Un convegno per fare il punto sui percorsi di inclusione dei cittadini di Paesi terzi con background migratorio in Toscana. Questo è il fine dell’incontro che si svolgerà domani, giovedì 29 maggio, a Palazzo Strozzi Sacrati, sede della Presidenza della Giunta regionale, dal titolo “Immigrazione e inclusione in Toscana: bilancio, progetti e prospettive”.
Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, porterà i saluti istituzionali. Ugualmente farà l’assessore regionale ai Rapporti con gli Enti locali e alle Politiche per i cittadini stranieri, Stefano Ciuoffo, così come, per conto dell’Anci Toscana, farà Andrea Raspanti, assessore al Welfare del Comune di Livorno.
La giornata di approfondimento è organizzata, tra gli altri, dalla Regione assieme all’Anci Toscana e all’Università di Firenze.
Approfondimenti
La prima parte dell’assise, incentrata sugli approfondimenti e le riflessioni, vedrà l’illustrazione del Rapporto sull’immigrazione in Toscana nel 2024. Sono previsti interventi di Silvia Brunori della Regione Toscana, di Sofia Ciuffoletti del Centro di ricerca interuniversitario su carcere, devianza, marginalità e governo delle migrazioni, di Ivana Acocella e Giorgia Bulli dell’Università di Firenze.
La seconda parte sarà dedicata al Terzo settore. In questo caso sono previsti i rapporti di Sandra Gallerini del Cesvot e di Simone Ferretti del Forum del Terzo Settore.
La terza sezione del convegno, invece, vedrà al centro la mappatura di progetti e servizi per l’integrazione e l’inclusione socio-lavorativa. In calendario vi sono gli interventi di Elisa Viti e Giulia Boldrini dell’Anci Toscana, di Matteo Belletti di Arco Ricerche.
La quarta e ultima parte, infine, sarà dedicata agli orientamenti e alle prospettive. Sono previste le relazioni di Alessandro Salvi e Simone Cappelli della Regione Toscana.
L’appuntamento è per domani mattina, giovedì 29, a partire dalle ore 9.30 nella Sala Pegaso di Palazzo Strozzi Sacrati.
I gruppi consiliari di maggioranza del Comune di Prato accolgono il documento 'Prato chiama l'Italia, per una nuova politica su immigrazione e cittadinanza' sottoscritto da oltre 40 organizzazioni del territorio e presentano un ordine del giorno che sarà discusso domani, giovedì 29 maggio, durante la seduta del Consiglio Comunale. L'iniziativa rappresenta una prima risposta concreta alle istanze emerse dall'assemblea pubblica del 13 aprile, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone al Circolo Cherubini di Grignano.L'ordine del giorno impegna l'amministrazione su diversi fronti strategici per affrontare la condizione delle 50.000 persone che vivono a Prato senza cittadinanza italiana.
Il documento chiede innanzitutto di proporre al Governo nazionale una sperimentazione di decentramento amministrativo che trasferisca la competenza sul rinnovo dei permessi di soggiorno dalle Questure ai Comuni, con Prato come città pilota. Una strada che era già stata avviata in alcune grandi città attraverso il Protocollo ANCI-Ministero dell'Interno del 2006, al quale Prato aveva già partecipato, e che aveva dato ottimi risultati, prima di essere interrotto nel 2009. L'urgenza è dimostrata dai tempi di attesa attuali: a Prato, nonostante gli sforzi della Questura e le aperture straordinarie degli Uffici immigrazione della Polizia di Stato, il rinnovo di un permesso di soggiorno può richiedere fino a 16 mesi, lasciando migliaia di persone senza documenti validi e in balia della precarietà.L'ordine del giorno prevede inoltre la creazione di un fondo di garanzia regionale per contrastare le discriminazioni residenziali e la costruzione di una rete territoriale tra proprietari di casa, datori di lavoro e categorie economiche per spezzare il circolo vizioso che lega permesso di soggiorno, casa e lavoro e superare la precarietà legata alle continue scadenze dei permessi.
Il documento chiede anche percorsi di riconoscimento e supporto per i giovani con background migratorio, l'attivazione di servizi integrati di supporto linguistico, legale e psicologico, la formazione specifica del personale comunale di Anagrafe, Servizi Sociali e URP e il coinvolgimento strutturale delle associazioni migranti nella definizione delle politiche locali attraverso tavoli di lavoro permanenti."Prato è la città più multietnica d'Italia e per questo può rappresentare un laboratorio di innovazione nelle politiche migratorie a livello nazionale", dichiara Monia Faltoni, capogruppo del Partito Democratico.
"Il nostro ordine del giorno non si limita a denunciare le contraddizioni del sistema attuale, ma propone soluzioni concrete e realizzabili. Chiediamo che Prato diventi città pilota per il decentramento amministrativo perché siamo *convinti* che avvicinare i servizi ai cittadini, a tutti i cittadini, sia la strada giusta per garantire efficienza e dignità. Una persona su quattro nella nostra città vive senza cittadinanza: non possiamo più accettare che 13.000 giovani nati e cresciuti qui continuino a essere trattati come cittadini di serie B.
È tempo di superare definitivamente l'approccio emergenziale e securitario che da trent'anni caratterizza le politiche migratorie italiane. Qui parliamo di donne e uomini che soggiornano regolarmente sul territorio nazionale, di bambine e bambini nati in Italia che rappresentano un terzo di tutti i minori della nostra città"."L'ampia adesione al documento 'Prato chiama l'Italia' dimostra che la nostra città sa essere unita quando si tratta di rivendicare diritti fondamentali", sottolinea Rosanna Sciumbata, capogruppo della lista civica Ilaria Bugetti - La Forza del Noi e presidente della V Commissione.
“Associazioni delle comunità straniere, sindacati, terzo settore e forze politiche hanno trovato una sintesi su proposte concrete che possono cambiare la vita quotidiana di migliaia di persone, passando da un approccio inutilmente emergenziale a una normale gestione amministrativa. Il nostro compito ora è lavorare perché queste proposte siano trasformate in azioni concrete. L'obiettivo è costruire una città dove chi contribuisce ogni giorno alla vita economica e sociale possa finalmente accedere ai diritti fondamentali senza più discriminazioni o lungaggini burocratiche che durano anni.
Prato ha sempre saputo fare della diversità una ricchezza: ora dobbiamo dimostrare che sappiamo anche trasformare questa ricchezza in diritti concreti per tutti".I gruppi consiliari firmatari dell'ordine del giorno sono: Partito Democratico, Ilaria Bugetti La Forza del Noi, Questa è Prato, Sinistra Unita Prato con Bugetti e Movimento 5 Stelle. L'ordine del giorno sarà discusso nella giornata di domani, in concomitanza con la manifestazione indetta dalle 40 organizzazioni firmatarie del documento 'Prato chiama l'Italia" in piazza del Comune a Prato.