Firenze, 29 gennaio 2025 – Montblanc annuncia il ritiro del ricorso d'urgenza presentato al Tribunale di Firenze il 10 dicembre 2024. Il ricorso, la cui udienza era fissata per il 6 febbraio 2025, mirava a regolamentare le manifestazioni del SUDD Cobas nelle immediate vicinanze della boutique di Firenze, al fine di tutelare la sicurezza di dipendenti e clienti durante il periodo natalizio, a seguito di ripetuti episodi e manifestazioni che avevano bloccato l'accesso alla boutique e, in alcune occasioni, ne avevano persino resa necessaria la chiusura anticipata.
Montblanc respinge categoricamente le strumentalizzazioni del SUDD Cobas riguardo alle motivazioni del ricorso, che non limitava in alcun modo il diritto di protesta o la libertà di espressione, ma unicamente preveniva potenziali disordini. Il ritiro del ricorso è motivato dall'assenza di ulteriori disagi nei mesi di dicembre e gennaio. Ciò nondimeno, Montblanc si riserva il diritto di adottare misure analoghe ripresentando il ricorso all'autorità giudiziaria competente qualora si presentassero circostanze simili in futuro.
L'azienda ribadisce inoltre il proprio impegno per il rispetto delle normative sul lavoro verso i propri dipendenti e lungo tutta la catena di fornitura, attuato anche attraverso rigorosi controlli e audit. La risoluzione dei contratti con fornitori che non rispettano gli standard richiesti, come avvenuto con Z Production e altri fornitori sia prima che dopo il caso specifico, senza alcuna contestazione aziendale o sindacale, è una dimostrazione concreta di tale impegno.
Approfondimenti
Per quanto riguarda le dichiarazioni diffamatorie rilasciate da rappresentanti del SUDD Cobas in merito alla risoluzione del contratto con Z Production, Montblanc conferma la volontà di procedere con la querela anch’essa depositata il 10 dicembre 2024 presso la Procura della Repubblica di Firenze ritenendo false e lesive tali affermazioni.
Decine di firme, italiane e internazionali, da quest'oggi promuovono un "appello alla solidarietà internazionale: scioperare è un diritto; no ai daspo antisindacali; no al bavaglio per i lavoratori della filiera Montblanc". L'appello è rivolto direttamente al brand di proprietà della multinazionale svizzera Richemont, a cui si chiede di rispettare la libertà di associazione e di manifestazione e di abbandonare tutte le azioni legali contro il sindacato SUDD Cobas.
Già decine i primi firmatari: Tomaso Montanari (rettore UniStraSi) e l'associazione 11 Agosto, Christian Raimo, Massimo Carlotto, una nutrita presenza dal mondo accademico tra cui gli esperti del distretto pratese Fabio Bracci e Massimo Bressan, figure del territorio come don Vincenzo Russo e don Helmut Szeliga, ma anche la Campagna Abiti Puliti, il Collettivo di Fabbrica ex-GKN, il Movimento Consumatori, la Fondazione Finanza Etica, reti internazionali di sindacati come l'AFWA, associazioni di lavoratrici e lavoratori dall'Europa, dal Canada, dai Balcani, dal Pakistan, dalla Turchia, e l'ufficio internazionale della Clean Clothes Campaign.
A prescindere da quale sarà l'esito del procedimento, si legge nell'appello, "il fatto stesso che Montblanc richieda una tale misura antisindacale con l’azione ingiuntiva rappresenta un fatto preoccupante per lo stato di salute della democrazia in Italia, ed è grave di per sé: non possiamo rimanere in silenzio mentre aziende multinazionali e fondi finanziari tentano di intervenire sempre più direttamente nella vita politica e sociale, imponendo provvedimenti, scelte e direzioni per affermare interessi privati contro l’interesse pubblico e collettivo, e contro la democrazia stessa".