La Corte dei Conti Toscana ha in questi giorni espresso un parere, richiesto dal Sindaco del Comune di Loro Ciuffenna, in merito ai processi di fusione di società partecipate dai comuni in cui vi era il conferimento della proprietà delle reti idriche (beni demaniali inalienabili). In passato questa fattispecie era prevista dall’art. 113 del D.lgs. 257/2000 (TUEL) abrogato e attualmente dall’art. 21 del D.lgs. 201/2022. La Corte dei Conti afferma che le operazioni di fusione sono possibili a patto che la società sia a capitale interamente pubblico. Nel processo di fusione della Multiutility Toscana Alia, Consiag (estinguendosi) ha trasferito la propria dotazione nel settore idrico, quindi il parere espresso dalla Corte dei Conti rende impossibile la quotazione in borsa della Multiutility.
"Da tempo andiamo dicendo che tra le numerose criticità riscontrate nell’operazione Multiutility una delle più grosse anomalie è rappresentata dalla violazione delle norme imperative che disciplinano il regime delle infrastrutture idriche e ne sanciscono l’inalienabilità" commentano da Forum Toscano Movimenti per l’Acqua e Coordinamento delle Associazioni No Multiutilty.
"Una tesi che noi del M5S abbiamo sempre sostenuto dall’inizio a fianco del coordinamento dei Comitati Civici capitanati dal Forum Toscano dei Movimenti per l’Acqua Pubblica, sia nei nostri interventi nei consigli comunali aperti, laddove sono stati concessi, sia successivamente con la presentazione di mozioni dei nostri consiglieri comunali che chiedevano di annullare l’operazione di fusione, in autotutela degli stessi Enti Locali che dei consiglieri di maggioranza che tale delibera avevano votato, ma tutti sono rimasti sordi di fronte ai nostri avvertimenti -commenta Silvia Noferi, Consigliera della Regione Toscana per il Movimento 5 Stelle- Ricordiamo le dichiarazioni del presidente di Alia che abbiamo incontrato spesso nei vari Consigli Comunali ad illustrare la delibera, il quale riteneva fondamentale la quotazione in borsa per reperire i capitali necessari per la costruzione degli impianti e ci domandiamo come mai nessuno dei manager pubblici abbia mai approfondito la questione della necessità che i beni demaniali rimanessero totalmente in mano pubblica.
Si configura adesso un grave problema, sia per gli Enti Locali che per la nuova società, problemi che rischiano di sfociare in un notevole danno erariale; ma una cosa è certa, noi del M5S non lasceremo passare nel dimenticatoio della calura estiva questo esproprio di beni pubblici".