Morto nelle scorse ore dopo una breve e incurabile malattia Paolo "Pablito" Rossi, eroe del Mundial 1982 vinto dall'Italia in Spagna in cui fu capocannoniere e protagonista assoluto. Aveva 64 anni ed è stato il simbolo del riscatto dell'Italia non solo calcistica.
La terribile notizia, che scuote ancora una volta il mondo del calcio già sotto choc per la morte di Maradona, è stata data sui social dalla moglie Federica Cappelletti, che Rossi lascia assieme ai tre figli.
Pablito era nato a Prato e tirò i primi calci nel Santa Lucia e nell'Ambrosiana, fino a passare nel 1968 alla Cattolica Virtus, società fiorentina eccellente nel formare i giovani calciatori, dove rimase fino al 1972 quando passò alla Juventus.
Lunga carriera, con tre culmini: gli anni al Lanerossi Vicenza, che portò al secondo posto in campionato, quelli alla Juventus con cui vinse scudetti e la sanguinosa Coppa Campioni 1985, quella dell'Heysel, e soprattutto il già citato Mondiale del 1982, che lo consacrò stella mondiale.
Nel mezzo, lo scandalo del calcio scommesse che rischiò di spezzarne la carriera ma il ct azzurro Bearzot lo volle assolutamente con sé in Spagna.
Finito di giocare a calcio, Paolo Rossi si è dedicato soprattutto alla famiglia e a una carriera di apprezzato ed equilibrato commentatore televisivo per varie testate nazionali.
CIAO E GRAZIE PAOLO.
AGGIORNAMENTO. La camera ardente di Paolo Rossi è all'ospedale di Siena ma per le limitazioni Covid potranno entrare solo parenti e amici stretti. Sabato il funerale a Vicenza.