Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha conferito, motu proprio, trenta onorificenze al Merito della Repubblica Italiana a cittadine e cittadini che si sono distinti per attività volte a contrastare la violenza di genere, per un’imprenditoria etica, per un impegno attivo anche in presenza di disabilità, per l'impegno a favore dei detenuti, per la solidarietà, per la scelta di una vita come volontario, per attività in favore dell'inclusione sociale, della legalità, del diritto alla salute e per atti di eroismo.
Il Presidente Mattarella ha individuato, fra i tanti esempi presenti nella società civile, alcuni casi significativi di impegno civile, di dedizione al bene comune e di testimonianza dei valori repubblicani. La cerimonia di consegna delle onorificenze si svolgerà presso il Palazzo del Quirinale il 20 marzo alle 16 e 30.
Dario Cherici, 80 anni, da 50 aiuta il prossimo nelle emergenze di protezione civile. Ha preso parte come volontario delle Pubbliche Assistenze toscane in forza all’Humanitas di Scandicci a tutte le principali emergenze di protezione civile e missioni umanitarie all'estero anche in zone di guerra che hanno visto impegnato il movimento Anpas che in Toscana conta 162 associazioni, 50 mila volontari attivi e 500 mila soci.
Questa la motivazione del Quirinale: «Dario Cherici, 80 anni, Commendatore dell’Ordine al merito della Repubblica Italiana: “Per la sua lunga attività di volontario che lo ha portato anche ad operare per le popolazioni colpite da calamità naturali quale è stata l’alluvione nella provincia di Prato”. L’età non lo ha scoraggiato e ha prestato soccorso, insieme a tanti altri volontari, alle popolazioni della provincia di Prato colpite dall’alluvione».
«Siamo contentissimi che Dario abbia ottenuto questo riconoscimento – ha detto il presidente di Anpas Toscana, Dimitri Bettini – a lui vanno le congratulazioni mie personali, della direzione, del consiglio regionale. Dario è un esempio per i giovani che si avvicinano al nostro mondo. Dedizione, voglia di aiutare il prossimo, e di superare i limiti legati all’età con un encomiabile slancio altruistico. Sia chiaro, anche con la prestigiosa carica ricevuta dal Presidente, non smetteremo di chiamarlo ‘Pennellone’, un segno d’affetto che ha accompagnato e accompagna la sua presenza nei campi e nelle nostre attività quotidiane di addestramento».