Il presidente Sandro Bennucci e tutti gli organismi dirigenti dell'Associazione Stampa Toscana, partecipano al dolore della famiglia per la morte di Silvano Nencini avvenuta alcuni giorni fa e di cui è stata data notizia a esequie avvenute.
Silvano, scomparso a 86 anni, era un giornalista, cineoperatore della Rai, protagonista di servizi in prima linea dove spesso aveva rischiato molto.
Cominciò la carriera a Firenze, alla Rai, negli anni '70, da dove si trasferì alla sede Rai di Londra per occuparsi, come reporter, del conflitto tra nazionalisti irlandesi dell'IRA e Forze Britanniche.
All'inizio degli anni '80 passò al TG2 di Roma per seguire Papa Wojtyła in tutti i suoi viaggi - sue le immagini in El Salvador, con il Pontefice che prega sulla tomba di Monsignor Romero - e inviato di guerra nelleprincipali zone calde del mondo. Numerose sono le sue riprese per i rotocalchi Rai: Odeon, TG2Ring, Medicina 33.
Il pericolo è stato il mestiere di Silvano Nencini: a partire dall'Egitto, dove durante le riprese della parata militare del 6 ottobre 1981, venne ferito e arrestato con l'accusa di essere il sesto attentatore di Sadat. Passando dalle montagne dell'Afghanistan, filmò i talebani che combattevano contro il governo afghano sostenuto dall'Unione Sovietica. Fino ad arrivare all'apice del conflitto Mediorientale durante la guerra del Golfo,negli anni '90. Sue, fra le altre, le famose riprese notturne dei bombardamenti nel cielo dell'Iraq, realizzate in collaborazione con i colleghi della CNN.
Assostampa Toscana rivolge un deferente pensiero alla memoria di Silvano e si stringe alla figlia Barbara e a tutti i suoi familiari.