Un'istanza di annullamento è stata promossa dall'Osservatorio Ambientale di Prato e dal coordinamento regionale del comitati, contro l'operazione della MultiUtility Toscana.
Il Coordinamento dei Comitati e delle Associazioni “No Multiutility” ha sottoposto una mozione all’attenzione dei consiglieri di circa 50 comuni toscani interessati dall’operazione che prevede la fusione di Acquatoscana, Consiag e Publiservizi in Alia Servizi Ambientali s.p.a.. La mozione chiede ai Sindaci ed ai Consigli Comunali che hanno deliberato in favore della fusione di rivedere la loro posizione.
"La mozione ribadisce le ragioni della nostra contrarietà all’operazione -spiegano dal Forum Toscano Movimenti per l'Acqua ed il Coordinamento dei comitati e delle associazioni “No Multiutility”- evidenziando anche due profili di criticità molto rilevanti sul piano giuridico-legale:
Approfondimenti
1) È possibile che i consiglieri che hanno votato a favore delle delibere comunali volte a dare il consenso delle amministrazioni all’operazione di fusione possano essere chiamati a rispondere di danno erariale in quanto i metodi di valutazione del concambio delle quote, assunti acriticamente (come ha dichiarato il perito incaricato di valutarne la congruità), danno per scontati presupposti incerti (come ad esempio la proroga al 2031 dell’affidamento del servizio a Publiacqua S.p.A.).
Inoltre il valore delle partecipazioni risultante dalle metodologie applicate avvantaggia in modo irragionevole il Comune di Firenze, determinando conseguentemente la riduzione del valore delle partecipazioni di tutti gli altri comuni. Da qui il rischio di eventuali contestazioni sul piano della responsabilità erariale nei confronti dei consiglieri che hanno votato a favore della fusione.
2) Nella mozione viene richiesta anche la verifica (negli atti fondanti della fusione) circa la violazione di norme di legge Imperative riguardo al trasferimento della proprietà della rete idrica bene demaniale inalienabile.
L’estinzione di Consiag per effetto della fusione determina un trasferimento delle stesse dotazioni a favore della costituenda Multiutility, configurando appunto la violazione del principio di inalienabilità dei beni demaniali in oggetto. Tale violazione, una volta appurata e riconosciuta, determinerebbe ricadute sull'intera operazione".
"Oltre agli evidenti vizi sostanziali del progetto, con evidenti irregolarità nella procedura di fusione; sul piano politico la finanziarizzazione con la quotazione in Borsa di servizi pubblici, beni comuni e diritti essenziali, come l'acqua, in un contesto di crisi climatica ed energetica è tanto riprovevole quanto iniqua.Perciò con i nostri consiglieri comunali intendiamo rilanciare il contrasto alla MultiUtility con apposite mozioni sul ricorso dei comitati -fanno sapere da Potere al Popolo Firenze- Non a caso i comuni più piccoli hanno già compreso il danno patrimoniale ed amministrativo derivante dalla concentrazione di quote societarie.Nonostante questo, quel partito trasversale degli affari, che in Toscana accomuna i sindaci del Pd con quelli della destra di FdI, intende svendere la gestione dei rifiuti, del servizio idrico e dell'energia sul mercato finanziario, espropriando di fatto le comunità delle scelte strategiche su monopoli naturali, per trasformare gli amministratori locali in anomali imprenditori".
"Giova ricordare che il 2022 si è concluso con sanzioni comminate dall'Antitrust a diverse multiutility dell'energia per l'aumento unilaterale dei prezzi, tanto da definirle 'Furbette delle bollette', un eufemismo per le società per azioni, che hanno aumentato le tariffe, inseguendo il profitto degli azionisti, a scapito dei servizi essenziali per famiglie ed aziende -insistono da Potere al Popolo- Ecco la prospettiva di esproprio dei servizi pubblici a vantaggio dei profitti degli azionisti privati, che il tandem Biffoni-Nardella, con gli altri comuni favorevoli, hanno in serbo per la cittadinanza toscana, con la quotazione in Borsa della nuova MultiUtility Toscana, dopo la fusione in ALIA SpA di servizio rifiuti, idrico ed energia.
"E mentre siamo davvero alla canna del gas, fra inflazione e carovita, con sempre più persone che fanno fatica ad arrivare a fine mese; e l'esborso di soldi pubblici per bonus e crediti, a calmierare i rincari dell'energia; S.P.A. e azionisti fanno insostenibili extra-profitti".