Istituto storico della Resistenza: risorse dalla giunta regionale

Giani annuncia un piano triennale. Alessio Mantellassi: «Il suo ruolo è fondamentale e prezioso»

Redazione Nove da Firenze
Redazione Nove da Firenze
08 luglio 2024 21:50
Istituto storico della Resistenza: risorse dalla giunta regionale

Il presidente della Regione Eugenio Giani ha annunciato e condiviso con la giunta regionale di oggi che le attività dell’Istituto storico della Resistenza in Toscana - e dei vari Istituti storici provinciali - avranno garantite risorse su base triennale (2024-2026). La previsione è già stata inserita nello schema di variazione di bilancio predisposta dagli uffici.

“Valorizzare il patrimonio storico, politico e culturale della Resistenza e del movimento di liberazione – sottolinea Giani – diventa ancora più essenziale per difendere i valori fondanti della nostra Repubblica davanti a chi, anche in questi giorni, cerca di minarne la credibilità. Con questa decisione diamo risposta concreta alle esigenze di stabilità nella programmazione delle attività manifestate dai vertici dell’Istituto e dal vasto mondo di ricercatori e studiosi che ne costituiscono l’ossatura. Non possiamo dimenticare che nel 2025 festeggeremo l'80° anniversario della Liberazione dal nazifascismo”.

Le risorse sono già state individuate, sottolinea il presidente, e dopo questo primo passo il prossimo sarà quello di predisporre una modifica della legge regionale 38 del 2002 per prevedere espressamente la programmazione triennale delle attività che permetteranno continuità e stabilità al pregevole lavoro svolto dall’Istituto.

Approfondimenti

Da oltre venti anni il Comune di Empoli porta avanti un progetto denominato ‘Investire in democrazia’ che si è arricchito, fra gli altri, anche della collaborazione dell’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea, condividendone importanza e valori. Dopo le polemiche di questi ultimi giorni che hanno investito l’Istituto, il sindaco di Empoli, Alessio Mantellassi ha voluto esprimere la sua solidarietà e rinnovare quei valori che caratterizzano la nostra democrazia e la nostra Costituzione, grazie anche alle molteplici attività di ricerca, formazione, storiche, di divulgazione che l’Istituto svolge a servizio di cittadine e cittadini.

«Empoli collabora con l’Istituto Storico Toscano della Resistenza e dell’Età Contemporanea nell’organizzazione dei ‘Viaggi della Memoria’, nell’ambito del progetto ‘Investire in democrazia’ e riteniamo che il lavoro che l’Istituto porta avanti sul territorio toscano sia rilevante, importante e prezioso – spiega il sindaco - per le giovani generazioni ma per tutte e tutti noi. Un patrimonio storico-culturale di conoscenza da preservare in ogni attività, soprattutto per la tutela dei valori dell’antifascismo e della memoria».

“I numeri e i documenti pubblicati nella sezione amministrazione trasparente dell’ISRT rappresentano una parte del bilancio dell’Istituto e corrispondono a quelli richiesti dalla legge in materia di comunicazione della destinazione delle risorse alle cariche sociali e agli associati dell'ente - precisa il direttore dell’ISRT Matteo Mazzoni – Dal novembre 2022 l'istituto è iscritto al terzo settore e come tale il suo bilancio è consultabile sul Registro Unico Terzo Settore. Inoltre, la destinazione delle risorse è indicata in sintesi nelle note presenti nei medesimi documenti – E diciamo anche subito che le cariche di presidente vicepresidente e consigliere dell’ISRT sono gratuite e senza gettoni, basate solo su volontariato e dedizione personale”.

Per comprendere ancora meglio i numeri, l'uso delle risorse pubbliche e ancor più la realtà dell'Istituto è necessario leggere insieme le relazioni del direttore (tutte pubblicate sul sito e dalle quali si evince il vasto lavoro portato avanti dai soci dipendenti e collaboratori dell'Istituto) e i documenti di Bilancio,

Dal 2020 in poi, nonostante le difficoltà della pandemia e delle sue conseguenze, l'Istituto ha accresciuto enormemente i propri impegni in ogni settore: dalla conservazione del patrimonio, alla didattica, alla ricerca e alla divulgazione scientifica. Ciò è stato possibile grazie al lavoro del personale e di un numero crescente di giovani collaboratori, altamente qualificati, spesso nostri soci.

Grazie a tutti loro l'Istituto ha offerto servizi alla popolazione della città e del territorio, grazie a loro l'Istituto ha vinto importanti bandi che hanno consentito di accrescere le attività. Negli ultimi anni, infatti, l'Istituto ha ottenuto contributi su progetto dal Ministero della Cultura, amministrazioni comunali, Consiglio regionale, Città metropolitana, Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, Fondazione Cesare Marchi, sempre regolarmente rendicontati.

Proprio per sostenere questo sforzo crescente negli ultimi anni anni i Consigli direttivi che si sono succeduti sotto la guida di Giuseppe Matulli e adesso di Vannino Chiti hanno deciso di rafforzare il personale attraverso la stabilizzazione di una posizione e l'aumento progressivo delle ore dei dipendenti part-time. La tutela della dignità del lavoro e dei lavoratori - di dipendenti e collaboratori - è la bussola di queste scelte. Ed è anche una delle motivazioni forti che ispirano l'appello alla Regione per il passaggio ad una programmazione triennale delle risorse stanziate fino ad ora annualmente sulla base della legge 38 del 2002. Risorse sempre spese con estremo rigore e massima trasparenza al servizio della promozione della conoscenza storica per i cittadini e le cittadine di Firenze e della Toscana.

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