La grandine si è abbattuta sulla zona di Arezzo e della Valdichiana colpendo i frutteti devastando le pesche pronte alla raccolta, così come melanzane, peperoni e zucchine, ma sono stati rasi al suolo anche tabacco, girasole e mais, con serre danneggiate e problemi e difficoltà per le strutture agrituristiche.
Serre distrutte, frutta, verdura e cereali flagellati sono solo alcuni degli effetti delle tempeste di grandine, pioggia e vento che hanno investito la Toscana, colpendo maggiormente la provincia di Arezzo e provocando milioni di euro di danni all’agricoltura.
E’ quanto emerge dal monitoraggio della Coldiretti Toscana in merito all’ultima ondata di maltempo dei giorni scorsi.
“Quello che è successo nell’aretino è drammatico, le altre province toscane sono state colpite ma non con particolari danni – spiega il Presidente di Coldiretti Toscana Fabrizio Filippi - questo tipo di eventi sono oramai sempre e troppo ricorrenti, l’emergenza di questi giorni, porta a lavorare tutti per trovare le condizioni affinché le risorse siano spese per coprire i costi troppo alti delle assicurazioni e qui mi rivolgo alle istituzioni e alla politica a tutti i livelli perché possano intervenire in merito, investendo risorse pubbliche sia per favorire l’abbattimento di questi premi che per rivedere la percentuale della franchigia che è davvero altissima”.
La grandine – riferisce la Coldiretti Toscana - è l’evento più, temuto dagli agricoltori in questa stagione perché i chicchi si abbattono su verdure, frutta e cereali prossimi alla raccolta provocando danni irreparabili alle coltivazioni mandando in fumo un intero anno di lavoro. Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti Toscana – si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Una anomalia evidente nel corso del 2019 che – conclude la Coldiretti Toscana – è stato segnato da primi mesi particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato, un mese di giugno al secondo posto tra i più caldi ed un mese di luglio colpito da tempeste nella prima metà alle quali sono seguiti giorni di gran caldo ed ora il ritorno del maltempo.
“Non c'è altro da fare che avere il riconoscimento di stato di calamità naturale in maniera tale che almeno i danni più gravi possano essere riparati o vedremo decine di aziende chiudere. Stiamo già provvedendo a raccogliere la documentazione per la richiesta ma già ora, nonostante i dati non siano ancora definitivi, siamo in grado di stimare una perdita nelle nostre produzioni superiore in media al 50%, anche se i nostri associati ci dicono che per la grandine sono andati distrutti completamente molti frutteti e le coltivazioni di girasole e mais.” così Angiolino Mancini, presidente Confagricoltura Arezzo, spiega la dimensione dei disastri che il maltempo ha inflitto sulle imprese agricole di tutta la provincia di Arezzo.
“E' auspicabile – aggiunge Marco Neri, presidente Confagricoltura Toscana – che questa volta la politica, sia a livello locale che regionale che nazionale, dia subito un segnale di concreta attenzione al mondo agricolo di Arezzo e della Toscana già oberato da pesi e costi impropri. Se sulla testa dei nostri agricoltori verrà messo anche il costo dei danni provocati dal maltempo, è ovvio che molti saranno costretti a chiudere. Per questo motivo chiediamo che sia immediatamente riconosciuto lo stato di calamità in maniera tale da permettere a ogni azienda di iniziare subito con le opere sia di messa in sicurezza che di ripristino che sono propedeutiche per far ripartire la coltivazione e la produzione”.
Sopralluoghi stamani alle zone maggiormente colpite dal maltempo degli assessori regionali Federica Fratoni, Vincenzo Ceccarelli e Vittorio Bugli.
Federica Fratoni e Vincenzo Ceccarelli si sono recati in località Bagnoro, nel comune di Arezzo, per verificare i danni causati dai forti temporali di sabato scorso. L'assessore Vittorio Bugli visiterà invece alcune delle località colpite dal maltempo nei comuni di Gambassi Terme e Certaldo, insieme al direttore della Protezione civile regionale Bernardo Mazzanti e ai sindaci di Gambassi, Paolo Campinoti, e di Certaldo, Giacomo Cucini.
A Gambassi Terme sono sei le aziende che hanno riportato forti danni. "La Regione ha già chiesto lo stato di calamità naturale per l'agricoltura e lo stato di emergenza nazionale – ricorda l'assessore - Il nostro obiettivo è rendere possibile un aiuto alle famiglie e alle imprese colpite dal nubifragio di sabato".
Nel solettificio per scarpe Manetti, a Gambassi, la produzione è tutta intrisa di fango. Negli stabilimenti della Masec Cucine ci sono pezzi accatastati nel piazzale e irrimediabilmente da buttare. Irrecuperabile è anche la produzione, che aspettava solo di essere spedita, del calzaturificio "Gabry e Mary". E poi ci sono i macchinari. Nelle aziende che hanno subito danni sono circa 150 i dipendenti.
Ma ad essere colpite non sono state solo le aziende. L'acqua caduta dal cielo ha allagato pure alcune cantine e primi piani delle abitazioni lungo quattro diverse strade. Sarebbero attorno a 680, i numeri li dà il sindaco, i residenti che abitano nelle case danneggiate.
A Certaldo la grandine ha devastato invece decine di ettari di vigneti e di olivi, compromettendone il raccolto. "Le conseguenze peggiori in questo caso si sono avuta nella zona agricola" spiega ancora Bugli, che dopo Gambassi ha raggiunto il comune vicino. A rischio è anche il raccolto della cipolla di Certaldo, un prodotto tipo locale: dieci ettari sono stati allagati durante il nubifragio. "La pioggia che si è abbattuta ha avuto una portata eccezionale con un picco di alcune ore. I piccoli alvei dei corsi d'acqua non hanno retto e questo ha provocato gli allagamenti" spiegano i tecnici.
In Regione si aspetta adesso l'esito della richiesta della stato di calamità e di emergenza nazionale. "Per accedere ad eventuali risarcimenti – raccomanda l'assessore – è comunque importante che tutti coloro che hanno avuto le proprie case, le aziende e le coltivazioni colpite documentino fin da ora con precisione i danni subiti".
Di nuovo allerta gialla a Firenze per il rischio idrogeologico/idraulico nel cosiddetto “reticolo minore” che comprende i corsi d'acqua secondari: in particolare Ema, Mugnone e Terzolle. Lo segnala il Centro funzionale regionale (Cfr) nel nuovo bollettino di valutazione delle criticità per la zona che riguarda sia il Comune di Firenze che quelli di Bagno a Ripoli, Fiesole, Greve in Chianti, Impruneta, Lastra a Signa, Pontassieve, San Casciano in Val di Pesa, Scandicci e Tavarnelle Val di Pesa.
La nuova allerta è prevalentemente legata al rischio frane nei territori oggetto di precipitazioni rilevanti nello scorso fine settimana. Scatterà alle 15 di oggi e si concluderà alle 18 di domani, martedì 30 luglio.
Le zone interessate sono oltre al Fiorentino le province di Arezzo, Grosseto, Pisa e Siena.
Fenomeni previsti (fonte Cfr):
oggi e domani pressione in graduale aumento con tendenza a ritorno verso condizioni stabili e soleggiate.TEMPORALI: oggi e domani possibilità di isolati temporali pomeridiani nelle zone interne, in particolare sui rilievi.
Tecnicamente, ecco la descrizione delle criticità previste:
Criticità Giallo
Possibilità di innesco di frane superficiali/colate rapide di detriti o fango in bacini di dimensioni limitate e ruscellamenti superficiali anche con trasporto di materiale con conseguenti possibili danni localizzati alle infrastrutture, edifici e attività agricole, cantieri, insediamenti civili e industriali esposti; possibile innalzamento dei livelli idrometrici dei corsi d'acqua minori, con inondazioni delle aree limitrofe, anche per effetto di criticità locali (tombature, restringimenti, occlusioni delle luci dei ponti, ecc); possibile scorrimento superficiale delle acque nelle strade con fenomeni di rigurgito dei sistemi di smaltimento delle acque piovane e con possibile tracimazione e coinvolgimento delle aree urbane depresse, dei locali interrati e di quelli posti a pian terreno lungo le vie potenzialmente interessate da deflussi idrici; possibili temporanee interruzioni della rete stradale e/o ferroviaria in prossimità di impluvi, canali, zone depresse (sottopassi, tunnel, avvallamenti stradali, etc.) e a valle di porzioni di versante interessate da fenomeni franosi; possibili limitati danni alle opere idraulichee di difesa delle sponde, alle attività agricole, ai cantieri, agli insediamenti civili e industriali in alveo; possibili criticità connesse a localizzate cadute massi.
Per informazioni sui fenomeni previsti:
http://www.regione.toscana.it/allertameteo
Per informazioni sui rischi e su come comportarsi:
http://www.regione.toscana.it/-/rischio-idrogeolog...
Vari i concerti annullati nei giorni scorsi. A Pisa, sarà recuperato stasera alle 21.30 il concerto di Don Backy, annullato a causa del maltempo, nell’ambito della rassegna culturale “Notti di Mezza Estate” in Largo Ciro Menotti. Martedì 30 luglio, stessa ora, si terrà il concerto della Filarmonica di Calci.