Pd al lavoro per creare un'ampia coalizione alternativa alla destra

In Toscana nasce anche Scelta in Comune: oltre il bipolarismo, per una politica che riparte dai territori

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
18 Maggio 2025 17:33
Pd al lavoro per creare un'ampia coalizione alternativa alla destra

Venerdì, in vista delle elezioni regionali toscane del 2025, si sono incontrati i partiti Democratico, Socialista, +Europa, Azione, Repubblicano e Sinistra Civica Ecologista.

"Oggi sono avvenuti i primi incontri con le forze politiche con cui il Partito democratico toscano vuole costruire la coalizione di centrosinistra in vista delle prossime elezioni regionali - dichiara in una nota il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi -. Questa prima parte di consultazioni è andata molto bene e tutti i rappresentanti dei partiti incontrati hanno ribadito la volontà di contribuire a rafforzare il campo progressista in Toscana”.

"Abbiamo bisogno di aprire una nuova stagione politica - continua Fossi - che passi dalla costruzione di una coalizione ampia, capace di rappresentare il laboratorio dell'alternativa al governo Meloni. Un nuovo progetto politico aperto a tutti coloro che vogliono dare un contributo, senza veti nei confronti di nessuno. Gli incontri proseguiranno anche la prossima settimana” conclude Fossi.

Sinistra Civica Ecologista nell'incontro ha ribadito le proprie posizioni sul metodo da seguire: "È fondamentale partire dal programma e dalla definizione della coalizione, solo successivamente si potrà discutere della candidatura alla presidenza", affermano da SCE, sottolineando come l’incontro con i vertici del PD sia stato positivo e centrato sui temi.

“Da tempo sosteniamo che in Toscana occorrono discontinuità e coraggio per costruire un'alleanza progressista fondata su PD, M5S e AVS, aperta ad altre forze democratiche. La nostra regione può dare un contributo importante alla costruzione dell'alternativa ed essere un laboratorio nazionale capace di dare quella speranza di cambiamento che milioni di elettrici ed elettori progressisti attendono da anni”.

SCE ha ricordato i cinque documenti programmatici su istituzioni, salute, sociale, ambiente e lavoro che ha inviato alle forze progressiste come contributi alla discussione e ha indicato al PD i punti imprescindibili per un programma rinnovato: l'impegno attivo per la pace, il rifiuto netto dell'autonomia differenziata, la conferma dell'aumento dell'addizionale IRPEF da destinare interamente a difendere la sanità pubblica e i servizi sociali, le politiche per la dignità del lavoro e contro la precarietà, la tutela ambientale con una chiara scelta per la decarbonizzazione, la ripubblicizzazione dell'acqua e una multiutility non quotata in borsa, il contrasto all'overtourism.

Nell’incontro Sinistra Civica Ecologista ha inoltre sollevato la questione politica dell’eccesso di concentrazione di potere nelle mani del presidente regionale, una ‘capocrazia’ senza precedenti che danneggia il sistema democratico toscano. "Esiste una contraddizione evidente tra la critica al premierato nazionale e l'accettazione del premierato regionale", sottolinea SCE, auspicando scelte programmatiche e impegni istituzionali che redistribuiscano il potere decisionale e rafforzino la partecipazione democratica.

Per SCE, dunque, bisogna partire con il piede giusto, evitare forzature e creare le condizioni affinché PD M5S e AVS siano l’asse della nuova coalizione. All'incontro con il Partito Democratico, in assenza della presidente Monica Barni impegnata all’estero per motivi di lavoro, hanno partecipato Daniela Lastri, vicepresidente di SCE, e Simone Siliani, presidente del Collegio dei soci fondatori di Sinistra Civica Ecologista.

Nasce intanto il coordinamento regionale “Scelta in Comune”, un progetto collettivo che mette insieme liste di cittadinanza, esperienze civiche, movimenti sociali e forze politiche, e alternativo all’attuale assetto politico, dominato da centrodestra e centrosinistra. In un contesto in cui le istituzioni locali appaiono sempre più distanti dalle persone e dai bisogni e asservite a logiche di potere e di mercato, “Scelta in Comune” partendo dalla cooperazione delle tante esperienze municipali che vi aderiscono vuole ridare voce ai territori, per rilanciare un'idea, una politica fondata sulla partecipazione, sulla trasparenza e sull’autonomia dai grandi interessi economici, a partire dai conflitti e dalle urgenze che attraversano le nostre città.

Il percorso è iniziato il 7 settembre 2024 con un primo incontro pubblico a Empoli, dove diverse realtà attive in tanti comuni toscani, con esperienze sia di governo locale che di opposizione, hanno avviato un confronto aperto e costruttivo. Oggi questo confronto e lavoro in rete si concretizza nella nascita formale di un coordinamento regionale che ha scelto un nome che ne esprime chiaramente l’orizzonte: “Scelta in Comune” non è solo un richiamo al livello istituzionale da cui vogliamo ripartire, ma anche una pratica politica fondata sulla scelta condivisa, collettiva, radicata nei bisogni reali delle comunità, basata sul confronto e sulla partecipazione.

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