La mostra ‘Keith Haring” aperta a Palazzo Blu di Pisa il 12 novembre 2021, con chiusura prevista per domenica 17 aprile, sarà aperta al pubblico fino a lunedì di Pasquetta, 18 aprile 2022.
La decisione, visto l’andamento straordinario dell’esposizione - visitata già da oltre 75 mila visitatori - e considerato il momento storico, è stata presa congiuntamente dagli organizzatori - Fondazione Pisa, MondoMostre e Palazzo Blu - in accordo con la Nakamura Keith Haring Collection, da cui provengono le oltre 170 opere in mostra.
Lo slittamento di data è stato pensato per consentire ad un maggior numero di pubblico la possibilità di visitare una delle più importanti retrospettive su Keith Haring mai presentata in Italia, approfittando del week-end lungo delle festività pasquali, e includendo dunque anche il lunedì di Pasquetta.
Approfondimenti
La mostra sarà aperta nel week-end lungo - sabato 16, domenica 17 e lunedì 18 - dalle ore 10 alle ore 20.
L’esposizione ‘Keith Haring’, a cura di Kaoru Yanase, Chief Curator della Nakamura Keith Haring Collection, rende omaggio all’artista statunitense, universalmente riconosciuto tra i padri della street-art, che proprio a Pisa ha soggiornato nel 1989, per dipingere su una parete del convento di S. Antonio, il celeberrimo murale ‘Tuttomondo”. La mostra consente di vedere opere mai esposte prima in Italia e in Europa, provenienti dalla Nakamura Keith Haring Collection, la collezione personale di Kazuo Nakamura, che si trova nel museo dedicato all'artista, in Giappone.
Fanno parte della collezione, e sono in mostra a Pisa, opere che vanno dai primi lavori di Haring fino agli ultimi, molte serie complete quali Apocalypse (1988), Flowers, (1990) e numerosi altri disegni, sculture nonché grandi opere su tela come Untitled (1985). Ampiamente riconosciuto per le sue opere d'arte dai colori vivaci e giubilanti, i lavori di Haring sono familiari e noti anche a chi non conosce la sua breve parabola artistica perché i suoi omini stilizzati e in movimento, i suoi cuori, i suoi cani e i suoi segni fanno parte del bagaglio di immagini pubbliche e non solo, in tutto il mondo, e sono proprio queste ad averlo reso un simbolo della cultura e dell’arte pop degli anni Ottanta.
La mostra ripercorre l’intera carriera artistica di Haring e l’ampia gamma di tecniche espressive da lui indagate – pittura, disegno, scultura, video, murales, arte pubblica e commerciale – iniziando dai disegni in metropolitana, Subway Drawings, 1981-1983 (gesso bianco/carta/pannelli di legno) che restano tra i suoi lavori più noti e acclamati, fino al portfolio delle diciassette serigrafie dal titolo The Bluprint Drawings,la sua ultima serie su carta che riproduce le prime e più pure narrazioni visive nate nel 1981, pubblicata nel 1990, un mese prima della sua morte.
La mostra è aperta dal lunedì al venerdì con orario 10 – 19, il sabato la domenica e nei festivi con orario 10 – 20. La prenotazione on line del biglietto non è obbligatoria ma è consigliata nel fine settimana e permette di saltate la fila.
ATTITUDE
Sarà lo street artist newyorkese Gaia a chiudere la mostra “Graffiti writing, Street art, Neo Muralismo”, grande collettiva che ha raccolto le opere di 45 personalità del contemporaneo e più di 100 opere a Palazzo Blu, dal 14 dicembre 2021. L’installazione di Gaia si intitola Tuttomondo, in omaggio al murale di Keith Haring, e sarà visibile al pubblico sabato 2 aprile, in occasione del finissage della mostra, durata 4 mesi, in contemporanea proprio alla grande personale dedicata a Haring da Palazzo Blu. L’appuntamento è alle ore 17.30, quando lo stesso Gaia sarà protagonista dell’ultimo talk in presa diretta nell’Auditorium di Palazzo Blu.
Il progetto, curato da Gianguido Grassi, è realizzato da Start - Open you eyes e prodotto da Fondazione Pisa, con il patrocinio di Comune di Pisa, Provincia di Pisa, Regione Toscana, Consiglio Regionale della Toscana, con il sostegno di Università di Pisa, Scuola Normale Superiore e Scuola Normale Superiore Sant’Anna. Nel corso di quattro mesi, la mostra ha ospitato quattro focus dedicati ad artisti internazionali e altrettante live performance. Coinvolti anche gli spazi della Dimora Storica di Palazzo Blu, in un inedito dialogo tra capolavori trecenteschi e opere di arte urbana.
L’installazione site specific pensata da Gaia per Palazzo Blu è composta da sei opere rappresentative dei 6 continenti, luoghi esplorati dall’artista e riproposti in chiave figurativa attraverso icone che ne simboleggiano storia, cultura e natura. Completano l’allestimento alcuni murales pensati per ospitare le sei opere.
“L'ultimo pezzo della serie – dichiara l’artista - è il dipinto Tuttomondo che ho realizzato live per l'installazione a Palazzo Blu. Questo lavoro cerca di incapsulare la portata concettuale incredibilmente ampia della mostra in una sintesi di simboli che rappresentano l'invasione e la viralità. Il globo terrestre è al centro della composizione con un morso strappato al suo corpo come la mela della mitologica storia della genesi di Adamo ed Eva. Intorno alla terra ci sono immagini al microscopio elettronico a colori di virus, un anello di fiori invasivi che da diversi continenti si sono diffusi inavvertitamente attraverso viaggi e commerci, e infine una serie di aeroplani, l'emblema fondamentale della globalizzazione”.
Gaia, al secolo Andrew Pisacane, non è nuovo a Pisa, dove è già intervenuto con murales di grande impatto. Il suo nome deriva dalla dea greca della terra e, all’inizio della sua carriera, ha usato immagini di animali per sottolineare il suo forte interesse e la sua sensibilità per la natura portandola nei paesaggi urbani reintroducendola sotto forma di arte; altro tema delle sue ricerche è la narrazione storica, antropologica e sociale dei contesti in cui realizza le sue opere, realizzando delle sorte di panoramiche descrittive in cui è sinteticamente afferrata l’identità di un territorio e di una comunità.
Le sue opere si possono ammirare in giro per il mondo in numerosi spazi pubblici e contesti museali prestigiosi (come lo Smithsonian di Washington); a soli 20 anni citato come artista del momento dal New York Times, a 27 è stato incluso dalla rivista «Forbes» fra i 30 under 30 che maggiormente influenzeranno in futuro il nostro immaginario collettivo. È stato beneficiario del programma Fullbright e ha dipinto per conto del Dipartimento di Stato a New Delhi e Bogotá (Biblioteca Nazionale Gabriel Garcia Marquez).