La Deportazione a 80 anni dalla Liberazione

Una ricorrenza speciale che vede un ricco programma. Giani: “Riattiveremo il Treno della Memoria. Stanziati € 500 mila”

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
19 Gennaio 2025 21:55
La Deportazione a 80 anni dalla Liberazione

“Quest'anno riattiveremo il Treno della Memoria”. Lo ha annunciato il presidente Eugenio Giani in occasione della conferenza stampa di giovedì mattina in Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze - assieme all’assessora alla cultura della Memoria Alessandra Nardini e Alessandra Papa dell’Ufficio scolastico regionale della Toscana - per presentare le iniziative che la Regione organizza per celebrare il 27 gennaio, Giorno della Memoria, a 80 anni dalla liberazione del campo di sterminio nazista di Auschwitz.

“Ancora non sono precise le date, ma abbiamo messo le risorse, circa 500 mila euro, in bilancio”, ha spiegato il presidente ricordando il grande valore educativo del treno, “tanto più nel 2025, a 80 anni da quel 27 gennaio in cui avvenne la liberazione del primo dei grandi campi di concentramento e di sterminio come Auschwitz”.“Il giorno della memoria è caratterizzato sempre da una straordinaria attenzione da parte della Regione Toscana”, ha aggiunto Giani, che a proposito dell’edizione 2025 del Meeting con le scuole quest’anno ospitata venerdì 24 gennaio dal Teatro del Maggio di Firenze, vedrà ancora una volta la partecipazione di Andra e Tatiana Bucci, sorelle, all’epoca bambine, sopravvissute alla Shoah, “il cui racconto è sempre qualcosa di straordinario e coinvolgente”.

“Il nostro obiettivo – ha concluso Giani - è riuscire a creare una sensibilità, il senso della memoria, direbbe il Presidente Mattarella, con cui guardare al futuro, proprio prendendo lezione da quello che è successo per le nuove generazioni”.L'Assessora Nardini ha sottolineato che “un anniversario come questo, l'ottantesimo della liberazione del campo di Auschwitz, ma anche i pericolosi rigurgiti nazifascisti a cui assistiamo, penso alle immagini arrivate da Acca Larentia, e gli inaccettabili tentativi di negazionismo e revisionismo, impongono un impegno ancora maggiore".

“Il nostro impegno per il Giorno della memoria – ha proseguito – non si esaurirà solo con il Meeting che quest'anno si sposta al Maggio per consentire una partecipazione in presenza più numerosa di studentesse e studenti toscani, ma vedrà anche l'organizzazione di tante iniziative collaterali che ci permetteranno di approfondire tutte le deportazioni anche grazie al contributo di varie associazioni.""Voglio ricordare, in questa occasione, chi volle e si impegnò tenacemente per l'istituzione del Giorno della Memoria” - ha aggiunto l’assessora ricordando il celebre giornalista e parlamentare Furio Colombo, scomparso alcuni giorni fa.“Approfondiremo tutte le varie deportazioni di quel periodo buio e vergognoso della storia, a partire dal dramma della Shoah, con la voce e la testimonianza delle sorelle Bucci – ha detto l’assessora illustrando il calendario di appuntamenti della Regione - ma avremo modo di raccontare anche quella che fu la deportazione e l'assassinio delle persone appartenenti alla comunità LGBTQIA+ discriminate per il loro orientamento sessuale o per la loro identità di genere, di Rom e Sinti, di persone con disabilità fisica o psichica, di oppositori politici che venivano uccisi per le loro idee, per la non adesione al nazismo e al fascismo che scelsero di contrastare, ma anche la storia spesso dimenticata degli internati militari italiani, gli IMI, coloro che dopo l'8 settembre decisero di non schierarsi dalla parte sbagliata, così come la storia della deportazione e delle persecuzioni dei testimoni di Geova”.“Infine – ha concluso Nardini - cercheremo come sempre di attualizzare il messaggio di memoria, di libertà, di democrazia, di antifascismo, di pace.

Ad aprire il Meeting sarà infatti Padre Bernardo Gianni, instancabile costruttore di pace e promotore della bellissima fiaccolata verso San Miniato al Monte organizzata all'inizio del conflitto in Medio Oriente che vide la partecipazione del rabbino e dell'imam di Firenze. Seguirà poi, durante la mattinata, l'intervento della dirigente scolastica Annalisa Savino, autrice di quella bellissima lettera sull'importanza dell'antifascismo e della Memoria, rivolta alle sue studentesse e ai suoi studenti all'indomani dell'aggressione squadrista avvenuta davanti al liceo fiorentino Michelangiolo quasi due anni fa, una lettera che scosse l'opinione pubblica, per la quale mi sento ancora una volta di ringraziare la Professoressa Savino”.

In occasione del Giorno della Memoria, la Città Metropolitana di Firenze, in collaborazione con ANED Firenze, ANPI Firenze e l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, è lieta di presentare il concerto “In Memoria delle Deportazioni: un viaggio musicale del gruppo Romani Project”. L’evento si terrà domenica 26 gennaio 2025, presso il Palazzo Medici Riccardi, uno dei luoghi simbolo della città di Firenze, con un programma che si articolerà in due momenti:

  • ⁠ ⁠Ore 15:45: Commemorazione presso la Targa dei Deportati Toscani nella Galleria delle Carrozze di Palazzo Medici Riccardi.
  • ⁠ ⁠Ore 16:00: Concerto nella Sala Luca Giordano di Palazzo Medici Riccardi, con l’esibizione del gruppo musicale Romani Project, che proporrà un viaggio musicale evocativo e carico di significato storico e culturale.

Teatro, letteratura e impegno civico si intrecciano nel doppio appuntamento culturale che il Comune di Greve in Chianti ha organizzato in collaborazione con la Casa del Popolo Circolo Arci e la Scuola di Musica di Greve per celebrare la Giornata internazionale della Memoria.

Protagonista dell’evento, promosso e finanziato dall’assessorato alla Cultura, in programma lunedì 27 gennaio alle ore 21.15, negli spazi della biblioteca comunale, è l’attore Marco Brinzi che leggerà, in forma di reading teatrale, alcuni dei passi più significativi tratti dal libro “La Tregua” di Primo Levi. La performance teatrale, ideata da Marco Brinzi in collaborazione con l'Associazione IF Prana, sarà arricchita dagli interventi musicali dei docenti e delle allieve e degli allievi della Scuola di Musica di Greve in Chianti.

Il libro-memoria, un diario di viaggio verso la libertà dopo l'internamento nel Lager nazista, è stato composto tra il 1961 e il 1962 e pubblicato nel 1963, vincitore del Premio Campiello nello stesso anno. L’opera è la prosecuzione delle vicende narrate in “Se questo è un uomo” e descrive il rientro a casa del protagonista, nella città natale, Torino, dopo la liberazione di Auschwitz, nel gennaio del 1945, fino all’ottobre dello stesso anno. Il testo racconta il viaggio avventuroso che si snoda dalla Polonia alla Bielorussia, dalla Romania all’Austria fino a Torino. Un itinerario del dolore e una testimonianza concreta che porta Primo Levi ad incontrare varie persone, vittime della stessa guerra, simboli di un'umanità che riemerge con fatica dopo aver subito sulla propria pelle gli effetti devastanti dell'orrore e della violenza della guerra.

Il giorno prima, il 26 gennaio, la Casa del Popolo di Greve in Chianti ospiterà alle ore 18 “L’esile filo della memoria”, un reading tratto dall’omonimo romanzo di Lidia Beccaria Rolfi cura di Diremare Teatro. Ravensbrück, 1945: Lidia Beccaria Rolfi, deportata politica, liberata dagli Alleati, inizia la lunga marcia verso l’Italia. Russi, americani, donne e bambini, prigionieri nazisti, malati e moribondi: tutti insieme incontro a una pace ancora da inventare. I primi anni di libertà. L’Italia del post-fascismo: anni di speranze e delusioni, ingiustizie e discriminazioni, persino tra i familiari, gli amici, gli ex compagni. Il Lager è una colpa che non si deve cancellare. Un romanzo. Una testimonianza. Una storia privata. Una voce da salvare: la guerra e la pace raccontate da una donna.

“Nel difficile momento che stiamo vivendo, segnato da preoccupanti e crescenti rigurgiti nazifascisti, è fondamentale tenere viva la memoria storica – dichiara la vicesindaca Monica Toniazzi – ponendo al centro di ogni nostra azione politica e civile la cultura dei diritti e dei valori dell’antifascismo, i temi della pace e della democrazia, principi su cui si fonda la nostra Carta costituzionale”.

“Ricordare - conclude l’assessora - significa affermare la libertà e la vita di tutte le persone, a prescindere dalla loro provenienza e condizione sociale, temi che stanno alla base della convivenza pacifica tra i popoli di tutto il mondo. La giornata della memoria non è solo un’occasione di riflessione ma deve rappresentare lo stimolo quotidiano ad un impegno concreto volto a costruire un progetto, una visione di libertà individuale e collettiva fondato, sui mattoni della democrazia. Abbiamo bisogno di tradurre la memoria in uno strumento efficace che contrasti l'indifferenza e contribuisca a riaffermare i valori di uguaglianza e rispetto dei diritti umani senza i quali non può esistere alcun futuro per il nostro paese”.

Una rassegna di appuntamenti, lunga un anno, per celebrare il valore della memoria e gli 80 anni della Liberazione dell’Italia. Il 2025 è infatti l’anno dell’80° Anniversario della Liberazione e l’ANPI Prato, insieme al Comune di Prato e al Museo della Deportazione e Resistenza, sta costruendo un percorso, presentato venerdì al Museo della Deportazione di Prato, che abbraccia molteplici linguaggi e collaborazioni per coinvolgere la cittadinanza e onorare la memoria di uno degli eventi storici più importanti della nostra storia recente.

“L’anniversario ci fornisce l’occasione per sottolineare il valore - storico, sociale e umano - di questa pagina di storia e dell’importanza che riveste la sua eredità per il nostro paese – sottolinea la presidente provinciale ANPI di Prato Angela Riviello - Con il trascorrere degli anni e lo scomparire dei testimoni è ancora più necessario lavorare tutti insieme per trasmetterla alle nuove generazioni. Il nostro intento è quindi proprio quello di coinvolgere i giovani, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali. Saranno sempre gli invitati speciali di ogni iniziativa”.

“Non dobbiamo mai essere sazi di conoscere in profondità cosa è accaduto 80 anni fa, la storia della liberazione del Paese e della città dalle truppe nazifasciste e il sacrificio che tanti ragazzi hanno compiuto in nome di un bene superiore, la nostra democrazia – sottolinea la sindaca di Prato Ilaria Bugetti - Non è, e non sarà mai abbastanza. Ecco perché ritengo davvero importante questa rassegna di appuntamenti che ci accompagnerà per tutto l’anno”.

“La Fondazione prosegue la sua collaborazione sul territorio pratese con tutte le realtà che sono impegnate nella costruzione di una cultura democratica e antifascista – conclude il presidente della Fondazione Museo della Deportazione Massimo Chiarugi - Questo cartellone di iniziative è il segno evidente che c’è un impegno comune che passa attraverso la conoscenza; ogni realtà lo fa attraverso gli strumenti che sente più appropriati, la fondazione ha perciò deciso di offrire una riflessione sui libri di testo per le scuole che possono diventare essenziali per costruire opinione pubblica in senso democratico”.

Dalla Liberazione, alla nascita della Repubblica, al valore della Costituzione antifascista il dovere della memoria è anche strumento culturale che, attraverso le parole e il racconto, trasforma la memoria individuale in memoria collettiva e culturale, che deve diventare orgoglio di ogni cittadino del nostro paese. Proprio per questo la collaborazione fra un ampio ventaglio di partner e l’utilizzo di strumenti di comunicazione diversi è alla base del programma patrocinato dal Comune di Prato e costruito da Anpi Prato insieme al Museo della Deportazione e Resistenza, a CGIL, ARCI, cinema Terminale, biblioteca Lazzerini, associazione La Nara, FareArte, circolo I Risorti.

Tanti altri soggetti hanno raccolto l’invito e stanno già lavorando per realizzare le loro proposte, fra questi Il Museo Pecci, la Camera del Lavoro di Prato, ARCI provinciale, la Diocesi di Prato, LIBERA, Legambiente, SPI CGIL, associazione Il Castello, associazione Libertà e Giustizia e altre piccole e grandi realtà si stanno aggiungendo.

Approfondimenti storici, rassegne di cinema, letture e presentazione di libri, mostre e spettacoli teatrali, fumetti e satira, musica e anche sport troveranno posto nel programma complessivo, che intanto mette in fila una serie di eventi per la primavera 2025.

Al programma complessivo si sta lavorando proprio in questi mesi, per esempio, alla presenza di Adelmo Cervi ad un incontro con i ragazzi delle scuole e poi con i cittadini. Adelmo è figlio di Aldo, uno dei sette fratelli Cervi fucilati dai fascisti al poligono di tiro di Reggio Emilia il 28 dicembre del 1943. Il nonno Alcide, la cui figura entusiasmò Italo Calvino ha pubblicato nel 1955 I miei sette figli, un classico della Resistenza. Intanto sono già definiti i primi appuntamenti.

Apre infatti la rassegna il Cinema Terminale che mercoledì 19 febbraio alle 18 proietta uno dei capolavori del cinema neorealista italiano “Roma città aperta” (1945) di Roberto Rossellini, con l’indimenticabile Anna Magnani e Aldo Fabrizi.

Domenica 23 febbraio alle 15 FareArte Prato organizza la Passeggiata urbana a Figline, e l’8 marzo si replica accendendo i riflettori su Il ruolo delle donne nella Resistenza. Domenica 9 marzo alle 15.30 un’altra passeggiata, stavolta organizzata dal circolo I Risorti su “La Resistenza a Prato. Le sue fabbriche, gli scioperi”. Mercoledì 19 marzo alle 18 al cinema Terminale la proiezione del film “Tutto quello che vuoi” (2017) di Francesco Bruni.

Un giovane scapestrato e un anziano poeta alla ricerca della ricchezza del cuore per le strade di Roma. Giovedì 20 marzo alle 18 alla biblioteca Lazzerini la presentazione del libro “Gli uomini pesce” con l’autore Wu Ming e sabato 22 marzo sempre alla Lazzerini è fissata l’inaugurazione della mostra e la conferenza del “Premio Prato” di Jella Lepman. Domenica 23 marzo alle 15.30 il circolo I Risorti organizza la passeggiata “La Resistenza a Prato” su Galceti.

Sabato 29 marzo alla Biblioteca Lazzerini Rosario Esposito La Rossa presenta il suo libro “La Costituzione spiegata ai fascisti” L’autore è nato e cresciuto a Scampia dove ha aperto una libreria trasformandola in una casa pronta ad accogliere i ragazzi e le ragazze del quartiere, tra corsi di teatro e di tipografia.

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