Firenze 23,02,2021.- La notizia di una nuova gravissima minaccia nei confronti di una testata toscana convince l'Ordine dei Giornalisti della nostra regione che la situazione vada affrontata dalle autorità con mezzi e impegno straordinari. Ad essere preso nuovamente di mira è il Tirreno, a cui va la solidarietà e la vicinanza dell'Ordine. Su un social media il livello delle minacce è salito ulteriormente di livello: si è arrivati a invocare un attentato a una delle sue redazioni con morti e feriti.
Da mesi i giornalisti sono finiti nel mirino di chi cova odio e rancore per qualsiasi motivo. Minacce, insulti, botte. L'Ordine dei giornalisti della Toscana, visto l'inquietante ripetersi di questi episodi, chiede un intervento diretto della ministra dell'Interno Luciana Lamorgese. Evidentemente, la meritoria azione di Prefetture e forze dell'ordine non basta più a frenare un'ondata di odio nei confronti di chi fa informazione, un'ondata che deve essere fermata con ogni mezzo prima che sia troppo tardi.
Anche il segretario della Fnsi, Raffaele Lorusso, il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana dicono, in coro: ora basta davvero! E si riferiscono all'ennesimo episodio di minacce ed intimidazioni ai danni dei colleghi del Tirreno. Questa volta è toccato alla redazione di Pistoia del quotidiano alla quale, via web, è giunto il messaggio inquietante: “Ci vorrebbe un bell’attentato alla sede del Tirreno, con tanto di morti e feriti”. Tutto questo mentre a Livorno un altro giornalista del giornale diretto da Stefano Tamburini veniva aggredito verbalmente e minacciato perché lamentava la continua copiatura degli articoli de Il Tirreno su un sito, da parte di un esercente che aveva anche tentato di ostacolarne il lavoro di cronaca.
“Augurare o anche solo ipotizzare che nel 2021 si possa verificare un gesto come quello di un attentato ci riporta indietro di almeno cento anni, nella fase più buia dello squadrismo che metteva a ferro e fuoco le redazioni. E’ improponibile che ancora oggi si alimenti una campagna d’odio nei confronti di chi fa informazione professionale o che si tenti di ostacolarne il lavoro”, dicono Lorusso e Bennucci esprimendo la “piena ed incondizionata solidarietà ai giornalisti e al direttore de Il Tirreno”. Aggiungendo: "La violenza verbale che suona come un invito a praticare quella fisica, i cui episodi anche recenti purtroppo non mancano, ci spinge a chiedere ancora una volta l’impegno delle Istituzioni e delle Forze dell’ordine perché vengano identificati, isolati e colpiti coloro i quali la diffondono”.
Il presidente della Toscana Eugenio Giani auspica che sulla minaccia arrivata via web alla redazione del Tirreno di Pistoia si faccia velocemente luce e vengano accertati mittente e responsabilità.
“Non si può sottovalutare la gravità del gesto e delle parole – commenta Giani -, anche se fossero parole sfuggite per la facilità con cui sui social e nell’anonimato della Rete troppo spesso si attacca oramai tutto e tutti come se nulla fosse. La Regione in passato ha lavorato molto per contrastare il linguaggio d’odio sul web, che era e rimane un problema”. “Ma in questo caso - prosegue Giani - il gesto è ancora più grave”.
“Ci vorrebbe un bell’attentato, con tanto di morti e feriti” recita il messaggio che alla redazione di Pistoia del Tirreno si sono visti recapitare. Dopo le minacce ricevute nelle settimane e nei mesi scorsi da altri cronisti del quotidiano, il salto è evidente. Un’escalation.
“Si tratta di un vero e proprio messaggio minatorio – commenta Giani - contro delle persone e dei lavoratori e contro un caposaldo della democrazia che è il diritto e dovere ad una informazione libera e senza condizionamenti, il diritto dei cittadini ad essere informati e dei giornalisti ad informare. Per questo mi auguro che le forze inquirenti facciano presto luce sull’episodio individuando i responsabili”.
“Le minacce via web alla sede di Pistoia de ‘Il Tirreno’, che si aggiungono a quelle ad un cronista a Livorno, sono minacce alla libertà di stampa, alla democrazia, a tutti e ciascuno di noi. Sono fatti gravissimi - prosegue Dalida Angelini segretaria generale Cgil Toscana - da non sottovalutare, Istituzioni e Forze dell’Ordine identifichino gli autori e li assicurino alla giustizia. La Cgil Toscana tutta, mio tramite, esprime totale e partecipe solidarietà al direttore Stefano Tamburini, alle redattrici, ai redattori e ai poligrafici del giornale”.
Al "Tirreno" la solidarietà della redazione di Nove da Firenze.