"Voglio rivolgere un ringraziamento da parte di una comunità intera ad Alessandro, Sofia Elena, Maria Vittoria, Rossano e Federica per aver concesso il saluto di una città a un proprio figlio". Così il sindaco Matteo Biffoni si è rivolto ai familiari di Paolo Rossi al termine della commemorazione in Duomo per il grande campione pratese. "Perdere un padre, un fratello un compagno di vita è un dolore grande, ci vuole tempo. E per questo li ringrazio, perché pur essendo un momento molto difficile per Prato era necessario salutare Paolo in modo diretto.
Perché questa città brontolona e capace di grandi polemiche ha espresso da subito la necessità di esprimere il proprio dolore e il proprio grande affetto per questa perdita improvvisa - ha sottolineato Biffoni -. Quello che ho sentito sin da subito, che si vede anche in queste ore in Cattedrale e in piazza Duomo, è l'amore di una città che alla notizia della morte di Paolo si è sentita tramortita, una città che si è sentita più sola, coinvolta dalla perdita di un figlio che questa città sentiva suo anche se la sua vita l'aveva portato altrove".
"È straordinario. Paolo era diventato patrimonio nazionale, ma figlio di questa città - ha proseguito il sindaco -. Mi ha sempre colpito la sua capacità di essere per tutti Paolo, l'amico di tutti. La sua educazione e garbo erano indimenticabili, un patrimonio che aveva pienamente suo e deve essere punto di riferimento per tutti. Era educato, gentile. Forse per questo la città ha sentito la necessità quasi fisica di dimostrare il proprio legame con Paolo con un affetto unico. E questo affetto è tutto merito della sua capacità di essere sempre Paolo, anche dopo aver conquistato vette altissime nello sport, con traguardi e successi unici. È bello sapere che ci sono campioni che sono persone meravigliose. Paolo era così e deve essere di ispirazione ed esempio per tutti".