrare nei refettori. Questa protesta è inutile e strumentale. Ascoltiamo medici, nutrizionisti e genitori sull'alimentazione dei bambini, oltre ai bambini stessi, non certo i politici».