Stamani a Firenze manifestazione organizzata dal percorso unitario Ogni Giorno Primo Maggio, che dal luogo della strage operaia di Via dei Martiri ha sfilato in corteo fino a piazza Dalmazia. Oltre 1.000, sotto la pioggia, hanno urlato la loro rabbia contro le morti sul lavoro, contro la guerra e l'economia di guerra, contro lo sfruttamento e contro la svendita dei diritti operata dai governi borghesi e dai loro alleati sindacali confederali.
Tra i partecipanti e gli organizzatori i sindacati di base Cub, Cobas, Usi e Usb che ha indicato Firenze come iniziativa sindacale nazionale. Tra le organizzazioni politiche presenti Carc, il Movimento di Lotta per la Casa, La Rete Antisfratto Fiorentina, il CPA di Firenze Sud, Rifondazione Comunista, Potere al Popolo, la Fgc, comitati e movimenti Pro Palestina, comitato dei lavoratori dello Sri Lanka, comitati e associazioni studentesche. Il Collettivo di Fabbrica Gkn era naturalmente protagonista. Tra i consiglieri comunali che hanno partecipato al corteo, Antonella Bundu e Dmitrij Palagi, candidato a sindaco di Firenze.
“Sul palco del Primo Maggio, a Sesto Fiorentino, il sindaco di Campi Bisenzio, Andrea Tagliaferri, in maniera irrispettosa di una piazza unitaria ha voluto mettersi la casacca di uno solo dei sindacati confederali, sponsorizzando questioni non condivise da tutti. Il suo è stato un intervento fuori luogo e fuori contesto.”A dirlo è il segretario generale Cisl Firenze-Prato, Fabio Franchi, dopo quanto accaduto questa mattina in una delle piazze che Cgil, Cisl e Uil territoriali avevano scelto per celebrare la festa dei lavoratori, invitando anche i primi cittadini della Piana Fiorentina a portare il loro saluto.“Al di là delle diverse sensibilità – dice Franchi - il Primo Maggio voleva e doveva essere un momento vero e responsabile di unità fra Cgil, Cisl e Uil, in cui il tema “Costruiamo insieme un’Europa di pace, lavoro e giustizia sociale’, rilanciava sui grandi temi un impegno comune, in questo periodo così buio per l’Europa e per il mondo.
Questo era ed è stato lo spirito in tante piazze della Toscana e d’Italia, quello di unire tutte le forze per chiedere alla politica risposte forti ai bisogni della collettività, tutele rispetto al dramma dell’impoverimento dei lavoratori e delle loro famiglie.”“Un sindaco, che rappresenta tutti i cittadini, avrebbe dovuto incoraggiare questa prospettiva, valorizzarla e ringraziare i sindacati confederali dell’impegno. Invece Tagliaferri ha scelto di impostare un intervento divisivo, pubblicizzando il referendum promosso dalla sola Cgil, e cavalcando disinformazione e ignoranza sul salario minimo.”“Il rappresentante di un’istituzione pubblica dovrebbe entrare in punta di piedi, in una iniziativa di Cgil, Cisl e Uil, che gli hanno offerto il palco come rappresentante dei cittadini e non per un comizio di parte.
Avrebbe dovuto rispettare il messaggio e il tema da loro scelto, invece di utilizzare quel palco per considerazioni di parte e molto approssimative. A Tagliaferri raccomandiamo in futuro uno stile e una misurazione delle proprie parole nel rispetto vero del mondo del lavoro, dell’autonomia e dell’identità delle organizzazioni sindacali e dei bisogni della gente”.
“Anche il primo maggio ci saranno tante persone che lavoreranno o perché obbligate a farlo o perché oggi la scomposizione dei tempi e degli spazi del lavoro è tale che impone la necessità di pensare a nuovi diritti e nuove tutele, a vantaggio soprattutto dei più giovani” lo dichiara Rosa Maria Di Giorgi, ex vicepresidente del Senato e candidata alle Europee per ItaliaViva nel collegio Italia Centro “La sfida del lavoro oggi è quella che deve vederci tutti impegnati a combattere la precarietà, il lavoro povero, quello degradante, per farlo tornare a essere quello che la nostra Costituzione prevede: uno strumento di liberazione e di affermazione della dignità umana” prosegue Di Giorgi.
“Dobbiamo immaginare un nuovo welfare per una generazione di lavoratori che ha esigenze e condizioni occupazionali del tutto differenti rispetto al passato. E’ questa la sfida che abbiamo di fronte. Il jobs act era stata una prima risposta. Dobbiamo ripartire da questi principi dando dignità e sicurezze a chi oggi non ne ha: penso alle partite IVA, ai lavoratori a progetto, ai contratti a termine che rappresentano oramai la maggior parte dei nuovi avviamenti al lavoro, soprattutto nelle fasce più giovani della popolazione” aggiunge Di Giorgi, che conclude “In un Paese in cui, come le cronache ci raccontano, la piaga del caporalato è tutt’altro che debellata, in cui dobbiamo contare ancora mille morti all’anno sul lavoro, dobbiamo difendere i diritti che le generazioni precedenti hanno conquistato ma soprattutto immaginarne di nuovi che possano dare risposte al mutamento delle condizioni oggettive e soggettive dei lavoratori”.
Laura Sparavigna, in occasione del flash mob di lancio della sua candidatura come Consigliera Comunale di Firenze per sostenere Sara Funaro sindaca: "Abbiamo un lavoro bloccato su logiche vecchie: gli stipendi sono fermi, il welfare - quando c'è - non è al passo con le esigenze del mondo di oggi, le persone under 35 scappano all'estero o finiscono schiave delle finte partite IVA. Ecco perché "Firenze che muove il lavoro" non è uno slogan, ma un impegno concreto di questa campagna elettorale: il Comune di Firenze ha approvato una delibera che garantisce il salario minimo negli appalti pubblici del Comune, e già con la Tampon Tax abbiamo dimostrato che da una delibera può nascere un movimento nazionale, che riesce a portare benefici concreti nella vita delle persone. Questa è la strada da seguire, anche sul lavoro!".
"Nel giorno della Festa del lavoro non possiamo dimenticare che nel nostro Paese manca ancora una definizione del salario minimo, che siamo lontani all'avere condizioni di lavoro dignitose per tutti, e che tre morti al giorno sono un bollettino di guerra, non un dato da Paese civile" lo afferma Egidio Raimondi, co-portavoce Europa Verde-Verdi Firenze e candidato alle prossime amministrative per Alleanza Verdi-Sinistra.
"Abbiamo bisogno di politiche serie, non ideologiche che puntino a generare opportunità di lavoro più che inserire miseri bonus in busta paga. Una politica che sappia coniugare lo sviluppo e l'aumento dell'occupazione con la tutela dell'ambiente. Da questo punto di vista i green jobs ( ingegneri energetici, tecnici del risparmio energetico, ecobrand ed energy manager, auditor ambientali, esperti di impatto ambientale e di acquisti verdi, programmatori di risorse agroforestali, tra gli altri) sono una realtà in molti paesi d’Europa perché la conversione ecologica offre l’opportunità di nuovi lavori che fino a pochi anni fa non esistevano" aggiunge Raimondi.Che conclude "Questo è il terreno su cui ci piacerebbe confrontarci con il centrodestra, anche a Firenze, facendo della nostra città un laboratorio di buone pratiche ed un modello per l'Italia".
“La festa del lavoro non è un vecchio ammennicolo da lasciare impolverato tra i ricordi della nonna. Il lavoro tanto degradato dal neoliberismo rimane il primo fattore vitale della società non certo sostituibile dai miti liberali di aziendalismo produttivismo e ricchezza monetaria fondata su derivati e speculazioni facili” lo afferma Alessandro De Giuli, candidato sindaco della lista Firenze Rinasce, che aggiunge “oggi il lavoro è il centro del contro ordine mondiale imperniato sui BRICS. Policentrismo di popoli e gente che lavora si contrappone al mono-centrico mondo uccident-ale fondato sulla finanza”.
“Noi siamo con il lavoro e i lavoratori oggi ma lo eravamo anche durante il biennio pandemico, quando la massima parte di quelli che saranno in piazza domani, sinistra e sindacati compresi, li avevano abbandonato. Noi saremo in piazza anche quest’anno come lo siamo sempre stati. Con la stesa dignità. E con la forza di dire che noi la vera alternativa a questo sistema malato che produce sfruttamento, morti, e miseria” conclude De Giuli.
In 100 nonostante la pioggia per le strade del Macrolotto 1 a Prato contro il super sfruttamento. In una giornata che dovrebbe essere la festa dei lavoratori, abbiamo portato la contestazione alle centinaia di fabbriche in cui anche oggi operai e operai sono costretti a turni di lavoro dalle 12 alle 14 ore. Il 100% delle aziende di via dei Fossi e Via Gora del Pero oggi erano aperte. Come tutti i giorni dell'anno, in un sistema che non conosce festa o riposo per chi lavora. Alcune aziende sono state simbolicamente "chiuse" con nastri segnaletici. Alla "passeggiata rumorosa" hanno partecipato gli operai della Tintoria Ks, della ACCA di Seano, della Welltex e di molte altre aziende del distretto tessile pratese.
"Nelle celebrazioni istituzionali si continua a fare finta di non vedere le decine di migliaia di nuovi schiavi sfruttati nel distretto. Intanto sono proprio coloro che con gli scioperi hanno conquistato le otto ore ed il diritto al riposo che oggi, invece di riposare, si sono presi la responsabilità di lottare per chi ancora è senza diritti. Abbiamo portato con noi le bandiere della Palestina perché, di fronte a ciò che sta accadendo, non possiamo perdere occasione per richiedere la fine del genocidio e dell'occupazione israeliana. Prossimo appuntamento: il 18 maggio a Firenze a sostegni sei lavoratori e delle lavoratori GKN. Per un intervento pubblico a sostegno del progetto di fabbrica socialmente integrata" spiegano da Si Cobas Firenze.
Lo sfruttamento lavorativo rappresenta una piaga che colpisce diverse fasce della popolazione, in particolare i lavoratori più fragili e vulnerabili. È un fenomeno complesso che richiede un impegno corale da parte di tutti gli attori della società, dalle istituzioni alle imprese, dai cittadini alle organizzazioni sindacali e di tutela dei lavoratori. Il Partito Democratico di Prato, dalla manifestazione del Primo Maggio, lancia così la proposta del 'Patto sociale contro lo sfruttamento' per realizzare sul territorio un sistema di collaborazione e di responsabilità condivisa, finalizzato al contrasto dello sfruttamento lavorativo in tutte le sue forme.
"Oggi, come ogni anno, siamo alla manifestazione del Primo Maggio organizzata da CGIL, CISL e UIL” afferma Marco Biagioni, segretario PD Prato “E proprio da qui ci prendiamo l’impegno forte di portare avanti il ‘Patto sociale contro lo sfruttamento’ che è tra i punti cardine del programma di governo del Partito Democratico. Si tratta di una proposta che nasce dalle campagne di ascolto che il nostro partito ha svolto in questi mesi e dagli Stati Generali del Lavoro che abbiamo organizzato in città lo scorso anno. Puntare sul lavoro etico e responsabile, sul contrasto allo sfruttamento e sull’istituzione di nuovi strumenti a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori è per noi una priorità assoluta”.
“Come Partito Democratico - dice Aksel Fazio, responsabile lavoro PD Prato - vogliamo fare un passo avanti. Le denunce dei lavoratori, purtroppo, non sono più sufficienti per far emergere i luoghi di sfruttamento. Spesso denunciare pone il lavoratore in una condizione addirittura peggiore di quella di essere sfruttato. Occorre investire su politiche di reinserimento che diano ai lavoratori sfruttati effettive prospettive per migliorare realmente la propria condizione. Servono più controlli mirati tesi ad aggredire i punti nodali e più redditizi come trasporti e affitti, oltre a una responsabilità solidale a garanzia del monitoraggio della filiera.
E poi un soggetto che si ponga come intermediario tra le politiche statali e quelle territoriali per quel che concerne il contrasto allo sfruttamento e la tutela di chi denuncia. La proposta del PD è articolata e si basa su più aspetti, tutti fondamentali: vigilanza e contrasto, emersione, protezione e reinserimento, ricerca. Solo tenendo tutto assieme riusciremo davvero a contrastare efficacemente questa terribile piaga”.
“L’impegno del Governo Meloni contro ogni forma di sfruttamento lavorativo è un segnale di attenzione e, di più, di determinazione a sradicare l’odiosa pratica del caporalato che, purtroppo, sul nostro territorio non è tema raro. La dimostrazione arriva dagli ultimi arresti compiuti dai carabinieri che allungano la lista dei blitz, delle operazioni investigative e delle inchieste contro il lavoro irregolare e contro lo sfruttamento. Sul nostro territorio è più forte che mai l’impegno a recepire e attuare in modo deciso gli indirizzi del Governo Meloni tra le cui priorità spicca il contrasto al caporalato e la tutela dei lavoratori più deboli” è il messaggio di Gianni Cenni, candidato sindaco di Prato del centrodestra.