Attivisti perquisiti ed indagati stamattina a seguito delle indagini per le cariche della polizia davanti al consolato Statunitense del marzo scorso.
“Stamattina siamo stati svegliati all’alba da poliziotti e carabinieri e le nostre case sono state perquisite. Abbiamo scoperto di essere indagati per aver partecipato alla manifestazione per la Palestina dello scorso 23 febbraio, quando la polizia decise di usare i manganelli contro chi voleva manifestare pacificamente sotto il consolato USA e denunciare la complicità morale e materiale del governo Biden nel genocidio in corso in Palestina. È un fatto vergognoso che il governo provi ad attaccare la libertà di dissenso esercitata da sindacati e studenti -dichiarano Sarah Caudiero e Luca Toscano di Sudd Cobas Prato-Firenze- Cosa la polizia cercasse stamattina non ci è chiaro.
Noi, come tutti coloro che erano in piazza, non abbiamo nulla da nascondere. Ci abbiamo sempre messo e continueremo a metterci la faccia. Siamo accusati di aver promosso uno sciopero e di aver manifestato insieme agli studenti contro il genocidio del popolo palestinese? Per noi questo, al limite, è un orgoglio. Non temiamo chi ci verrà a chiedere conto di ciò che abbiamo fatto il 23 febbraio, convinti di aver praticato il diritto a manifestare in un paese dove denunciare i crimini contro l’umanità di Israele - oggi riconosciuti anche dei Tribunali Internazionali - sembra essere diventato un reato.
Se è così ce ne assumiamo la responsabilità. Ci preoccupiamo di più di chi, in futuro, ci verrà a dire perché non avete fatto di più di fronte ad un genocidio che avveniva in mondovisione?.
Se abbiamo qualcosa da recriminarci, è di aver fatto ancora troppo poco di fronte al massacro in corso a Gaza. Di non aver fatto abbastanza per compensare l’immobilismo e la complicità della “comunità internazionale” e del nostro governo di fronte ai crimini di Israele. Tutta l’Italia ha visto le immagini di ciò che accadde quel giorno, con le teste delle studentesse aperte dai manganelli. Chi prova a ribaltare la realtà si riempie di ridicolo. Quella di oggi è stata un grave operazione intimidatoria contro chi esprime dissenso. Non ha funzionato il 23 febbraio e non funzionerà nemmeno oggi”.
"Un corteo pacifico caricato brutalmente solo per la sola colpa di voler da rompere il muro di omertà istituzionale di fronte al genocidio Palestinese -dichiara Alessandro De Giuli, candidato sindaco della lista Firenze Rinasce- Le perquisizioni di stamattina sono una chiara provocazione ed una manifesta intimidazione contro chi ha l'unico demerito di non volersi girare dall'altra parte e di denunciare gli orrori e le barbarie perpetrate dallo Stato di Israele a Gaza come a Rafah, contro popolazioni inermi, come dimostra l'ultima tragica strage occorsa proprio ieri".